TOMMYKNOCKER

Se i libri hanno anche una funzione consolatoria, questo sarebbe il momento di tirarla fuori (sì, ma cosa, ma quali? Le pagine de "La Nausea" che descrivono la quieta domenica borghese? L’introduzione (straordinaria) di Max Frisch a "Don Giovanni o L’amore per la geometria", dove si scopre che il Commendatore siamo noi?). Ma a ben vedere non so se l’aggettivo "consolatorio" sia quello giusto, se non sia meglio sostituire alla consolazione altri stati d’animo, nella vasta gamma che va dalla paura alla rabbia. Questo mi veniva in mente, stamattina, a quorum irraggiungibile, mentre su un autobus della linea 495 un passeggero tunisino ripeteva ad alta voce, cantilenando, "L’Italia è finita". E mi veniva in mente anche una filastrocca: quella che Stephen King inserì nel suo romanzo sulla mutazione di almeno parte del genere umano, "Le creature del buio": quella che fa "Ieri notte a tarda ora/Tommyknocker, Tommyknocker/han bussato, ed oggi ancora/Vorrei scappare, ma non so se posso/per la paura che mi han messo addosso".
Alla fine, penso che le uniche  parole che si adattano a quel che sta accadendo non debbano essere cercate nel passato, ma vadano scritte ora. Per questo, riprendo e pubblico qui un commento di
Leonardo Colombati al post precedente. Sì, siamo tornati indietro di parecchio: ma, almeno nei libri, si possono trovare antidoti ai Tommyknocker.

"Sono appena andato a votare (quattro “sì). Ero l’unico uomo. Prima e dopo di me, solo donne.
Non mi è piaciuto il ricorso al referendum su una materia tanto complessa: lo dico da convinto sostenitore di molte battaglie radicali, che hanno contribuito a fare di questo Paese un posto appena più moderno.
Sono arrivato, oggi, al seggio, dopo mesi di dubbi. All’inizio, il sofista che è in me si era ribellato. Rifletteva il sofista: “Negare la fecondazione eterologa vuol dire negarci la possibilità di costruire una vita umana. Ammettere l’aborto vuol dire permetterci di sacrificarne una. C’è un implicito – e drammatico – atto di modestia verso qualcosa che romanticamente potremmo chiamare Natura e più vichianamente Storia in questo abissale distinguo. È l’accettazione del fatto che può esservi nell’Uomo l’istinto e la volizione ad uccidere ma non la presunzione di farsi Dio. Concepire un figlio non è né un dono né un diritto; è soltanto il modo con cui la Natura perpetua se stessa, a difesa della propria mortalità. Tutti gli Uomini muoiono (anche i feti abortiti) ma non tutti gli Uomini nascono. Abortire – per dirlo in modo sinistro– è accelerare un evento certo; fabbricare embrioni è inverare una mera possibilità. Con conseguenze che non siamo capaci di immaginare”.
Belle parole. Stronzate, in fondo. L’Italia s’è data una legge, in materia, che non ha eguali nel mondo occidentale.
Il primo quesito riguarda l’abolizione di quella parte della legge 40 che attualmente vieta ai ricercatori di utilizzare cellule staminali prelevate da embrioni non utilizzati. Con le cellule staminali (che possono essere moltiplicate in laboratorio) si può tentare di combattere malattie come il cancro, la sclerosi, l’Alzheimer, il Parkinson e il diabete.
Attualmente, in Italia, ci sono 30.000 embrioni non utilizzati, che giacciono nelle celle frigorifere degli ospedali. Verranno buttate nello scarico del cesso.
Il secondo quesito riguarda l’abolizione della norma che non consente il congelamento degli embrioni e obbliga la fecondazione di un numero massimo di tre ovuli alla volta. Questo obbliga la donna, in caso di insuccesso del trattamento, a sottoporsi a più cicli di cura, con possibili danni per la sua salute. Inoltre, non permette alle coppie portatrici di malattie genetiche e infettive la cosiddetta “analisi reimpianto”, cioè un esame dell’embrione prima del suo trasferimento nell’utero della donna. Si espone così la donna a un doppio trauma: la possibilità di impiantare un embrione malato e la conseguente probabilità di dover ricorrere a un aborto terapeutico.
Per essere più chiari: in nessun altro Paese occidentale, la donna è sottoposta ad una cosa del genere.
Il terzo quesito riguarda l’abolizione della norma che assicura al concepito gli stessi diritti di una persona nata. Semplicemente non capisco come tale equiparazione possa non portare ad una ridiscussione della legge 194 sull’aborto. Ricordo che per la norma in esame “concepito” vuol dire l’ovulo già fecondato, ancora prima che si formi l’embrione. In parole povere: l’incontro tra uno spermatozoo e un uovo.
Il quarto quesito – il più spinoso – riguarda la cosiddetta “fecondazione eterologa”, una tecnica (cui ricorrere solo in casi di grave sterilità) che consente alla coppia la fecondazione assistita anche utilizzando gameti di donatori esterni alla coppia. La legge attuale vieta questa pratica, ma consente la “fecondazione omologa”, e cioè la fecondazione con gameti del maschio della coppia. La fecondazione eterologa, in barba alle Apocalissi di chi la vuole negare, è una tecnica PER LA FAMIGLIA, per un uomo e una donna che vogliono un figlio, vogliono costruire una famiglia, ma non possono. Quest’uomo e questa donna, oggi, andranno in Spagna o in Inghilterra o in Austria, se hanno i soldi per farlo. Vorrei ricordare anche che l’infertilità colpisce, in Italia, una famiglia su cinque. Con questa legge, queste famiglie sono di serie B; anzi, direi che NON SONO FAMIGLIE, per il mostruoso concetto secondo cui una famiglia si fonda sullo sperma del maschio.
Da oggi, questo Paese che vanta già alcuni record di cui non possiamo vantarci, fa un salto indietro di quarant’anni. Qualcuno ci ha costretti a pensare che la Terra è un disco piatto".

