Tag: Neil Gaiman

What I say is, a town isn’t a town without a bookstore. It may call itself a town, but unless it’s got a bookstore, it knows it’s not foolin’ a soul.”
Questo è Neil Gaiman, in American Gods. Ci ripensavo stamattina chiedendomi cosa avremmo detto, Federica Manzon, Rosella Postorino e io questo pomeriggio alle 19 alla Libreria Feltrinelli di Largo Torre Argentina, che giusto oggi si rinnova e apre nuovi spazi per gli incontri.
Così mi è venuto in mente Neil Gaiman e la sua famosissima lectio magistralis tenuta undici anni fa sulla lettura e sui libri. 
Dove dice fra l’altro: “Abbiamo l’obbligo di rendere le cose belle. Non lasciare il mondo più brutto di quanto lo abbiamo trovato, non svuotare gli oceani, non lasciare i nostri problemi alle generazioni future. Abbiamo l’obbligo di pulire dopo il nostro passaggio, e non lasciare ai nostri figli un mondo che in maniera miope abbiamo incasinato, deprivato, menomato.
Abbiamo l’obbligo di dire ai nostri politici cosa vogliamo, e di votare contro i politici – di qualunque parte siano – che non capiscono il valore della lettura nella creazione di cittadini consapevoli, e che non vogliono agire per preservare la conoscenza e incoraggiare l’alfabetizzazione. Non è una questione politica, è una questione di umanità”.
Ecco: le librerie e le biblioteche sono i luoghi dove noi che scriviamo e parliamo di libri dobbiamo essere. Per incontrare, per presidiare. Per essere, appunto, umani.
Ci vediamo più tardi.

Fallite, sbagliate, fate quel che desiderate, ma fate della buona arte: il discorso di Neil Gaiman ai laureati. “Tuo marito scappa? Fai della buona arte. Gamba schiacciata e poi mangiata da un boa constrictor mutante? Fai della buona arte. Il gatto è esploso? Fai della buona arte. Qualcuno su Internet pensa che quello che fai sia stupido o malvagio o è già stato fatto prima? Fai della buona arte. Probabilmente le cose si sistemeranno in qualche modo, e alla fine il tempo toglierà il suo pungiglione, ma non importa. Fai ciò che solo tu sai fare meglio. Fai della buona arte.”

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