MAMMA MIA

No, davvero, non volevo parlare di Sanremo, del tatuaggio di Belen e del supponibile trappolone del team degli autori (“facciamo che le femministe bigotte attaccano la valletta per lo sketch degli slip?”). No, davvero, non c’è molto da dire se non che un rinnovamento di chi scrive i copioni sarebbe auspicabile, e possibilmente immediato.
Ne parlo, invece, ma in un’altra direzione.
Apro la posta elettronica e trovo una mail. La mail viene da “mammacheclub”, o anche “il social network delle mamme”, o anche uno dei luoghi più frequentati della rete. Ve la copio:
“Due tra le mamme blogger più seguite del web (Jolanda Restano di Fattoremamma e Veronica Viganò di Managerdimestessa), sono a Sanremo per condividere la loro esperienza con tutto il mondo della blogosfera. Le loro armi sono post, twit, video e interviste per svelare tutti i segreti del festival, visti attraverso gli occhi di due mamme 2.0.
Per essere aggiornate su tutto ciò che accade, basta leggere i post delle due mamme inviate speciali, tutte le mattine, sulla neonata Facebook fanpage di P&G.
I reportage delle mamme a Sanremo saranno pubblicati anche su blogmamma.it.
E per chi vuole chattare in diretta durante le trasmissioni tv, basta entrare in twitter cercando l’hashtag #mammeasanremo.
Da sempre vicina alle mamme, P&G ha scelto il Festival di Sanremo per presentarsi alle famiglie italiane insieme a Dash e Pantene, due delle sue marche icona.
Per sottolineare la sua vicinanza a tutte le mamme, P&G ha scelto di far raccontare la kermesse sanremese proprio da due mamme blogger inviate all’Ariston. Sulla sua pagina Facebook, P&G lancia anche il sondaggio “Mamma, che canzone!”, attraverso il quale è possibile selezionare la canzone preferita tra una rosa di successi musicali dedicati alla mamma e decretare la canzone italiana preferita dagli utenti della rete.”
Allora, vogliamo, prima o poi, discutere di come gli sponsor hanno intuito, divorato e reso in gran parte innocuo un fenomeno importante come quello del mommyblogging oppure facciamo finta di niente? Le mamme che scrivono sui blog sono in numero impressionante. Sono la maggioranza dei blogger adulti, e non solo in Italia. Sono, potenzialmente, una forza in grado di esercitare pressioni non indifferenti. La mia sensazione è che in buona parte stiano divenendo veicolo pubblicitario, più o meno consapevole, più o meno convinto di poter cambiare le cose nella valutazione di un prodotto. Ma è sufficiente ottenere un passeggino modificato secondo i propri suggerimenti per offrirsi come strumento di marketing? La scelta è legittima, naturalmente: ma credo che un paio di riflessioni in merito farebbero comodo: sia pure tenendo conto delle inevitabili generalizzazioni.

57 pensieri su “MAMMA MIA

  1. @lagaiaceliaca condivido in pieno quello che hai scritto: ‘lo spazio di dire e pensare liberamente’, questo secondo me è il bello dei blog. e anche condivido ‘come se l’occasione della vita potesse solo derivare dal mercato’…

  2. (mi chiedo a quale hashtag faccia riferimento Christian qualche post più su, considerando che era volutamente non riferito a nessun libro in particolare). Sul resto ricordo accuse simili fatte quando fu pubblicata La notte dei blogger, più cambia, più è la stessa cosa, i blogger venduti etc. Non è che dipende da come vengono fatte le cose?

  3. condivido il commento della http://lagaiaceliaca.blogspot.com/, io ho due blog, di cui uno di cucina…ecco nel food si verifica il fenomeno dell’invasione della pubblicità (il più delle volte fatta peggio che male). L’ho provato e alla fine mi ha delusa, e fortunatamente ho avuto l’arguzia di staccarlo dal mio blog personale. Sul mio blog personale faccio post sponsorizzati retribuiti, pochi , e parlo anche di temi pesanti..per esempio la disabilità.E me ne frego se mi crollano le visite. Perchè semplicemente il blog è il mio alterego, ed è vero che a volte guardo la tv altre volte sono seria, ma il mio difficilmente diventerà un blog professionale semplicemente io non posso selezionare gli argomenti sol per attrarre lettori e forse è una mia mancanza… per quanto riguarda il sanremo di jolanda e veronica..non le ho seguite, come non ho seguito san remo.E comunque ci tengo a dire che andando così in alto lo si capisce che sono sponsorizzate, io all’etica di dash non credo perchè me lo dice jolanda, al limite mi informo (e per questo non credo dash sia etico).

  4. Non siamo ipocriti, dai: la maggior parte dei blogger italiani è in vendita, lo sappiamo tutti. E lo dico io che ho la fortuna di avere uno stipendio mensile unito a una totale assenza di velleità da protagonismo e mi posso quindi permettere il lusso di fare davvero il blogger: scrivere quando mi pare, prendermela con chi mi pare, eccetera. Molti non hanno questa fortuna e – come forse avrei fatto anch’io al posto loro – hanno colto l’opportunità fornita dal mercato. Che ci sia un drammatico problema di cultura dell’informazione digitale è confermato proprio da quello che è successo con Sanremo: un formidabile strumento come Twitter usato in stile chat per commentare la tv, e mica solo dagli ultimi arrivati.

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