55 pensieri su “TOMMYKNOCKER

  1. sono, codesti, momenti in cui la funzione consolatoria è piuttosto assolta dai luoghi comuni.
    “Questo Paese ha quel che si merita”, e in fondo è desolatamente vero.

  2. Non è ancora tutto perduto: si vota anche oggi.
    Libro consigliato se la sconfitta è confermata, Fahrenheit 451, Ray Bradbury.

  3. Brucia, anonimo, brucia, se la cosa ti fa felice. Mentre il *tuo* concetto di Natura ti sorride, continua a coltivare il tuo orticello ed allevare i tuoi figli concepiti con l’unione carnale di Adamo ed Eva, benedetta dal tuo Dio che non riconosce l’arbitrio dell’uomo dopo averlo posto alla base del suo traballante universo. Inculca loro le tue fobie, la tua ristrettezza mentale ed il tuo senso di appartenenza alla specie: avrai delle sorprese, da loro.

  4. Io sarei quasi più contento se si andasse fino in fondo, evitando la solita doppia morale. Non si può fare ricerca sulle staminali? Bene, allora deve anche essere vietata l’importazione di terapie derivate da ricerca su staminali, ed anche andare all’estero per la cura. Quando inizieremo a morire più degli altri, allora forse staremo più attenti.

  5. vengo giù dal pero
    1 per il pollaio letterario(inaspettato, ma meno male lo è anche per roquentin) non sono l’unica scema, dove si strepita come galline contro qualcuno;
    2 per la bassa percentuale (meno male, anche lì non sono l’unica spero per cui sia stato così inaspettato) dove strepita che ti strepita contro qualcuno, i cattolici qualcosa hanno ottenuto;
    3. per il tono di sofri (“su su, dai, non meniamola…quattro nonne-mamme in ascensore”. a parte il tono da sedicenne, ho capito che ce l’ha con le nonne-mamma.)
    una cosa ho capito sul pero:
    C’è sempre qualcuno che acidamente ce l’ha con con qualcuno.
    andiamo avanti così. io resto sul pero.

  6. Caro Biondillo, tu no di certo, non lo meriti, per quel che mi è dato di sapere.
    Quanto a me, ho appena preso la cittadinanza uzbeka (che non è questo granché, però vuoi mettere la soddisfazione di poter scrivere sul biglietto da visita “Samarcanda, via Tamerlano il Grande”?)

  7. la chiusura di colombati mostra come ben di rado gli artisti s’intendano di vicende politiche.
    La Chiesa ha influito in misura estremamente marginale sulla massiccia astensione, tant’è che l’affluenza è più o meno la stessa dell’ultimo referendum.
    La riprova è nel fatto che i votanti (e ci saranno anche dei no lì in mezzo) sono inferiori persino agli elettori ds.

