PICCOLEZZE

Qui ci vorrebbe il Genna, e i toni che ha usato nel suo  Italia De Profundis, coraggioso e tremendo.  Invece avete soltanto la vostra eccetera, accontentatevi.
La scena è quella che conoscete già: linea B della metropolitana di Roma, ore otto del mattino.  Caos, come sempre. Ma con il tocco inedito dell’esercito: ovvero un bel drappello di soldati fuori e dentro dalla stazione.
Naturalmente, non resisto: e chiedo a uno di loro il motivo dello schieramento. Con un sorriso gentile, mi spiega che stanno sfollando clandestini. “Quali?”, gli domando, e aggiungo un “Perchè?” che non si aspettava. Nuovo sorriso: “Non è normale che la gente pianti le tende nei parchi”.
Interrogandomi sul concetto di normalità, scendo le scale. Mi si affianca una coppia di signore. “Ci sono troppi zingari”, sibila una delle due. Prevedibilmente, rispondo che ci sono anche troppi pessimi italiani. Gran risata. Fine.
Questa, appunto, è la normalità.
Ps. A proposito: lancio un appello a non accettare offerte Telecom-Alice che vi promettono l’installazione di un wi-fi spergiurando che la vostra linea Adsl rimarrà in funzione in attesa dell’arrivo del tecnico. Non è vero, e chi vi fa la proposta lo sa perfettamente. La vostra eccetera, dopo tre giorni di rassicurazioni, è finalmente riuscita a parlare, ieri sera, con una cortese e consapevole operatrice che l’ha informata del raggiro. Risultato: niente Internet a casa ALMENO fino a lunedì, e il solito inganno ai danni di utenti presi in trappola. Non fate come me, almeno.

14 pensieri su “PICCOLEZZE

  1. Io vivo abbastanza a nord; di fronte al mio condominio c’è un cantiere, stanno facendo un palazzo nuovo. Stamattina mentre lavo i piatti sento urlare un operaio del cantiere, abbasso la radio e lo ascolto. Accento campano non meglio identificato. Tra una bestemmia e un insulto generico cominciano a comparire invettive alla città e alla cittadinanza, ma non ne colgo il motivo.
    Sbircio dalla finestra e vedo l’urlatore: ha in mano una busta delle immondizie, e si sta lamentando che OGNI NOTTE qualche s*****o ne lancia una così nel cantiere.
    “E l’Italia ha anche fatto una guerra per liberare una città di m***a come questa, piena di teste di c****! Incivili! Maleducati!”
    Turpiloquio a parte, è stato davvero magnifico veder ribaltati gli stereotipi geografici sull’educazione e la monnezza in un modo così genuino.
    Ero in ritardo per andare al lavoro, ma domani vado a stringergli la mano.

  2. a proposito del post scriptum: cavolo, allora l’ho scampata bella! mi son fatta mandare il modem wi-fi privo di tecnico e la linea ADSL “normale” è rimasta fino a quando non ho effettuato il cambio… comunque state attent* a infilare bene fino in fondo nell’apposita fessura la scheda di autorizzazione: visto che non riuscivo a collegarmi ho telefonato all’assistenza e mi son fatta una figura barbina… Coraggio, eccetera!
    [e invece sul tema del giorno, che dire? niente, hai già detto tu]

  3. bè, per la serie almeno facciamo circolare le informazioni, anche infostrada non scherza. in due mesi di aggancio, per problemi vari, non seri, ma per i quali avrei voluto cmq parlare con una voce umana, sarò stato al telefono almeno 6 ore (vere, non sto scherzando) a blocchi di 20/30 minuti e mai superato l’osatcolo centralino
    però alla fine temo che siano tutti uguali

  4. Posso dire che gli utenti internet standard assomigliano ai giocatori che si ostinano ai coloratissimi tavoli della roulette o alle coreografiche macchinette mangiasoldi? Ma perché cavolo prendere un cesso di modem/router/wifi (spesso poco sicuro ed è una certezza che ti si attaccano a sbafo) quando con 50, massimo 60 euro se ne può comperare uno che funziona bene, si installa quasi da solo e senza cambiare connessione. Bah, è uno di quei misteri che non capirò mai.
    Blackjack.

