Traggo da Carmilla l’intervento di Giuseppe Genna:
Le prime notizie parlavano di fatalità. Poi è spuntato l’ossimoro “fuoco amico”. Infine è subentrata una stanchezza perfino nei più ardui profittatori politici di quello che doveva essere un annuncio senza macchia: la liberazione di Giuliana Sgrena. Al tg3 si vedeva, nelle immagini di tripudio registrate al congresso di Rifondazione Comunista, l’attonito delegato interrotto dall’irrompere della insperata notizia: era lo scrittore Aldo Nove. Nel giro di pochissimo tempo, l’inversione a U dei sentimenti: la giornalista del Manifesto ferita al polmone, il mediatore del Sismi morto, altri due agenti feriti, di cui uno in gravi condizioni. Cade Nicola Calipari, per liberare Giuliana Sgrena. Si sa: la liberazione di un ostaggio è un momento delicato, può accadere di tutto. Di tutto: anche che quelli che stanno portando la pace e la democrazia si mettano a sparare a un checkpoint sull’auto che porta in salvo una donna tenuta sequestrata per un mese.
E’ la tragica metafora di quel che accade in Iraq.
Una metafora totale. Una contaminazione del peggio col peggio: il peggio che l’uomo è in grado di esprimere.
Mentre Al Jazeera riceve un grottesco video girato poco prima della liberazione, in cui Sgrena, immaginiamo sottoposta a questa pratica umiliante con chissà quali minacce, ringrazia i suoi rapitori, la donna è in auto con i suoi liberatori: funzionari del Sismi, gente che si trova a operare in un contesto di guerra, mentre alle italiche masse si racconta che siamo in “missione di pace”. Al Jazeera trasmette l’allucinante video della Sgrena mentre il polmone della donna si buca, trapassato da un proiettile che il corpo di Nicola Calipari non ha intercettato. Il funzionario dei Servizi Segreti è morto per salvare la vita a Giuliana Sgrena, facendole scudo.
I due fuochi tra cui si è trovato il minuscolo convoglio italiano sono i termini della metafora tragica di cui si diceva. Da un lato, i rapitori che si fanno ringraziare da una donna rapita, ripresa precedentemente mentre piange e prega il suo compagno di liberarla – lacrime e mani giunte. Dall’altro lato, gli assassini: i militari americani.
Questo impazzimento della truppa a stelle e strisce la dice assai lunga sullo stato d’animo e il sangue freddo con cui l’esercito dei neocon sta svolgendo la propria “missione democratica” – o, meglio, il loro missionarismo inquisitorio, degno delle prediche cristiane seguite da decapitazione sotto il dominio di Cortéz in Sudamerica. Questi nervi che saltano. Questo ribollire d’ansie che consente di sparare 400 colpi su un’automobile. Questa disorganizzazione, anch’essa latina, che attanaglia il popolo liberatore, nonostante il dispiego di armi e tecnologie, al culmine dell’impresa più crudele e dissoluta degli ultimi decenni.
A poco serve il rammarico del fu giovane Bush. A poco serve l’improvvisa iracondia del premier italiano (Sigonella era ben altra cosa). A poco serve tutto, nelle condizioni che si sono preventivamente pianificate e pervicacemente realizzate. Si fronteggiano lì e ora due angoscianti trasfigurazioni dell’umano: un popolo umiliato, l’irakeno, che fa trasudare sugna immorale in forma di resistenza, come naturalmente accade in contesti di sfascio e di tragedia nazionale, a base di sequestri, attentati, bombe tra i concittadini civili e innocenti, sgozzamenti; sul versante opposto, un esercito umiliante, che si ammanta di parole d’ordine senza senso lanciate in convitti odiosi da think tank inamidati, e che derealizza mediante strategie dell’orrore indicibili e infernali, carceri e detenzioni disumane, massacri taciuti e destinati a restare nell’ombra, calpestamento di simboli e dignità di una popolazione schiacciata tra due orrori. Due orrori dei quali non va scordato che uno (l’occidentale) ha creato l’altro.
