La frase del titolo è tratta da Minority Report, da P.K. Dick. Il brano che segue da “La zona morta” di Stephen King, traduzione di Andrea Terzi, prima pubblicazione 1979. Ognuno tragga le conseguenze.
John Denver concluse la sua canzone in un acuto accolto dalla folla con acclamazioni. Poi Stillson attaccò a parlare, la voce rimbombante dagli altoparlanti a pieno volume. Se non altro l’impianto microfonico era all’altezza: non c’era quasi la minima distorsione. La voce di Stillson mise Johnny vagamente a disagio. L’uomo aveva l’incalzare acuto, aspro e pressante del pastore avventista. Mentre parlava si potevano notare minute gocce di saliva uscire dalle sue labbra.
«Che faremo quando saremo a Washington? Perché vogliamo andare a Washington?» tuonava Stillson. «Qual è il nostro programma? La nostra piattaforma? La nostra piattaforma si regge sopra cinque travi, amici e concittadini, cinque gloriose travi! E quali sono queste travi? Ve lo dico subito! Prima trave: Buttar fuori i cialtroni.»
Un uragano di applausi scaturì dalla folla. Qualcuno lanciò in aria manciate di confetti. Altri strillarono istericamente: «Juhuuu!» Stillson si protese in avanti.
«Volete sapere perché porto quest’elmetto, amici e concittadini? Ve lo dico, perché. Lo porto perché quando mi manderete a Washington, io passerò loro attraverso come quell’affare attraverso un canneto! Li spazzerò via esattamente così!»
E, davanti agli occhi stupefatti di Johnny, Stillson abbassò la testa e lanciando un alto e penetrante urlo cominciò a caricare su e giù per il podio come un toro. Roger Chatsworth si abbandonò sulla sedia ridendo irrefrenabilmente. La folla era in delirio. Quindi Stillson si strappò di testa l’elmetto e lo lanciò sulla folla. Ne seguì immediatamente una piccola mischia per riuscire a impossessarsene.
«Seconda trave!» urlò Stillson nel microfono. «Butteremo fuori dal governo chiunque, dal più papavero al più terra-terra, passa il suo tempo a letto con qualche pollastra che non sia sua moglie! Se vogliono fornicare, non lo devono fare con i nostri soldi!»
«Ma che cosa sta dicendo?» domandò Johnny, battendo le palpebre.
«Oh, si sta solo scaldando», rispose Roger. Si asciugò gli occhi lacrimosi e scoppiò in un nuovo uragano di risa.
«Terza trave!» ruggì Stillson. «Manderemo nello spazio tutto l’inquinamento! Dentro solidi sacchetti impermeabili. Lo manderemo su Marte, su Giove e sugli anelli di Saturno! Avremo aria pulita, avremo acqua pulita, e le avremo entro sei mesi!»
La folla era al parossismo. Johnny vide nella calca parecchia gente che quasi soffocava dal ridere, così come stava accadendo a Roger Chatsworth.
«Quarta trave! Avremo tutta la benzina e il petrolio che ci occorrono! Metteremo termine ai giochetti di quegli arabi e useremo le maniere forti! L’inverno prossimo, nel New Hamphire, non ci saranno più vecchi e vecchie ridotti in ghiaccioli, come l’inverno scorso!»
Altro compatto tuono d’applausi. L’inverno precedente una vecchia di Portsmouth era stata trovata morta assiderata nel suo appartamento al terzo piano in quanto, evidentemente, l’azienda del gas le aveva tagliato i tubi per mancato pagamento delle bollette.
«I muscoli per farlo li abbiamo, amici e concittadini, possiamo farcela. C’è qualcuno qui che ne dubita?»
«No!» fu la ruggente risposta della folla.
«Ultima trave», disse Stillson avvicinando a sé il carrello. Ne rovesciò il coperchio a cerniera e subito ne scaturì una nuvola di vapore. «Salsicciotti caldi!!»
Con entrambe le mani cominciò a estrarre i salsicciotti dal carrello, che Johnny aveva adesso identificato come una cucina da campo. Li gettò tra la folla e ne pescò fuori di nuovi. I salsicciotti volarono dappertutto. «Salsicciotti caldi per ogni uomo, donna e bambino d’America! E quando avrete eletto Greg Stillson alla Camera, direte ‘Salsicciotto caldo! Finalmente c’è qualcuno che ci pensa!’»
Le immagini mutarono. Il podio veniva smontato da una squadra di giovani capelloni che sembravano briganti di strada. Altri di costoro scopavano e raccoglievano il sudiciume lasciato dalla folla. George Herman riprese a parlare: «Il candidato democratico David Bowes definisce Stillson null’altro che un buontempone che cerca di ficcare una chiave inglese tra gli ingranaggi della democrazia. Harrison Fisher è più duro nella sua polemica. Definisce Stillson uno spregiudicato pagliaccio che interpreta tutta l’essenza di una libera elezione come un vaudeville. Nei suoi discorsi, egli chiama l’indipendente Stillson: ‘l’unico membro del partito americano del Salsicciotto Caldo’. Ma il fatto è che la più recente indagine campionaria della CBS nel terzo distretto del New Hampshire ha dato David Bowes col venti per cento dei votanti, Harrison Fisher col ventisei e l’indipendente Greg Stillson con uno schiacciante quarantadue per cento. Naturalmente l’elezione è ancora lontana e le cose possono cambiare. Ma per ora Greg Stillson ha conquistato il cuore, se non la mente, degli elettori del terzo distretto del New Hampshire».