  5. Anche per me – come per tutti gli altri europei – non e’ normale che chicchessia pianti una tenda in mezzo ad un parco urbano. Fuori citta’ o in apposite aree attrezzate e destinate a tal uso invece e’ diverso, direi. Nomadi, stanziali, italiani o chiunque sia, fosse o sara’, la legge e’ solo una, uguale per tutti. Una soluzione: perche’ la sig.ra Lipperini non offre il giardino di casa sua per l’accoglienza delle tendopoli urbane? Magari ci verrebbe anche qualcuno dei tanti italiani che hanno problemi d’affitto.

  6. Per adeguarmi al livello del tuo commento, Sozi, potrei risponderti: “Ma tu non stai in Slovenia? E allora che cazzo vuoi???”
    Però, appunto, sarebbe un livello basso, e allora mi astengo 🙂

  7. Wu Ming 1, la tua risposta, per evitare un livello troppo basso, è veramente di livello basso. Sarebbe come se ti dicessi: “Perché non provi ad andare a piantare una tenda, e a viverci, in uno dei parchi cittadini della Slovenia? (ce ne sono di molto belli)”.
    Ma, appunto sarebbe di un livello troppo basso, e allora non te lo dico.
    Beh;il giochino non è male.
    Blackjack.
    PS: sempre ammesso che non mi pare il caso che la Lipperini renda pubblico il giardino di casa sua; io, nel mio, non ci vorrei estranei che piantano la tenda.

  8. Un paese dove si mobilita l’esercito (ripeto: l’esercito, i soldati, perché è di questo che parla il post, basterebbe leggerlo prima di commentarlo) per sgomberare quattro disgraziati che dormono all’addiaccio, è un paese dove ormai ogni genere di sopruso può avere luogo, nel plauso di chi come voialtri pensa che il vero problema non sia questo, bensì il “decoro” ferito dalla presenza dei suddetti disgraziati. L’utilizzo delle forze armate per compiti di ordine pubblico entro i confini nazionali è proibito per legge in svariati paesi europei e occidentali. Anche da un punto di vista meramente liberale, uno “strappo” di quel genere sarebbe vissuto come eversione, o comunque come un grave vulnus all’equilibrio tra poteri dello Stato. In Italia siamo andati talmente in là che questo non è nemmeno percepito come problema. L’importante è non avere gli zingari o chi per loro tra le balle. Ecco, il livello è basso, ma mi sa che si abbasserà, tra alzate di spalle e sarcasmi di ultima. Heil!

  9. Quando la baraccopoli degli “zingari” di Roma dove risiedevano tanto il presunto omicida “zingaro” della cittadina romana stuprata e uccisa all’uscita dalla metropolitana, quanto la “zingara” che ha cercato di salvarle la vita fermando un autobus, ed ha poi collaborato con la polizia; quando quella baraccopoli, dicevo, è stata sgomberata dalle ruspe di Rutelli e Veltroni, si sono trovati ad essere deportati in Romania non solo “clandestini” che lavoravano in nero nei cantieri romani, e che quindi, pur producendo reddito, non avevano i requisiti per regolarizzare la propria posizione, ma anche famiglie con regolare permesso di soggiorno, regolare lavoro, figli iscritti nelle scuole e addirittura certificato di residenza nella baraccopoli: alle quali nessuno affittava una casa.
    Giusto per dire che, se vogliamo giocare a chi scende al livello più basso, il premio spetta a chi crede che i “clandestini” vivano accampati nei parchi o nelle case di lamiera o sui greti dei fiumi per libera scelta.
    Ah, dimenticavo: perché “zingari” e “clandestini” tra virgolette? perché, a parte l’esistenza di clandestini della democrazia ed extracomunitari della civiltà che infestano le strade e le case d’Italia, con questi appellativi siamo soliti designare anche alcune decine di migliaia di slavi che avrebbero tanto voluto restare a casa loro, come ripetono gli idioti del “ciascuno al proprio paese”: solo che la loro casa, la loro terra, la loro identità sono finiti sotto i cingoli dei carri armati di uno degli eserciti nelle guerre di Jugoslavia. Eserciti per i quali noi italiani facevamo il tifo, nel migliore dei casi restando alla finestra o sul lungomare di Rimini a guardare la partenza dei bombardieri, e nel peggiore dando una mano con una manciatina di uranio impoverito tricolore.