Più trascorrono i giorni e più la storia di questa guerra, come quella di ogni conflitto, assurge a sintesi dell’infamia e dello schifo di cui la nostra specie è capace. Il volto stravolto, risucchiato, collassato di Florence Aubenas nel video trasmesso pochi giorni orsono fa il paio con le anonime stragi di campagna perpetrate dai liberatori wasp, quelle mai trasmesse da nessun media. Il sorriso spezzato di Enzo Baldoni, la testa decollata della reporter araba, i parenti dei poco famosi russi turchi curdi pakistani sequestrati e massacrati, il coltello alla gola degli ostaggi giapponesi, le immagini dall’hellreiser di Abu Ghreib, il sangue nero coagulatosi tra i mercatini polverosi, le desolanti inquadrature del convivio nuziale dilaniato dalle bombe, gli sguardi attoniti e postraumatici dei moltissimi bambini feriti e mutilati e devastati: tutto ciò non vale milioni di pollici tinti d’inchiostro, sollevati come testimonianza di partecipazione a una farsa elettorale, subito spesa per accreditare un’altra farsa elettorale, a migliaia di chilometri e due oceani di distanza.
Queste immagini, questo male fatto passare per naturale, questo girone dantesco di sofferenze e indegnità: è il prezzo che dovrà pagare in termini morali e – se ci crede – metafisici la coscienza di chi ha deciso, di chi ha perpetrato un simile, infinito orrore.
Viene riportata a casa una donna ferita nell’anima e nel corpo. Viene riportato a casa il cadavere di un uomo ferito nel corpo.
Il catalogo è questo.
Tutta la faccenda m’ha fatto incazzare GROSSO.
Meglio che mi fermi qui altrimenti prendo a bestemmiare di brutto.
Saludos.
Iannox
DORMONO SULLA COLLINA
Dove se n’è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire
Dov’è Herman bruciato in miniera.
Dove sono Bert e Tom
il primo ucciso in una rissa
e l’altro che uscì già morto di galera.
E cosa ne sarà di Charley
che cadde mentre lavorava
dal ponte volò e volò sulla strada.
Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore
una di aborto, l’altra d’amore.
E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze di un animale
e Edith consumata da uno strano male.
E Lizzie che inseguì la vita
lontano, e dall’Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra.
Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.
Dove sono i generali
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto
dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male
hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle barriere
legate strette perché sembrassero intere.
Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.
Dov’è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant’anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all’amore né al cielo.
Lui sì sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate
sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
“Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?”
Capisco l’atteggiamento apocalittico di Genna, ma non riesco a condividerlo. Quello che è successo in queste ore mi è sembrato più tragicamente simile al film di Altman, “Mesh”, con dei cretini che – forse perchè hanno ricevuto ordini contraddittori – si sbagliano a sparare e quasi si trascinano appresso l’arma, come non reggendo il peso dei – ahimè, Truffaut! – 400 colpi. Oppure il tutto mi ricorda Dottor Stranamore. Le sue descrizioni d’imbecillità dei potenti. No, non riesco a condividere il tono apocalittico. E forse è peggio. Perchè il sangue nei mercati, sui carretti, sui grembiuli lasciati per strada, senza i corpi dentro, quello che è vero. Come non è una scena di Hitchcock Calipari che muore per salvare Giuliana Sgrena.
Scusate, refuso. “Mash”, è il titolo del film di Altman
…oh, e poi di Giuliana Sgrena non volevo parlare, perchè forse perchè scrive sul Manifesto – che è il giornale che compro sempre, anche se a volte mi fa incazzare – io la sento quasi come un’amica mia personale. Ma mi sembra quasi fuori posto la contentezza, come se esagerassi, proprio perchè non è davvero una mia amica. Allora mi limito ad aspettare di leggere quello che scrive e dico, come se fosse una parente che però non posso andare a trovare, per non fare confusione, “Be’, speriamo che guarisca presto!”. Allora me la immagino un po’ stanca, con una bella camcia da notte bianca, e tutte le persone che vanno a salutarla, entrano piano piano e la salutano parlando a bassa voce, “Giuliana, ciao…”. E lei si mette a sedere meglio sul letto, e sorride. Vero?
Il mio commento, come al solito, su L’Indipendente:
http://lindipendente.splinder.com/post/4227202
Due orrori, il popolo umilato e il popolo umiliante. E quest’ultimo orrore che ha causato e causa il primo orrore. Caro g.g., non condivido molto di quello che hai scritto, ma anche a volerlo condividere, perché legare l’umiliazione del popolo iracheno all’intervento americano? Saddam Hussein non lo umiliava già abbastanza?