  8. Condivido pienamente le parole di Luca Sofri su Wittgenstein:
    Ho ancora una domanda a tutti quelli – promotori della legge, suoi sostenitori, astensionisti, votanti no, pigri, chemmefregammé – che porteranno la responsabilità dell’esistenza della legge 40 in egual misura.
    Con la legge 40 nasceranno più o meno bambini?
    No, niente cazzate: rispondete. È una domanda semplice. Dai, dai, senza menarla come al solito…
    Ok, bene.
    Per capirsi: ci saranno più o meno coppie con bambini? Dai… E fatela finita con questa storia dell’adozione. L’adozione è bella è generosa e ha creato molte famiglie, ma chi la cita come alernativa equivalente alla fecondazione assistita non ha la minima idea di cosa sia una pratica di adozione
    Meno, certo. Ovvio.
    Bene.
    Ci facciamo una telefonata quando ve ne troverete una in famiglia, di queste coppie? Quando saranno una coppia di vostri amici cari? Mi fate sapere come vi sentirete, ad aver salvato il paese dal dilagante e spaventoso terrore delle nonne-mamme (ne ho appena incontrate quattro in ascensore, sono ovunque), sacrificando la felicità di qualcuno a cui volete bene?
    La mail è in alto, a sinistra. Fatemi sapere. Vi sarò vicino, non scherzo

  9. sei sicuro? se è così non ho problemi a scusarmi. ma riconoscerai con me che è un po’ pasticciato. 🙂 colpa del tono da sedicenne che resta?

  10. anche a me è tornato in mente Bradbury stamane,mentre prendevo una doccia:”la compatta e inerte mandria detta maggioranza”.Delirio e disgusto,paura e delirio

  11. non ricordo chi, l’altro giorno, ha fatto giustamente notare che, oltre alla diseducazione che si fa ‘invitando’ a non andare a votare (e questa l’ha detta Fini…no comment), viene meno la segretezza del voto. immaginate i paesini, dove c’è un unico seggio, e andandoci si passa davanti alla chiesa, al parrucchiere, al macellaio…
    e chi è invece che ha detto che la chiesa ha avuto un ruolo marginale nella cosa? andate a vedere ieri quante gite sono state organizzate dalle varie parrochie.
    è roba da medioevo, roba da ventennio.
    beh, io me ne vado a votare.

  12. Scusa, franco, a non avercela mai con nessuno se non con se stessi, poi si passa il tempo (sarebbe meglio di no, a riflettere).
    leggendo il testo di sofri, scusami ho capito che avevo ragione. 🙂 lui, che pure è per una modifica della legge e contro l’astensionismo dice, “Cambiatela la legge! Il vostro terrore che ci siano le nonne- mamme (quattro in ascensore) non sarà così facile che si avveri!”
    ritorno a bomba: ma se uno vuole fare un figlio a 50 anni e la legge glielo permette, che c’è di male?
    la nonna- mamma è vista o no, come uno spettro/ non spettro? purtroppo la figura della vecchiarda che vuole procreare non solo da lui è stata vista come una figura angosciante (e poi, il bambino? la mamma vecchia, oddio!), da cui o bisogna lasciarsi spaventare, o non bisogna lasciarsi spaventare ma solo perchè è cosa rara (meno male!, direbbe sofri)

  13. Concordo con pce, non si tratta di sola influenza razzinga. C’è una buona base di sinistri (o sinistrati?) che credo abbia preferito la villeggiatura. In alcuni casi (a detta di qualche collega che ha la ventura di conoscerne degli esemplari) per disinformazione e poca voglia di conoscere i termini della questione. Che decidano in Parlamento.
    E pensare che è andata a votare pure mia madre (75, quinta elementare, cattolica non praticante e a favore dei si) e quella ciurma dei miei fratelli 🙁
    Per ricominciare ad apprezzare l’istituto dei referendum dovremmo, davvero, passare attraverso una disillusione (non conciliabile e non trattabile) rispetto alla politica dei ‘Rappresentanti’ per riappropriarci del sano uso delle nostre capacità intellettive.
    e adesso vado a piagnucolare nell’angolo :-((((

  14. Glossa della frase incriminata. è una delle ultime del pezzo. è più o meno, sulla felicità: “se volete fare felice qualcuno nella vostra famiglia correte pure il rischio che qualche tardona prolifichi! 🙂 (ne ho viste tre o quattro in ascensore) tanto è un evento raro”.
    ma gianna, io mica me la prendo sono come totò in una bellissima scena con de filippo “e io che so’ pasquale?” per chi se la ricorda bene, per chi non se la ricorda, amen. ho il terrore degli OT.
    sono sempre più a favore – vieppiù invecchio – per le “denunce circostanziate, chiare e precise” alle persone singole, con una presa di responsabilità minima, invece dell’attacco al luogo comune in cui metti le persone che non c’entrano, i tuoi fantasmi personali, le acidità di stomaco da aminoacidi.
    per esempio: tutta quella corrente del femminismo immersa in sottili distinguo per cui lo stato non deve intereferire in questioni che riguardino l’individuo/a (Boccia, Dominjanni…) potrebbe fare un passetto indietro, o avanti visto come è andata? lo stato deve o no immischiarsi in queste faccende?

