C’era una poesia di Totò che si intitolava proprio così, ‘e ccorne. Ricordo di averne già utilizzato, anni fa, il finale, nel corso di una polemica con Liberazione. In particolare le ultime due rime:
‘ncoppa a sti ccome fatte nu surriso,
ca pure Napulione era cornuto!.
Mi sembra giusto rievocarle adesso, prima di postare l’articoletto uscito stamattina sul quotidiano: riguarda i VMO, e ho come idea che un ripasso della produzione poetica del Principe possa, in questo frangente, tornare utile. Il pezzo è questo:
“Grande! Immenso! Avanti così!”. Questo il tormentone quotidiano che accompagna le foto a tutto schermo dei letterati considerati meritevoli (quelle del “gigantesco” Sergio Fanucci si confermano le più frequenti), gli sbeffeggiamenti degli scrittori alla moda, i versi in pseudo-abruzzese (“i litturi/ cumuni murtali/nun butteno via gnenti/come col maiali/se beveno de tutto/se liggono Faletti/se fanno complici/d’un genocidio/ ). Risultato: decine di migliaia di visitatori in poche settimane.
Sono la Gialappa’s dei blog letterari: si chiamano VMO, si presentano come Vincenzo Maria Ostuni e Basile Pesaro Borgna, coppia omosessuale di Cagliari dedita per passione alla lettura (nonostante i ripetuti errori di grammatica) e per professione allo sviluppo di siti Internet (nonostante la sgangherata veste grafica del blog). Nei fatti, sono i misteriosi agitatori satirici divenuti popolarissimi nella rete, e oggetto di una caccia all’individuazione che fin qui non ha trovato – né lo potrebbe-conferme.
Obiettivo apparente: staffilare gli autori di best-seller, gli stessi che da diversi mesi a questa parte sono nel mirino di un gruppo di critici, scrittori, editori in quanto agenti di una “Restaurazione” che soffocherebbe ogni voce fuori dal coro. Bersagli principali (e apparenti) dei VMO sono dunque Valerio Massimo Manfredi, Camilleri – storpiato in Cammellieri – e gli autori di gialli in assoluto. Gli idoli (più che apparenti) sono i neoapocalittici che lamentano la morte dell’impegno e lo strapotere dei mediatori culturali conniventi con il potere. Dunque, anatema a Faletti, viva Antonio Moresco: è quanto fanno i VMO usando caratteri cubitali giallo limone, azzurro cielo e rosa fucsia e disseminando nel web proclami e poemi. Uno, in particolare, è passato di sito in sito: lu kantu de lu ‘rniturinchia, che mette in burletta, fra l’altro, il celebre libro di Umberto Eco.
Per alcuni eredi diretti del dadaismo (Tristan Tzara alla mano), per altri inguaribili autoreferenziali, dell’autoreferenzialità i VMO sembrano semmai i sorridenti fustigatori: e il mondo editoriale che esce dai loro stralunati racconti sembra giustamente simile all’inesistente Repubblica di Molvania, culla della polka e della pertosse (e sicuramente abitata da ornitorinchi).
Scipito è il brano da te selezionato per farcela conoscere. Non le hai fatto certo buona pubblicità. Quanto ai premi accattati a destra e a manca, mi auguro non le abbiano negato il Barbierino d’Oro di Forlì.
VMO è il Leviatano.
Perdonate l’intrusione…non ne posso più di leggere le fesserie(per non dire peggio) e i continui insulti di angelini.
Ringrazio Loredana Lipperini per gli interessanti articoli e gli spunti di discussione che finora ci ha proposto, e mi dispiace vedere i suoi sforzi vanificati da persone (?) dall’ego immenso e dal raziocinio minuscolo.
Addio.
Solidarietà incondizionata a Lucio Angelini. Evidentemente c’è chi non sa distinguere i lazzi dagli insulti e l’umorismo dal trollaggio (o addirittura dal “terrorismo”, vedi l’attacco immotivato di Iannozzi a Vincenzo e Basile. Già che ci sono, solidarietà pure a loro, contro tutte le inquisizioni).
Mi sa, caro Giovanni, che sei tu a non saper distinguere gli uni dagli altri. Buon divertimento anche a te.
Per quel che vale, anch’io esprimo la mia solidarietà ad Angelini e ai VMO. Mi preoccupa, questa sterzata “moralizzatrice”.
Caro Melloni, nessuno vuole moralizzare un bel niente.
Sono semplicemente stufo dello spam, dell’acredine e dell’impegno profuso dal signor(?) angelini nel ricoprire di escrementi chiunque sia in disaccordo con lui, e l’ho detto.
Mi scuso con la signora Lipperini per l’evidente OT, ma credo che a questo punto ci sia abituata.
Ciò detto, non interverrò più.
Buona serata a tutti.
Lettore nauseato, ma non avevi concluso con un sonoro, sdegnato “addio”?? E allora che ci fai ancora qui? RAOS!
…dove si capisce che ano nemo è l’ennesimo dei nick di angelini.
…dove si capisce che “lettore nauseato” è l’ennesimo dei link di Andreino Campolmi.
…dove si capisce che angelini non è così intelligente come crede di essere…
Angelini, a cuccia.
Ma non eri morto?
NO COMMENT
Giuseppe Iannozzi
uè Karlo…
Guardate che Ano Nemo non è Angelini, proprio come L’Uomo della Verità non è Genna e Iannozzi non è VMO.
Chissà perché Barbieri, quando è nauseato (praticamente ogni volta che si dissente da lui), si firma con un nick.
VMO non è il Leviatano, ne sono sicuro. Non posso citarti la fonte per evitare di essere accusato di blasfemia, e per evitare di tirarmi dietro i fulmini di G., la castigamatti in trance egolalico. Prima che mi accusino gli altri (ho appena visto il link a caratteri cubitali su VMO), renderò una piena confessione. La confusione aumenterà, ma a questo punto non credo sia un problema.
SCOOP: ivan parla con Dio!!
certo che ste polemiche con Liberazione non finiscono mai…
saluti affettuosi
DT
Se vi può interessare…
È on line il sito di Romano Luperini, raggiungibile all’indirizzo http://www.luperini.palumboeditore.it
Il sito contiene articoli di critica e di teoria letteraria e di didattica della letteratura, note politico-culturali, e informazioni varie. C’è una sezione Notizie, con le news e gli eventi che l’autore vuole sottoporre all’attenzione dei suoi lettori, una sezione Articoli, dove sono raccolti articoli, recensioni delle opere di Luperini già pubblicate nel Web, e dibattiti in cui l’autore è stato coinvolto; una Bibliografia raccoglie informazioni biografiche sull’autore e presenta un elenco vasto di pubblicazioni dal 1968 ad oggi. Nel Blog e nel Forum è possibile esprimere e scambiare idee, pareri e opinioni.
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