Grave censura, mi è stato cancellato un commento. Non pensavo potesse accadere in questo blog. Liberiamo gli ostaggi ma incarceriamo le parole. anzi le oscuriamo. e tutto perché ho osato parlare bene del grande Alessandro Piperno. viva la letteratura popolare, abbasso gli intellettuali laureati. gentile Loredana Lipperini, non mi aspettavo questa cosa brutta
refuso, data l’ora: intendevo max, non andrea…
Cioè, andrea, dovremmo discutere sulla natura giusta di una guerra? Mi cascano le braccia…
Il tono non mi pare apocalittico, mi pare soltanto idoneo a un contesto di orripilante guerra. Stare sotto le bombe americane e tra le bombe dei sunniti, questo mi pare sì apocalittico. Il tono della Fallaci, che in un’intervista settantina trasmessa nello speciale mentano diceva che “l’amore è l’oppio dei popoli”, mi pare apocalittico.
Sparo con parole contro una situazione di infamia. Non posso?
PS. Quell’omìno della sapienza che la mena con invidia su Piperno mi pare un segno dell’imminente apocalissi.
Scusi sig.azione, ma che cosa vuole dire? se uno viene violentato una volta poi essere violentato due o piu’ non fa testo? oppure vuole mettere in risalto il fatto che i poveri irakeni subiscono violenza da una vita? non sarebbe in entrambi i casi ora di smetterla?
Se poi si procedesse con la sana abitudine di immedesimarsi nei panni degli altri (e nel caso di quegli degli irakeni direi che ci sono parecchie possibilità di finire male e in malo modo) credo che si riuscirebbe a parlare con maggiore umanità e rispetto. Troppo comodo guardare le loro agonie e la loro morte in TV, perchè non immaginarsi, come irakeno o semplice civile sperduto, a Falluja nei giorni del cecchinaggio e delle bombe su tutto ciò che ha il solo torto di essere vivo?
non volevo scrivere, ho solo una gran voglia di piangere…di rabbia impotente.
Buonanotte a tutti
Caro giuseppe,
premesso che non mi pare di avere scritto che la guerra fu giusta, ti faccio osservare che a farti cadere le braccia sono diversi secoli di cultura filosofico-politico-teologica. Nulla di male, per carità: basta saperlo.
Cara spettatrice, qui non si tratta (a mio modestissimo modo di vedere) di un primo e di un secondo stupro. Giuseppe stabiliva un nesso fra l’umiliazione inflitta dagli americani, e l’umiliazione patita dagli iracheni. Io non accostavo semplicemente, ma suggerivo solo che vi è un nesso fra l’umiliazione inflitta dagli americani e l’umiliazione inflitta da Saddam. Questo nesso c’è: poi si può derubricarlo a puro pretesto (non sarei d’accordo) oppure considerarlo determinante e giustificante (e neppure sarei d’accordo). Ma c’è. Sapere che le cose non sono mai semplici dalle mie parti è importante. Poi si può piangere, indignarsi, maledire, ma è un’altra cosa. Io sto con i miei maggiori: nec ridere nec lugere…
Ma in tutto questo viene da chiedersi, chi ce l’ha mandata la Sgrena in Iraq?
(http://grilliperlatesta.blogspot.it)
scusate, non c’entra molto, ma questo luciano d. mi preoccupa. come direbbe genna è apocalittico. il suo livore, almeno lo è. fa quasi paura. ma davvero il mondo è fatto da gente così?
Ti rispondo Leni, per quel che capisco, e motivo anche il perchè ho cancellato e cancellerò lo spam di luciano e compagnia. Non si tratta di commentatori, ma di infestatori: persone che stanno tentando di creare un effetto boomerang sul libro di Piperno (lodandolo ossessivamente per indurre alla saturazione) usando questo e altri blog. E insultando, già che ci siamo, chi passa da queste parti a suon di “fallito”. Le motivazioni sono intuibili. Potete leggere, peraltro, tutto quel che i presunti luciano e marianna avevano da dire nei commenti al post sotto: non sono stati toccati. Gli altri, qui, ne replicavano esattamente il contenuto, come si fa appunto nello spam che ti invita a comprare il vicodin. Non parliamone più, grazie.
eppure, dato che non si è trattato di una tragica incomprensione al check-point; dato che per i crmini di guerra i soldati americani possono verire processati unicamente negli Stati Uniti; visto che l’egemonia è l’unico vero intento perseguito dalle amministrazioni che si succedono alla guida del Paese più potente del mondo; considerato come e quanto sia pervicacemente perseguita la sperequazione sociale negli USA – mi trovo costretto a chiedere ad Azioneparallela: cosa sarebbe cambiato per gli abitanti della Mesopotamia, se a vincere il secondo conflitto mondiale fossero stati i Nazisti?
