Dieci anni fa, Adriano Sofri scrisse un articolo sul femminicidio e soprattutto sugli uomini che continuano a negarlo, anche oggi.
Lo ripropongo oggi perché la negazione sembra esserci ancora.
“La minimizzazione del femminicidio si presenta come un’obiezione al sensazionalismo. Si potrà dire almeno che ha avuto una gran fretta. Si sono ammazzate donne per qualche migliaio di anni, per avidità amorosa e per futili motivi: da qualche anno si protesta ad alta voce, e già non se ne può più?”
Tag: Femminicidio
Ho scritto il testo che segue nel maggio 2016, a poche ore dal femminicidio di Sara Di Pietrantonio, 22 anni, uccisa dal suo ex. Come troppe. Ricordavo di averlo fatto, ho cercato il post dopo aver letto di un altro, atroce femminicidio, quello di Giulia Tramontano. Atroce perché c’era anche un bambino che non nascerà, sotto il coltello di suo padre.
Però non cambia quello che penso, e che inutilmente ripetiamo, purtroppo, ogni volta. Mentre altrove si ciancia di famiglia naturale, mentre altrove si vorrebbe imporre alle donne che vogliono interrompere la gravidanza di ascoltare il battito fetale. Non vedono, quegli agitatori di crocifissi, quello che occorrebbe vedere. Perché la vita, a loro parere, va tutelata nel ventre materno. Fuori, invece, molto meno. Questo è.
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