  15. Purtroppo una “giusta vendetta” contro chi, non molto tempo fa, strepitava per non andare a votare ad altri referendum e ora non è riuscito a portare a votare nemmeno i suoi elettori storici: parlo dei DS. Emblematico l’sms che ho ricevuto ieri pomeriggio alle 5 da una cara amica che vive in calabria, in un paese non piccolo: era l’unica ad essersi presentata a votare al suo seggio. Alla faccia della segretezza del voto.
    E, dovendo scegliere, sono quasi più incazzato (a scandalizzarsi c’è sempre tempo) per la mancanza di coerenza, citata precedentemente, che per la posizione della chiesa – fa il suo mestiere -. Una nemesi pesante che corre il rischio di ripetersi e che, a mio parere, ha definitivamente affossato un istituto importantissimo come quello del referendum. Forse è tempo che sia ripensato e trasformato in uno strumento effettivo: troppi voti in passato sono stati disattesi perchè la gente ci creda ancora e sia disposta a mettersi in gioco con queste regole. 🙂 Buona giornata. Trespolo.

  16. andrea c,
    sono io che ho scritto di ruolo marginale della chiesa e non ho difficoltà a riaffarmarlo.
    o la chiesa è in grado di influenzare gente che vota rifondazione, verdi e ds o qui mancano dei voti per altri motivi.
    pure, questi elettori sono gli stessi che senza tentennamenti hanno affidato quasi tutte le regioni italiane al centro-sinistra

  17. Allora: si è perso perché c’è stata una congiura ? Oppure perché non si è stati capaci di convincere ? Oppure perché il popolo è “bue” ? Possibile che quando si perde è sempre colpa di qualche “cattivone” ? E come mai questi cattivoni sono così bravi ? Eppure, mica vincono sempre loro.

  18. Su Dagospia:
    “Una Porta Pia alla rovescia. Il 20 settembre 1870, quando i piemontesi entrarono a Roma e chiusero con lo Stato pontificio l’aristocrazia papalina si chiuse nei suoi palazzi e sbarrò porte e finestre in segno di lutto.All’alba del 13 giugno torna il Papa Re. Papa Ratzinger. Anzi, Papa Ruini, il grande vincitore della partita, il Padrone d’Italia, l’uomo che ora darà lecarte per il grande scontro del Duemilasei.”
    “Questa mattina, sulla prima pagina del Corriere, per la prima volta dopo mesi, sono tornati Massimo Franco e Giuseppe De Rita: il primo è il notista politico del cardinale Camillo Ruini, il secondo un cattolicone doc. I due si sono presi la rivincita, spiegando con cattolica perfidia perché l’Italia del Sì ha perso. I loro articoli di oggi sono un feroce attacco dall’interno alla linea editoriale del giornale diretto da Paolo Mieli.
    Leggere Massimo Franco: “Il vero scacco del fronte referendario è stato immaginare un’Italia reale che esiste solo nella nostalgia degli anni Settanta e Ottanta. E’ inevitabile intercettare e comprendere questo Paese, per evitare le smentite brucianti della realtà”. Si riferisce, per caso, alle decine di ricostruzioni dedicate dal Corriere a Circeo, Primavalle e dintorni?
    Ancora più crudo Giuseppe De Rita che scrive papale papale: “I mezzi di comunicazione e specialmente la carta stampata hanno fatto del referendum una loro battaglia, un loro punto d’onore. E per evitare che l’evento li smentisse, si sono trovati ad alzare i toni, a concedersi paginate illeggibili e non lette, a reiterare gli interventi (con collaboratori chiamati quattro volte a scrivere le stesse cose), a forzare i titoli, a essere più movimentisti che facitori d’opinione.” Un bel ritrattino della stampa in generale e del Corriere in particolare. Ma anche Espresso, Venerdì e perfino l’inserto Salute di Repubblica la scorsa settimana avevano stampato il loro bel Sì in copertina.
    Alla prova delle urne di questo scontro di civiltà non fregava niente a nessuno. Giornali che non influenzano più i loro lettori. Giornali che non ascoltano più la realtà. Giornali che non spostano mezzo voto. Giornali che non sanno più fiutare l’aria, a naso tappato in un’Italia in cui evidentemente è successo qualcosa di grosso che nessuno sa raccontare. Una situazione che rende quasi patetiche le guerre di carta che si dichiarano sui pacchetti azionari di controllo”

