VOI SIETE QUI

Giornate complicatissime anche se attraversate da letture decisamente felici. Intanto, sul Venerdì di oggi c’è la recensione a Voi siete qui. Ve la posto.

La terza edizione di Best off , con altro
titolo e sotto la cura di Mario Desiati, continua a proporre il meglio di
quanto proviene sia dalle riviste letterarie che da Internet: e, questa volta,
offre un panorama straordinariamente compatto nei pur diversissimi sedici esordi selezionati.
L’omogenità è anzitutto nella qualità dei testi: di
grande livello, anche quando si tratta di ventenni come Tommaso Giagni, che in
poche pagine ritmate come un brano emo-punk racconta un pugile zingaro, o di
Flavia Piccinni, con la solitudine del suo otaku marchigiano. In secondo luogo,
sembra di percepire comune consapevolezza, un sentire condiviso anche in autori
lontani l’uno dall’altro. Sia quando si tengono in bilico tra narrativa e
cronaca come fa Piero Sorrentino alla scoperta dello scasso di Poggioreale. Sia
nella raffinatezza linguistica di Giorgio Vasta, con il pregiato flash-back sui
bocconi di cibo nascosti da un sé bambino. Sia nella sontuosa messa in scena di
una Paris Hilton suicida immaginata da Giancarlo Liviano. Sia nella feroce e
dolente antipreghiera al padre di Babsi Jones. Cosa rara in un’antologia, non
c’è, infine, un racconto che non meriti lettura e attenzione.

8 pensieri su “VOI SIETE QUI

  1. A me è piaciuto moltissimo lo stile (e il racconto) di Marco Di Marco. Dei giovanissimi invece sono invidiosa, perché io (classe ’84) non ho ancora pubblicato nulla (ma in effetti non scrivo nulla…)! 🙂

  2. L’ho appena comprato, è tra i regali che mi sono fatta per il mio compleanno.
    Largo ai giovani scrittori…e come dicono gli inglesi: stay relevant!

  3. io lo prendo in biblioteca ché sono un po’ stufo di leggere – e di spendere quattrini – per i libri nati dalla rete che trovo sinceramente molto molto sopravvalutati (anche se qui la rete è solo una parte del tutto).

  4. non so se i libri nati in rete, e non credo sia questo il caso, siano dettati realmente dalla bravura letteraria degli autori, o dal numero di click che hanno ottenuto.
    i numeri però sono sempre più chiari di una frase ben scritta.
    questo “voi siete qui”, che poi è anche il titolo di un famoso racconto di palahniuk, potrebbe essere cmq una cosa positiva.

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