  10. Lasciando perdere la vexata quaestio degli immigrati, sui quali i discorsi sono sempre coattivamente gli stessi, domanderei: ma perchè l’esercito ? Siamo o no il paese d’Europa col più alto numero di forze di polizia rispetto agli abitanti ? 300.000, da sempre. Più un numero che non conosco di vigili urbani. A che servono mille militari in più ? Dice: per liberare altrettanti poliziotti dai compiti di sorveglianza ecc. Sì, ma sempre 1000 in più, una goccia nel mare. Dice, per dare alla cittadinanza la percezione della presenza di forze dell’ordine sul territorio. Idem come sopra. Come fanno mille soldati in tutta Italia ad aumentare la percezione di sicurezza ? Mi meraviglio la Lipperini ne abbia visti. Io li ho visti solo in TV.
    A me sembra più una cialtronata per consentire alla dx di andare appunto in TV a dire: “I MILITARI nelle strade” che fa sensazione.
    A sx non si perde un colpo: “MILITARIZZAZIONE del paese!”
    E come al solito, tutto per il teatrino giornaliero.
    L’unica ragione SERIA che mi viene in mente per l’operazione potrebbe essere un segnale alle forze dell’ordine:”Cazzo, ma in tanti quanti siete, ci tocca mobilitare (parola grossa) l’esercito? ma cazzo fate tutto il giorno ?”
    Una specie di proclama Brunetta sui fannulloni, ma essendo rivolto alle FdO, è stato mascherato e diplomatico.
    Infatti le suddette FdO non sono state affatto contente.
    Per gli immigrati: ora che non vengono più gettati fra le ruote del governo Prodi mi sembrano già meno pericolosi.
    Poi per chi non li sopporta personalmente, c’è poco da fare e da convincere.

  11. Se ne mobilitano mille così qualcuno dice: “Vabbe’, che vuoi che siano, son solo mille”.
    Alla prossima, quando ne manderanno in strada cinquanta volte tanti, nessuno potrà più obiettare, perché c’è stato il precedente.

  12. Caro logico, io nun ce credo, anche perchè 50000 non ce n’hanno, a Genova poi se la son cavata bene anche senza l’esercito.
    Però chi vivrà vedrà.

  13. Sì, è vero ci sono pessimi italiani, alcuni tanto pessimi che sono molto peggio e più dannosi degli zingari, il punto è che la battuta riportata è cognitivamente coerente. Lo zingaro lo si identifica subito e dall’identificazione si può presumere probabilisticamente, specie se è sul metro, cosa ci si può aspettare. L’italiano si confonde con tanti italiani.
    Io invece che interrogarmi sul concetto di normalità m’interrogherei sulle regole estetiche nel senso più altro del termine

  14. Lasciando perdere gli insulti – perche’ io da italiano quale sono, anche se residente all’estero, resto persona civile – mi piacerebbe chiarire le mie proposte in tal senso al sig. Wu Ming Uno. D’altronde chiamarsi in pseudonimo ”Ulisse”, per certi autori, sarebbe troppo usurata cosa, serve l’esotico e il Made in China. Io resto per il ”Fatto in Italia” dunque ecco la proposta:
    creare degli appositi spazi per chi non abbia casa (tutti, stranieri e italiani, ovvio), meglio se CASE POPOLARI come se ne costruivano negli anni Cinquanta. Pero’ non si puo’ lavarsene le mani e dire solo: accettiamo tutti a dormire per strada, no? O dico pazzie? MANCANO LE CASE? CI PENSI LO STATO ITALIANO. CIOE’ NOI.
    Cordialmente
    Sozi

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