  19. si, gina ricevo i loro giornalini. e ogni tanto vado ai loro incontri che sono sempre di buon livello. condividi?
    e allora, tra un d’alema che dice, “lasciamo che il cittadino decida secondo coscienza” e una dominijanni che dice, “Oggi la politica è biopolitica. deve adeguarsi, e deve fare una salto di qualità”, cita la haraway – così distante da noi – e non insiste però (facendomi invidiare gli inglesi e gli spagnoli, detto terra terra) sui diritti delle persone (vive, finchè non si dimostri il contrario) diritti che lo stato – non in modo opzionale – ma in modo inderogabile – deve garantire, non so chi scegliere. non lo so.

  20. Andrea_c e Trespolo, confermo tutto. Qualcuno, ogni tanto, si chiede ancora stupidamente come la mafia potesse orientare le scelte di voto. Come i sacerdoti possano farlo, invece, è davvero banale, soprattutto se si tiene conto che i presidenti di seggio sono uomini in carne ed ossa. Nei paesini, molti, non è difficile, in occasione dei referendum, tenere d’occhio chi vota: qui nessuno parlerebbe di potere temporale della Chiesa, non sanno neppure cosa sia: ci si limita al suo esercizio attraverso i modi più abietti. Viva la vita, paese di stronzi (per prevenire obiezioni: “paese di stronzi” non è un’espressione irriguardosa nei confronti di un sistema democratico, ma di “n” individui, che non sono una minoranza insignificante, e purtroppo sono cittadini italiani)

  21. Non concordo con chi afferma che la Chiesa ha determinato in modo sostanzioso la scarsa affluenza alle urne. I problemi non sono l’episcopato in sé, l’adunata delle anime, il richiamo al fuoco eterno e l’appello alla coscienza religiosa. Il problema è che questi referendum non toccavano le corde di tutti, perché la maggior parte delle coppie non ha problemi di fertilità, perché una buona parte della popolazione è anziana e guarda con sospetto alle innovazioni della scienza (non solo gli anziani, ben detto Angelini), perché la sensibilità per i temi della vita e della ricerca scientifica è influenzata dall’onda gravitazionale della coscienza, chiamata in causa in modo ineludibile, e purtroppo egoistico. Mi pare che Busi abbia detto che non condivideva tutti i sì, ma nondimeno li avrebbe apposti per salvaguardare la libertà ed il progresso. Per salvaguardare gli interessi e le aspirazioni di pochi quando non compromettono quelli della maggioranza. La posta in gioco supera (superava) quella già enorme delle questioni oggetto dei referendum.

  22. ferrazzi, il segno che emerge è uno solo.
    Siamo un paese povero. culturalmente e economicamente.
    se qualcuno avesse promesso 50 euro per ogni persona che si fosse recata al seggio avremmo vinto.
    le elite di sinistra tendono a difendere i loro privilegi, ( e i loro giornali servono a questo) esattamente come quelle di destra. e il popolo non è bue. a essere scemi, e a credere che la convivenza possa migliorare, senza che cambi anche altro ( la ripartizione delle ricchezze, le convivenze forzate con gli immigrati, le immigrazioni interne a causa del lavoro, la disoccupazione, il precariato non garantito, il peso fiscale) evidentemente siamo in pochi. pochi, scemi, illusi, senza lavoro e senza giornali. 🙂 e mo me ne vado a lavorare!

  23. In realtà sapevamo tutti che il referendum sarebbe stato un insuccesso. Non si può da un lato raccomandare l’acquisto dei prodotti agricoli biologici (= senza concimi chimici e manipolazioni varie), dall’altro i figli ottenuti con strane manipolazioni genetiche… alla fine la gente non capisce più nulla, pensa alla triste pecora Dolly nata vecchia e si astiene:-/

  24. Andrea c
    Più che la tua coscienza “egoistica” che ti impedisce di ascoltare i discorsi altrui, mi sembra che tu abbia messo in campo la nostalgia per i cartoni animati su Italia 1. Spero di non deluderti, ma non ho afferrato la tua cocente critica.

