Sta arrivando il nuovo Stephen King, Colorado Kid (esce martedì, in Italia per Sperling & Kupfer). L’espresso anticipa la postfazione, e dalle medesima traggo il finale e le riflessioni del nostro sul mistero.
A proposito di mistero (di micromistero, via): se qualcuno fosse per caso curioso di sapere cosa andava a fare la sottoscritta a Torino, la risposta è da domani mattina (10.30) su Rai Tre. Ma se avete più di quattordici anni e non vi interessa la scienza fate come se non avessi detto niente.
….prima di lasciarvi, vi chiedo di considerare il fatto che viviamo in una rete di mistero e ci siamo semplicemente abituati a questa verità a tal punto che abbiamo cancellato la parola per sostituirla con un’altra che ci piace di più, vale a dire realtà. Da dove veniamo? Dove eravamo prima di essere qui? Non si sa. Dove stiamo andando? Non si sa. Ci sono molte confessioni che vi assicurano di avere le risposte, ma quasi tutti noi abbiamo l’intimo timore che possa essere tutto solo un inganno allo scopo di riempire i piattini delle offerte. Nel frattempo ci troviamo a partecipare tutti a una sorta di partita coatta a mosca cieca mentre precipitiamo in caduta libera da ‘Dov’è è’ a ‘Brancolo nel buio’. Qualche volta scoppia una bomba e qualche volta l’aereo atterra senza problemi e qualche volta l’analisi del sangue è in ordine e qualche volta la biopsia è positiva. Il più delle volte la telefonata brutta non arriva nel cuore della notte ma qualche volta sì e comunque vada sappiamo che a un certo punto ci lanceremo con il pedale a tavoletta dentro il mistero.
È pazzesco essere capaci di conviverci e non perdere il lume della ragione, ma è anche bellissimo. Io scrivo per scoprire che cosa penso e quello che ho trovato scrivendo questo libro è che forse, ma proprio forse, è la bellezza del mistero a consentirci di vivere sani di mente mentre pilotiamo il nostro fragile corpo nella gara di demolizione che è il nostro mondo. Non ci passa mai il desiderio di toccare le luci nel cielo e non ci passa mai la voglia di sapere da dove venisse Colorado Kid (il mondo è pieno di Colorado Kid). Volere potrebbe essere meglio che sapere. Non lo dico con alcuna certezza, mi limito a suggerirlo. Ma se venite a dirmi che non sono stato all’altezza del compito e non vi ho raccontato di questa storia tutto quello che c’era da raccontare, vi risponderò che vi sbagliate della grossa.
On Writing in effetti è molto bello, forse uno dei manuali di scrittura migliori. E non è solo un manuale.
Pablo Echaurren era il figlio di Matta, non deve essere stato facile dare credito alla propria arte. Le sue cose, uhm, non so.
I fumetti sono vecchissimi mi pare.
Intendi dire come forma d’espressione? Mah, io credo che i fumetti siano ancora un medium vitale.
capito barbandrea? i fumetti non sono una forma d’espressione vecchissima. e non venir qui a dire che lo sapevi già e che è tutto un misanderstèn!
Quello del fumetto è un medium antichissimo, ma nessuno lo sa. Perché? E’ un complotto ovviamente. I fumetti rinvenuti nei secoli dagli archeologi sono stati sempre nascosti. A noi è rimasta la letteratura, la pittura: forme d’espessione essoteriche. Il vero sapere esoterico è in mano ad archeologi e storici complottisti. La cosa curiosa è che non esistono casse di supermen medioevali nascoste insieme al santo graal. I fumetti li hanno occultati chiamandoli con altri nomi: dipinti, pagine di diario, graffiti, libri miniati, affreschi, cartoni animati, storie per bambini ecc.
A volte capita che qualche adepto soffusamente riveli qualcosa, come per esempio Raymond Pettibon.
Ehmmm, io credo che Andrea Barbieri intendesse che i fumetti di Pablo Echaurren fossero una produzione vecchia, di molti anni fa, non che i fumetti, come medium, sia una roba vecchia.
Se no non mi spiego perché lui li legga voracemente ancora oggi!
😉 G.B.
Infatti volevo dire proprio quello Gianni.
Vorrei anche dire che chi studia il fumetto (non io che sono un cialtrone) sa benissimo che i fumetti americani cosiddetti di genere erano quelli che portavano la carica eversiva e innovativa più forte. Questi sono fatti.
riprendo la mia funzione di carosello e intervallo.
Chi non l’ha già fatto è pregato di andare a leggere Alberto Prunetti e il suo ‘teglie di rabbia’ (ormai arrvato alla terza e ultima puntata, peccato) su Carmilla. Vi assicuro che ne vale la pena e vi migliora l’umore.
Vabbè dipende, se siete pizzaioli e un pò sfigati o precari (sfigati) o schiavizzati, forse no.
Beh, leggetelo comunque, fatemi sto piacere.
besos
Ringrazio Wu Ming1 per il consiglio su Echaurren. Ho consultato il sito della Bollati Boringhieri ed è acquistabile anche on line…
Corro a comprarlo.
Non si può sentir parlare della vita a fumetti di Majakowskij e ignorarlo…
Si mamma sò ke devo andare a fare la cartella ma lasciami almeno finire d scriverti questo kommentuccio!!!!!!!!!!!!!
intanto skusa x questo pomeriggio!!(nn è vero ke t ho menato!)
e poi quando t decidi a entrare nel mio blog……KATTIVA!!!!!
tvtttttttttttttttttttttttb
by carlotta
Grande Carlotta! Anke noi tvtb , a te & a tua mamma! BTW il tuo è l’OT + IT ke ho visto kuissopra. E non menarla, la mamma. Bacioooooooo, :-)))))
Roberto Bui, ti è piaciuta la mia fiaba sulla M.? Guarda che tengo molto al tuo giudizio:-/
Quel cretino del mio segretario ha lasciato in memoria i suoi dati al posto dei miei. Il msg precedente è mio.
La tua fiaba sulla merda è bellissima.
Lucio, la risposta di Wu Ming 1 ti ha lasciato senza parole!
Bart
No, doveva andare a fare la cartella anche Angelini 😀
Bart, sono felice che Wu Ming consideri la M. una merda:-)
P.S. Ieri sono salito in cima al Cimone. Che delusione: impianti e installazioni di ogni tipo! Oggi, purtroppo, il maltempo ha fatto saltare l’ascensione al Rondinaio e così abbiamo bighellonato per Sestola. Peccato.
Tempo da tregenda,ieri, Lucio. E anche oggi non si prevede niente di buono. Il cielo è coperto da nuvole che più nere non si può.
Stanotte il mio nipotino Lorenzo ha dormito da me, nel mio lettone, e stamani lo accompagno a scuola. Fa la prima elementare.
Per non essere del tutto OT, sto leggendo “Parenti lontani” di Gaetano Cappelli, e mi sa che sia un altro bel libro a torto dimenticato.
Bart
io king l’ho amato…non ho paura di dirlo…i suoi racconti,vecchi o nuovi hanno sempre la capacita’ di stregarmi,coinvolgermi,emozionarmi,e questo mi e’sempre bastato…..grande king…in te ho trovato molti mondi….commala-come!!