molto, starebbero sul carro dei vincitori. hitler era letteralmente abbagliato dal gran muftì di gerusalemme e non nascondeva la sua passione per l’islam. l’islam di bin laden, naturalmente.
la mia domanda è: perchè tutti i commentatori televisivi e giornalistici parlano della grande potenza militare che vince le guerre ma non la pace? ora, se due più due non fa tre, gli USA non hanno MAI vinto una guerra in vita loro…
kiss
kristian sono triste mi cancellano tutto quello che scrivo. va bene non parlo più di chi sapete voi. ma voglio dire una cosa. perchè un lettore popolare non può dire il suo entusiasmo? questa esperienza mi ha dato tanta tristezza. io ero venuto qui da gente intelligente istruita, ero contento come un cagnolino che scodinzola perchè ha portato il bastone al padrone, io vi ho portato questa cosa bellissima secondo me che noi lettori popolari per una volta abbiamo fatto andare primo con il passa parola un romanzo stupendo che non nomino se no mi cancellano, e che cosa ho ricevuto? diffidenza sospetti, censura. si può dire qualsiasi cosa e te la lasciano dire, ma se parli bene della letteratura popolare e del passa parola ti censurano! io forse sbaglio sono troppo impulsivo ma c’é modo e modo di reagire, zittire una persona é umiliante, io ho subito un torto. Allora bisogna stare ognuno a casa sua, i lettori popolari devono stare zitti e guai se dicono quello che pensano nei blog intellettuali come questo! se ti azzardi a dire come la pensi ti dicono di andare al parco a fare le passeggiate. e tu Kristian perchè non ci vai tu? se te lo dico ti offendi vero? sono molto triste e deluso, ditemi che non siete con la puzza sotto il naso anche voi.
Per esempio, se G ha detto “Mi hanno trattata bene…”, cosa che già le due Simone avevano detto, perchè tu devi dire, “costretta a subire l’umiliazione…”. Non è stata messa lì come un pupazzo, Genna. era straconsapevole. è fondamentale, questo. Conterà o no, quello che ci dice lei? Il suo dubbio, oggi, non è su come sia stata trattata dai sequestratori – “sono stata trattata bene”, e c’è anche un merito in questo, la capacità che lei ha avuto di farsi credere, di stabilire un rapporto serio e leale con dei sequestratori – il suo dubbio, è sulla validità della presenza dei giornalisti occidentali in Iraq oggi.
No, genna, scusa, il tuo tono e’ apocalittico, che tu ne avessi l’intenzione o no. Lo è per la terminologia che usi, per la patina – oapca – con cui rendi simili le cause degli occupanti e degli occupati, per il tono estetizzante e punto razionale, con il quale . mi pare – tu descriva i fatti. non sono obiezioni, genna. io ci colgo una diffcioltà. e me la spiego, pure. gli è – io penso – che tu sia “obbligato” come uomo – lo so che non ti piace che “il reale” venga analizzato in questi termini, ma fammici provare – in questo momento storico, adesso, a pensarla così. guarda un po’ quello che è successo in queste poche ore. Una donna – G, che cercava di svolgere un “onesto” lavoro di informazione – che può anche essere disonesto – deve essere riportata nel suo paese… Un uomo – N Calipari – arriva al punto di morire, “sacrificandosi,”, per salvarla. A sparare sono stati altri uomini – “forse pieni di wisky”? Forse perchè altri uomini gliel’hanno ordinato?. Intanto nell’istante in cui N Calipari moriva e G dice, “provavo paura , ero terrorizzata ” altri uomini nel loro paese di provenienza – i direttori di qualche TG -“nascondevano” le notizie su quello che stava succedendo – informazione disonesta – Bene. Cioè, no, male. Poi, N Calipari muore. E’ un eroe. La donna – G – torna. Gli uomini pieni di wisky vengono protetti da altri uomini. I presidenti – uomini – a loro volta si proteggeranno? le due donne – G e la moglie di Calipari – si abbracciano. Una dice all’altra, “Mi occuperò di te”. genna, la faccio breve, oggi un uomo, a meno che non venga a un solido compromesso con la sua parte femminile – l’ammettere di aver paura, il rifiutarsi al ruolo dell’ eroe, il rifiutare certe omertà tipiche e automatiche, automatiche, capisci? del mondo maschile – non può che metterla in termini apocalittici.