  25. ferrazzi magari è la congiura della storia.
    magari mi viene in mente pynchon, anzi, oedipa, la protagonista, presa tra la paranoia e il caos, che aspetta l’incanto, perchè non può illudersi di non sapere.
    gianna magari vive nel paese dei puffi, dove la più alta autorità è il grande puffo, e dove, siccome non si accoppiano (o si accoppiano tutti con puffetta) non esistono questioni che riguardano la sessualità.
    ortica, io non mi sento rappresentato dalla chiesa, tantopiù che non ho duemila anni, ma solo 32.

  26. a me viene un dubbio: forse che alle battaglie ideologiche “postate” da uomini di partito sia diventato difficile credere? forse che sia più facile credere ideologia, fede e morale appartengano più e meglio a quegli uomini e donne che li rappresentano, a torto o a ragione, da circa duemila anni?
    E dico “forse”. Perché mai come questa volta la battaglia ideologica copriva trasversalmente destra e sinistra. Ma chi? chi erano i paladini in campo? uomini, ominidi e quaqquaraqquà.
    Più facile andare al mare pensando: se non sono stati capaci di spicciarsela in Parlamento loro, perché dovrei andare io a cavar le castagne dal fuoco?!
    Ma il mio incipit era il forse di un’autocritica. Ho ingrassato il ridicolo quorum, inutilmente.

  27. Il Cardinale Ruini, a seggi chiusi e con la vittoria in un pugno, ha così commentato l’esito dei referendum: “Non è la mia vittoria, ho fatto solo il mio dovere”.
    In una sola frase, il porporato inanella una bugia e una imprecisione.
    La bugia è che il tracollo referendario non sia stata una sua vittoria. Con un quorum al 25%, dopo che la Chiesa aveva invitato i fedeli ad astenersi… Se non è una vittoria questa…
    Ma mi preme discutere sull’imprecisione di quell’”ho fatto il mio dovere”.
    Secondo l’art. 48, comma II della Costituzione, l’esercizio del voto è un dovere civico. È un’espressione volutamente generica che non vale a rendere l’esercizio del diritto di voto giuridicamente obbligatorio, anche perché la sanzione prevista per il suo mancato adempimento (l’iscrizione per un periodo di cinque anni della menzione “non ha votato” nei certificati di buona condotta) non è, di fatto, applicata da tempo.
    La dottrina giuridica, poi, è divisa nel considerare o meno un dovere la partecipazione degli elettori ad un referendum. Secondo alcuni, il dovere di voto è configurabile soltanto nelle competizioni elettorali in senso proprio, dirette a formare organi rappresentativi. Secondo altri, il voto è comunque espressione della sovranità popolare, e come tale è un dovere costituzionale. Ciò che unisce la dottrina è comunque la considerazione che l’adempimento di tale dovere è rimesso al senso dello Stato ed alla sensibilità democratica dei cittadini. Chi non vota – se non contravviene ad un dovere – esprime comunque scarsa sensibilità verso la democrazia e lo Stato.

  28. gianna – la mia critica non voleva essere ‘cocente’. io trovo che la chiesa, al di là dell’invito diretto all’astensione e alle ‘gite’, sia responsabile nel rafforzare l’idea di stato autoritario, oligarchico, antidemocratico. ed inoltre, sia responsabile dell’arretratezza culturale e sociale del nostro bel paese, fungendo, in maniera attiva, da fondamento etico di linee politiche (DC in testa), facendo sentire tutto il peso della sua intolleranza, sia dall’alto, con i papi, sia dal basso, con i preti che rompono i cogliono loro, le preghiere a scuola e il crocefisso in classe.
    quindi, scusa, ma io ho tanta nostalgia dei cartoni animati.

