GIRLS JUST WANT TO HAVE TROLL?

“Hai subito almeno un episodio di stalking, molestia o violenza sessuale nel corso della tua vita universitaria?”. Rispondendo a domande come questa, infilate in un questionario rigorosamente anonimo, le studentesse dell’Alma Mater hanno preso coraggio. E ammesso, purtroppo: “Sì”. In tante.
Su 3.531 ragazze, sono 1.937 quelle che hanno confessato di aver subìto delle molestie: dunque, molto più che una buona metà. 164 hanno risposto affermativamente rispetto alla violenza sessuale e 662 per lo stalking. Insomma, sul campione delle studentesse bolognesi che hanno completato il questionario, 78 su cento risultano vittime della violenza di genere, proprio negli anni dedicati allo studio accademico.
Questo non vuol dire che la violenza è stata subita dentro le aule, in Ateneo. Anzi, gli autori sono soprattutto ex partner (in cima alla lista, con netto distacco), ma anche colleghi di studi o qualcuno con “cui sono uscita o della mia famiglia”. Rari i casi in cui, tra gli autori di molestie o di ricatti psicologici, vengono indicati i professori, i tutor o i collaboratori alla didattica.
Il quadro emerge da una ricerca europea, dal titolo “Gender-based violence, stalking and fear of crime”, cui ha partecipato, tra le università coinvolte, anche Bologna, con il Centro interdipartimentale di ricerca sulla vittimologia e sulla sicurezza (Cirvis).”
Il resto dell’articolo è qui.
Qui e qui, invece, trovate due articoli su sessismo e razzismo in rete (in inglese): da non confondersi, per favore, con il concetto di “politicamente corretto”. Inoltre: un articolo (di qualche tempo fa, ma validissimo) di Femminismo a Sud sul cyberstalking.
Prossimamente, su invito, la sottoscritta e altre blogger diranno la loro su troll e stalker che preferiscono le bionde, le brune e le web-attiviste di sesso femminile come bersagli.  Liberatorio, in effetti.

55 pensieri su “GIRLS JUST WANT TO HAVE TROLL?

  1. Io poi volevo aggiungere un’altra cosa, cioè cercando di dare una definizione generale di molestia, non vorrei dare l’idea che penso che qualunque molestia sia da perseguire in tribunale. Così come altre azioni tipo l’ingiuria o la guida imprudente, anche la molestia si può presentare in forma leggera, per cui posso considerare soddisfacente una composizione privata (rispondere per le rime, un bel cazziatone o sputtanamento con rito immediato) o in forma più odiosa, umiliante, condizionante… per cui invece la denuncia ci sta tutta.

  2. @michi
    scusa il ritardo nella risposta.
    non ho ragito in nessun modo. purtroppo. sono uscita fuori da me stessa e ho fatto finta di niente.
    non ho mai saputo reagire alle molestie. mi fanno sentire in colpa.
    forse perchè quando ero una bambina ho subito a lungo quelle del peggior tipo. sono un banale caso da manuale.
    ma questo mi sembra out of topic.
    riguardo al dibattito che si è sviluppato invece, per come la vedo io la definizione di molestia è semplice: qualsiasi forma di attenzione non desiderata.

  3. Ho letto il post e ho dolore.
    Lo so, avrei dovuto scrivere qualcosa d’intelligente e magari di più utile alla discussione.
    Ma ho così tanto dolore che non riesco a ragionare adesso.
    Ho solo bisogno di dirlo.
    Forse anche di gridarlo.

  4. Ecco, volevo dire che secondo me la definzione di “attenzione non desiderata” non è abbastanza, credo ci sia dell’altro.
    Esattamente come quando ho compilato il questionario sulla discriminazione. A mente fredda una può sempre dire “sono fortunata, a me non è successo nulla”. E poi inizi a rispondere alle domande, e oops, questo mi è accaduto. E anche quest’altro. Sì, anche quest’altro ancora. Beh, in effetti mi è accaduto anche questo.
    E’ difficile definire la molestia perfino per chi la riceve, figurarsi per chi la pèrpetra. Perché un mare di comportamenti (e non solo quelli) sono considerati naturali, non ci fai nemmeno troppo caso. E il fastidio, il fatto che fossero cose non desiderate, li ricacci giù, trovano a difficoltà una strada per emergere.

  5. A Roberta di forsemisbaglio ed a francesca violi
    Guardate che la donna carciofo era un tipico scherzo goliardico dell’università di Bologna…..che io certo non giustifico.
    Ma perché allora tra le molestie non mettiamo anche le degenerazioni della goliardia che colpiscono studenti e studentesse del primo anno in tutto il mondo ; ne vogliamo parlare sig.ra Lipperini ?
    Vedi il link http://www.sos-bizutage.com/ che è in francese e si occupa della questione, molto grave in Francia e l’atro link italiano
    http://www.lanazione.it/2008/10/18/126396-nonnismo_choc_sant_anna.shtml

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