luciano, ma perché non esci e vai al parco a fare un po’ di book-crossing?
se preferisci aspettare la primavera, ti consiglio allora di trasferire su file il romanzo che hai già letto e metabolizzato e renderlo il più presto possibile disponibile in rete aggratis.
queste pratiche di passaparola sono evolutive. il resto è cattiva pubblicità gratuita – e l’editore di Piperno non ne ha bisogno – tantomeno lo scrittore
luciano, è appassionante sfebbrare in tua compagnia: ho lasciato la mia mail così da continuare in separata sede, visto che l’argomento esula dal contesto.
a meno che il tuo unico passatempo sia allungare il brodo di dado.
kristian ma cosa dici reggermi sulle gambe, io ho letto tantissimi libri ma non ne avevo mai trovato uno così bello come quello là che non posso nominare! Ligabue la Litizzetto, la Mastroccola Pansa, Faletti, Umberto Eco, Montalbano, Vinicio Capossela per dire gli ultimi che ho letto, non c’é paragone! Non sei contento che noi lettori popolari finalmente con il passa parola abbiamo fatto diventare primo un grande scrittore? perchè ti consideri superiore che mi dici di leggere altre cose? io leggo tanto da tanti anni e dico quello che penso, ma non é giusto trattarmi come un’inferiore. Finalmente noi lettori popolari abbiamo la forza di far diventare primi i grandi scrittori con il nostro passa parola spontaneo e vi riserveremo tante altre bellissime sorprese
luciano, lo dico io per te: Piperno!
Franco Piperno, all’epoca leader di Potere Operaio, in seguito all’esecuzione di Aldo Moro ebbe un colloquio con Mario Moretti, che gli confessò che aveva prolungato i termini dell’esecuzione per ‘scrupolo’, pur essendo stato sempre convinto dell’ineluttabilità della tragedia.
luciano, se vuoi evitare la piccola tragedia della censura sul blog, fatti pure tu qualche scrupolo. se la lettura di un romanzo scritto da un giovane autore italiano ti ha riempito di energia positiva – buon pro ti faccia. se non ti piace il parco perché è pieno di drogati, sappi che le librerie sono zeppe di bei libri che aspettano di essere amati. Piperno ti ha insegnato a reggerti sulle gambe da solo? adesso sta a te correre. un buon libro è un valido motivo per farsi un’ottima bibliografia. e lo sai meglio di me che il silenzio è d’oro quando si legge.
Cara Lipperini, non si parlava di educazione del lettore qualche post fa? (brutta cosa, in effetti, detta così. Io preferirei informazione del lettore). Se dici a un lettore disinformato o insicuro o frettoloso o giovanissimo o timido o qualunque altra cosa che un libro è un capolavoro, eserciti un’influenza e, se il libro in questione è mediocre o vile, questa influenza è pervertitrice (va be’). Se lo fai di buona fede, dispiace. Se lo fai di malafede, fa incazzare, addirittura. (La seconda persona è generica, ovviamente)
sono d’accordo con Kristian e meno con ilposto: se non si usano toni apocalittici in questa situazione, quando bisogna usarli? E Genna ha fatto bene a scrivere quel che ha scritto. Mi aspettavo anzi più interventi di scrittori su quello è successo. Ma forse verranno.
no caro Bois, non sono d’accordo, parli da uomo ferito. che cosa vuoi dire, che noi lettori popolari abbiamo amato questo romanzo perchè gli hanno fatto pubblicità? allora tu pensi che la gente ha la segatura nella testa e non é capace di giudicare da sola ma obbedisce a qualunque cosa che gli dicono? Invece noi lettori popolari finalmente abbiamo letto un romanzo bellissimo e con il passa parola lo abbiamo fatto diventare primo, io non l’ho visto in televisione, sono stati i miei amici che l’hanno visto, non io. Mi hanno detto occhio a questo é bravo, io l’ho letto spassionatamente e mi é piaciuto, tanto. sei un pochettino razzista se pensi che i lettori popolari sono inferiori, come vedi invece siamo capaci di far diventare primi anche i grandi scrittori, mi dispiace per voi intellettuali laureati ma é così.