  29. Ma un deputato, o un presidente della Camera, sono pubblici ufficiali?
    *LEGGE ELETTORALE – Art. 98*
    [ T.U. delle leggi elettorali; Titolo VII ]
    «Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente
    di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque
    investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando
    delle proprie attribuzioni nell’esercizio di esse, si adopera – a costringere
    gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati
    – od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di
    determinate liste o di determinati candidati – o ad indurli all’astensione,
    è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire
    600.000 a lire 4.000.000»
    *ART. 51. della legge 352/1970 sui referendum*
    « Le disposizioni penali, contenute nel titolo VII del Testo Unico delle
    Leggi per la elezione della Camera dei deputati, si applicano anche con
    riferimento alle disposizioni della presente legge. Le sanzioni previste
    dagli articoli 96, 97 e 98 del suddetto Testo Unico, si applicano anche
    quando i fatti negli articoli stessi contemplati riguardino le firme per
    richiesta di referendum o per proposte di leggi, o voti o astensioni di
    voto relativamente ai referendum disciplinati nei titoli I, II e III della
    presente legge»

  30. a me risulta che Pera e se non sbaglio anche ruini siano stati denunciati da un comitato di cittadini perchè, e qui la legge parla chiaro, le cariche pubbliche e i prelati, non possono incitare i cittadini all’astensione. da qui a vederli dietro le sbarre, però, ce ne vuole…
    purtroppo quello che passa con l’astensione è la strafottenza, intesa come quellla sottile arte di non assumersi la responsabilità delle scelte che si impongono agli altri. perchè l questione sta tutta lì, chi si astiene non sostiene nulla, non direttamente almeno, demanda a ‘chi ne sa di più’, a ‘chi ne capisce’ di stabilire le norme, ma il referendum è un caso particolare, è il caso in cui si chiede proprio al cittadino di correggere se necessario una norma dibattuta.
    io sono disgustato. disgustato da ruini, da rutelli, bleah, vomito solo a scriverlo, ma sono disgustato anche dalla gente comune, da conoscenti, che magari hanno votato solo 3 Sì, perchè loro ‘l’leterologa, non so, non la farei’ dimentichi di quella manciata di milioni di altri esseri umani che esistono sul nostro pieneta.

  31. ribadisco qui che la battuta politica che mi ha colpito di più nell’ultimo decennio è quella di Altan nella quale si accenna alla “raccolta differenziata dei consensi” che certamente fanno i plutocrati.A questo punto della waterloo elettorale viene da porsi il quesito che si mettono i figli di Albione in casi analoghi:what’s good ebout it?beh,intanto qualche esimio barone scende dallo scranno imperiale nel quale si era proditoriamente precipitato(e le mie forti perplessità sulla buona fede della comunità scientifica le ho esplicitate in tempi non sospetti).E poi,seguendo l’esempio radicale dei decenni scorsi resta aperto il campo per fomentare pressioni affinchè sia il potere legislativo a rimediare ai danni di questa astensione(ma spetta a noi,visto che da oggi in poi i professionisti della politica avranno solo una cosa in testa:le politiche del 2006)

  32. scusate è una mia ossessione, o (come è stato soprannominato) il “guru” ferrara più di ruini, è uno dei vincitori di questa ultima tornata elettorale?
    se si: perchè non smettiamo non dico di lavorare, ma pure di parlare? infatti: chi ha la sua capacità di sfottò violento e esagerato? chi è capace di sfilare da un giorno all’altro, in processione coi preti (in realtà facendo un pezzo in macchina)? chi da un giorno all’altro, dichiara di vivere “come se Dio ci fosse, cioè divertendosi?”. ma Dio non è quello per cui bisogna limitarsi negli eccessi, soprattutto in quelli fisici? e allora perchè ferrara magna magna e magna e contemporaneamente sta dalla parte di Dio?
    non sarà che ferrara con dei giochi di prestigio, roba che ci metterebbe nel cappello pure a noi, riesce a stare sempre dalla parte dei vincitori?
    e questo andrebbe bene, se ogni tanto qualcuno, (nanni moretti a parte) ogni tanto dicesse, “scusate ma dove sta l’intelligenza di ferrara? perchè lo prendete a modello? dove stanno le qualità di uno che da sempre ragione ai più forti? ”
    invece, niente.
    e io? no, stasera la frase sulla donna che vorrei essere non ve la dico. basta. 🙂

  33. Grande Angela.Una suffragetta di duecento chili come Ferrara,un cristiano rinato nel desco di Paperone.Una grupie acida di Giovanardi dopo un posto al sole è più di quanto i nostri seppur forti stomaci possano sopportare(uno spettacolo ributtante)