Bois, se usi Google non avrai difficoltà a vedere che la diffusione della scrittura ad atene coincise con le prime riforme democratiche. Primo risultato:
http://www.homolaicus.com/storia/antica/grecia/grecia_classica/21.htm
(P.S. se vuoi parlare del mio libro, puoi scrivermi o farlo a casa mia) 🙂
okok ragazzi. Va bene Piperno si Piperno no, ma se uno arriva qui, si aspetta la discussione sul tema del post qui sopra. Se non erro c’era già una discussione sul tema in un altro angolino di questo blog.
Abbiate pazienza, su, che se no dobbiamo leggere mille commenti per seguire la discussione sulle riflessioni di Genna.
g.g. (quello coi puntini, non Genna)
Bois, certo che siete buffi: decidete voi cosa è abusivo e cosa no? 🙂
Ah lucia’.. è basta su.. 🙂
Se vuoi parlare di Pieprno e hai tanto da dire, perchè non ti apri un blog? 🙂
La discuissione su Pipermo mi pare altrove. Qui si parla di Sgrena, che è anche un argomento – se vogliamo- meno fatuo.
mah, io, la visione dell’intellettuale tuttologo, penso sia superata da vari decenni, e trovo abusivo si parli della liberazione di Giuliana Sgrena su un blog di critica letteraria. Comunque, Granieri, visto che ci sei, sto leggendo Blog generation, e mi chiedevo : ma chi te l’ha detto che la diffusione della scrittura ha coinciso con la democrazia ateniese (p.14)? No, perché sei stato informato male. (Ma così, per puntiglio, non importa, poi, alla fin fine)
E basta! Luciano è Marco Spada, si riconosce lontano un miglio. noiosi.
No, allora non c’entro nulla con luciano d., né io, né i miei compagni di blog. Però, non ci si può lamentare di reazioni che si è contribuiti a suscitare. Piperno è stato l’oggetto di un ridicolo battage. Già a me e a Marco che ne conoscevamo l’esistenza e i prodotti prima, è sembrato strano che si fosse trasformato in pochi mesi in un genio. Poi, da bravi lettori disintermediati, siamo andati a comprare ognuno la propria copia (regalando 1,70 euro a testa al caro Alessandro), l’abbiamo letto, ed è venuto fuori che il capolavoro dell’anno era, ad essere indulgenti e bonari, un romanzetto mediocre (talvolta anche malmesso, ma insomma, nella media del ciarpame stampato mensilmente dalle case editrici). Se D’Orrico non avesse gridato al capolavoro, il libro avrebbe fatto la sua degna carrieruccia da duemila copie. Invece il battage ha funzionato. Benissimo. Ma almeno qui, sui blog, non potete lamentarvi se a qualcuno, dopo aver sentito Genna o la proprietaria del presente blog o uno degli improvvisati pipernomani decantare un romanzo qualunque come un Grande Romanzo Borghese o una Nuova Recherche, e averne poi assaggiato la triste realtà, sia venuta la tentazione di sbeffeggiare.
infatti, cara Loredana gentilissima! allora mi dai ragione che le cose sono più complicate della televisione e siamo stati noi lettori con il passa parola spontaneo! lo riconosci anche tu che i lettori possono mandare primo in classifica del passa parola più amato il romanzo bellissimo di un grande scrittore. Non basta mica il tv magazine, ecco, spiegaglielo, siamo persone libere! non mi sembra di ripetere un vecchio concetto, non ho fatto pubblicità, se ho sbagliato spiegamelo ma non cancellarmi per favore.
Caro Antonio, libero di pensarla come credi su Piperno. Una cosa, però, è sbeffeggiare, una cosa è, mi ripeto, infestare. La satira è una cosa. Lo spam, un’altra. Come vedi, non impedisco l’accesso a Luciano: ho tolto i commenti che ripetevano ossessivamente lo stesso concetto, che Piperno venisse o meno citato. E così continuerò a fare: se luciano vorrà intervenire su altri argomenti, è come tutti libero di farlo. Se intende ripetere il suo mantra, si rassegni ad essere trattato come un venditore di vicodin.
E però non posso esimermi dal chiederti una cosa: ho dedicato un post e mezzo a Piperno, non venti. Non mi pare che la rete sia stato il mezzo principale dove si sia parlato del romanzo. Quanto a D’Orrico, ha parlato di capolavoro anche in altre occasioni e per altri scrittori (Avoledo, e lo stesso Biondillo). Non basta il solo intervento di Tv magazine per decretare il best seller: le cose, come scriveva azioneparallela a proposito del reale argomento di questo post, non sono mai così semplici.
ancrea c, non offendere, io me ne occupo non sai quanto, non sei tu che mi dà il permesso di dove andare, capisco che tu chiami i caschi blu per un caffé talmente sei egocentrico, ma a me alla larga non mi mandi capito?
caro Andrea C, parlare d’altro é la mia forma di rispetto per Giuliana Sgrena e il povero Nicola Calipari, non confondere le cose, ripettare Sgrena e Calipari non vuol dire per forza rispettare gli articoli cinici che ne parlano
Oedipa, per chiarirsi: questo non è un blog di Repubblica. E’ un blog personale ospitato sulla piattaforma di Kataweb. E le opinioni che vi sono espresse riguardano il mio pensiero, non una linea editoriale. Carmilla, se non te ne fossi accorta, è fra i miei link. E fra i miei siti preferiti, aggiungo.
L’articolo di Genna stavolta è relativamente moderato e a malapena obbiettivo.. forse per questo trova posto in un blog di Repubblica (spero)…. spero che Loredana Lipperini non condivida la linea politica di carmilla e i miserabili .. ma mi sa che Repubblica sta prendendo proprio questa piega , cambierò come molti già stanno facendo per il Corriere o la Stampa , forse.
ora, sull’articolo di genna.
devo dire, non mi pare poi così apocalittico, definire umiliazione affermare “sono stata trattata bene” mi pare giusto. certo, magari non è che l’hanno bastonata mattina e sera, ma era comunque prigioniera, a me se mi levano il caffè a prima mattina io sono capace di chiamare i caschi blu. c’è poi qualcuno che si chiede addirittura chi ce l’aveva mandata giuliana in iraq, o, pretendendo di entrare nella testa della giornalista e immagina che lei adesso si stia chiedendo se fosse legittimo essere lì. armageddon!!!
vi consiglio poi di andare a leggere l’articolo di dejudicibus. io lo trovo ambiguo, parla di un’america adolescenziale, di errore, ma che stai a dì, che è stata una specie di ragazzata?
tanto per rispondere a luciano, la guerra in iraq è inscindibile dai media, in usa non vengono diffuse le immagini delle bare dei marines morti. i rapitori irakeni fanno comunicati video che vengono trasmessi in tv. l’attacco alle torri gemelle sarebbe stato concepito se non ci fosse stata la certezza che l’evento sarebbe stato trasmesso in mondovisione? commentare articoli che rigurdano un argomento è tanto importante quanto conoscerne la cronaca (se ciò è realmente possibile). se incidente è stato, esso si è verificato proprio per un problema di comunicazione, ma tu non ti preoccupare, non te ne occupare, rimani alla larga da tutto ciò, anzi stai alla larga anche dal blog.
è incredibile la mancanza di rispetto di certe persone. mi spiegassero i paladini della libertà di parola se infestare un thread su un certo argomento non sia lesivo della libertà di lettura, che è tanto importante quanto quella di espressione. e già, perchè il problema della rete è proprio quello, la saturazione. vi faccio un esempio? ma no lo capite da soli. ma mi spiegate perchè, secondo voi, io dovrei leggermi i vostri commenti, le vostre cazzate su piperno? no, davvero, cerco di seguire quello che si dice sul caso sgrena e devo cercare quelli che ne parlano nel fiume di merda che vomitate, post rivolti a una persona in particolare, leggi questo, leggi quello. ma da chi avete imparato, da goebbels? per chi non lo sapesse, era il ministro della propaganda nazista, l’inventore delle moderne tecniche di marketing. sappiate che piperno è già in bella vista, sia in parete che sui banchi e anche in testa di gondola nelle migliori librerie, è recensito sui maggiori quotidiani e settimanali. mi auguro, anzi propongo, che siano cancellati tutti i post (compreso questo) che non riguardano la questione della “liberazione” di giuliana sgrena. andate a inquinare i muri del cesso della stazione termini con i vostri fiumi di merda narcisista.
scusami oedipa, quale sarebbe la linea giusta da seguire?
caro luciano, paladino della libertà (mica ti offendi se ti chiamo così?), io non ti “mando alla larga” dal blog, ti chiedo (se vuoi te lo chiedo gentilmente) di non postare post (scusami, non vorrei che questa ridondenza ti offenda) che siano “fuori tema”, vuoi parlare di piperno? aspetta che loredana lipperini proponga questo argomento, un blog funziona così, i cessi della stazione termini funzionano che ognuno ci scrive quel che vuole (mica ti offendi, capisci, il mio è solo un esempio, mi piace essere chiaro). la mia, anzi, non è nemmeno una richiesta, ma vuole essere un augurio, è un desiderio e purtroppo non ho una lampada con dentro un genio. (mica ti offendi se dico lampada?). quindi, gentilmente, torno ad augurami che tu, e altri, vogliano scegliere di ignorare quell’irrefrenabile bisogno di parlare di ciò che vi gira per la testa, e che decidiate di rispettare quella specie di tacito accordo che sta alla base della comunicazione in un blog. poi, fai come cazzo vuoi, da ora in poi non leggerò più i tuoi post, se hai qualcosa da dirmi di personale puoi mandarmi un’email. grazie.
Grazie Gilgamesh, leggo e condivido (e non credo che esistano blog minori).
L’idea che Repubblica e Carmilla abbiano la stessa linea politica mi fa impazzire! E’ geniale più dell’appello per la rivoluzione dei cedri!
Dopo aver letto i commenti precedenti ero dell’idea di non lasciarne alcuno. Ma dato che oggi ho scritto qualcosa che in qualche modo si riallaccia all’argomento e vorrebbe rilanciare una campagna, gentile Loredana, mi permetto di segnalare il punto di vista di un blog minore: http://gilgamesh.splinder.com/post/4231380
caro luciano, come si dice dalle mie parti hai rotto il cazzo. rifondazione ha optato per la nonviolenza, io no.
ora, per la prima volta (ma forse no) mi trovo in accordo con quanto scritto da Giuseppe (genna) che – temo – apprezzo più come pensatore che come scrittore. quindi prendi questa mia come una delle tante lettere che scrivi sul tuo “giornale quotidiano”…
caro giuseppe, temo che finchè non si dirà chiaro e tondo che l’11 settembre 2001 è stato un capolavoro della storia umana, non ci sarà nulla da fare. l’11 settembre avrebbe fatto venire le lacrime agli occhi a machiavelli, il colpo di stato perfetto. e noi TUTTI noi poveri stronzi non possiamo farci niente.
ricordi i primi del novecento, caro giuseppe? milioni di proletari, di lavoratori, sparsi su tutto il globo stavano per insorgere. e si parla di violenza non di pugnette, eh? e guarda un pò, scoppia la prima guerra mondiale. e non penso che sia una coincidenza che dopo seattle goteborg, praga genova, succede quel che sta succedendo. quando il padronato se la fa sotto, scoppiano guerre. sono d’accordo co te, caro giuseppe, si preparano tempi foschi e non c’è – non ancora almeno – un movimento in grado di fermare ‘sti 4 stronzi. un vero movimento femminista. femminista come mia nonna non come la prestigiacomo. coem al sgrena e non come la gruber.
ma forse sono troppo pessimista.
forse…
gl
A proposito di conflitti sociali e letteratura, qualcuno conosce Muratet (1958), Fermate le macchine, di Marsilio? me ne hanno parlato bene. Una bella idea. Tutto nasce quando in una fabbrica per ripicca a tensioni create dalla proprietà scoppiano delle rivolte…andremo a vedere. E poi a proposito del “femminile”, mi sta piacendo molto Gibson, L’accademia dei sogni, che non avevo letto. Qualcuno? Credo che i personaggi femminili della Le Guin, Russ, Butler, abbiano fatto bene a certi autori maschi. o no? O sono le relazioni – a proposito di americani – fra uomini e donne, nel paese di Gibson, che fanno bene alla letteratura? E da noi? I personaggi femminili: o ultraresponsabili, senza mai un cedimento, o schiave – di un uomo, del sesso, della casa, dei figli – o ultraspiritose in cerca del “partner”…non si può fare un po’ e un po’? Qualcuna schiava, qualcuna un po’ più spiritosa, e qualcuna un po’ più sveglia che dica,”Minchia che palle, sta stordita!”
no, vi prego, mica vogliamo metterci a parlare di personaggi femminili nella letteratura…
la letteratura è: i personaggi femminili (bovary su tutte) (degli autori maschi e delle autrici femmine, e le relazioni fra i maschi e le femmine degli autori maschi e delle autrici femmine).