  34. Ritorno dopo il silenzioso pianto con occhi rossi e fazzoletto in mano.
    Certo, potevo risparmiarvi il rientro, ma non ci riesco.
    Scusate, ho fatto qualche paragone.
    Mi sono ricordata degli anni ’70, dei refendum di allora, anche se ero molto giovane. Mi sono chiesta se le persone che avevano votato per la legge sull’aborto sono tutte espatriate in Svizzera.
    Non si trattava solo di eterologa, di impianto di pochi e sospetti embrioni, si trattava anche di una legge che, nei fatti, riconosce all’ovulo fecondato una maggiore dignità rispetto alla donna.
    Ma si sà, le donne sono animali che fino a qualche annetto fa non avevano neanche l’anima.
    Ci siamo allargate troppo giusto nell’ultimo secolo ed è giunto il momento di rimediare, Riprendiamo la calza dadove l’avevamo interrota di buzzo buono torniamo a fare le incubatrici per la nazione.
    Per l’ricanima si distinguerà a seconda dei casi.
    Intanto è bene rimettere le cose a posto.
    Negli anni ’70 c’erano troppi miscredenti, una certa commistione tra alto e basso: intellettuali, studenti, operai, disoccupati che fraternizzavano, discutevano, credevano di capire. Hanno vinto alcuni referendum, ma non lo rifaranno.
    Adesso possiamo contare su una debita distanza tra ceti sociali. Anche quando dicono di essere interessati alla vita di lavoratri, nuovi poveri e diseredati i ceti piu’ istruiti (qualche volta nati proprio in seno a quel disagio) predicano, razzolano, protestano, ma poi ritornano ai comfort del ceto medio. Difficilmente potranno rinunciare ai loro nuovi nidi. Non di certo per una passione inutile e demodè come la politica. Quella ormai è roba da professionisti.
    No, non sto facendo una colpa a nessuno, non piu’ di quanto possa farne a me stessa, solo mi è venuta nostalgia di dibattiti fumosi, accesi, forse confusi che adesso definiremmo insalubri (tenete conto che non ho mai fumato), ma che in quegli anni ci tenevano vivi, come una Rete web biologica e combattiva. Le voci (in molti casi solo volti senza nomi altisonanti) che si ascoltavano partivano dalle realtà critiche, non le chiamavano popolo bue, le conoscevano, le frequentavano, ci vivevano.
    Sono rimasti in memoria spari e bombe a seppellire definitivamente una stagione che fece cambiare all’Italia alcune delle sue leggi piu’ retrive.
    Mi aspetto un prossimo referendum per l’abolizione del divorzio, unica possibilità, se non si vuole assoldare un killer, la sacra rota.
    Baci e scusate
    P.s.: il senso era che non c’è più dialogo al di fuori delle messe via tubo catodico, dei cenacoli internettiani e di disperse realtà di movimento. Per creare aggregazione, farsi capire bisogna ricominciare a leggere il cosiddetto ‘popolo bue’ nelle sue realtà e nelle sue sofferenze e non avere paura di capire e di ‘ibridarsi’. Lo dico perchè la direzione del presente e’ quella di ricostruire caste chiuse e a comparti stagni.
    Meglio di Dick lo spiegano tanti resoconti sul prente in USA. (il nostre presentefuturo) Cito uno degli ultimi articoli che ho letto, il pulpito sembra sia il New York Times
    http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=7557
    Peccato, non ho il televisore e non posso vedere l’aumento di peso del Ferrara in diretta. Di quanti Kg è ingrassato dopo questa sua vittoria?
    attenti agli schermi, potrebbbb….bumm 🙂

  35. Ho capito: noi abbiamo ragione a prescindere, gli altri sono tutti scemi o venduti. Insistiamo a fare queste profonde analisi.

  36. Forse Angelini, forse.
    Ancora una volta mia madre mi ha sorpreso. Guarda molta televisione e non osavo chiederle cosa avrebbe fatto.
    Come ho detto prima ha 75 anni e la licenza elementare.
    Mi aspettavo una posizione alla Ruini visto che comunque è cattolica anche se non praticante.
    Mi ero già rassegnata, la asiimilivo a perecchie colleghe succubi di TV e razzinga.
    E’ stata lei a chiedermi se avevo intenzione di votare e a dirmi che lei lo avrebbe fatto.
    O’ miracolo?
    Semplicemente, i miei fratelli avevano portato a casa degli opuscoli di Veronesi e lei li aveva letti.
    Qualcuno aveva messo a sua disposizione del materiale informativo senza fare pressioni ideologiche e lei si era fatta un’idea.
    Quando ci penso mi sento in colpa, non mi piace pensare che una parte di umanità, quella in genere piu’ sfigata e ‘massa’, non capisce, ma si vede che ho maturato dei bei pregiudizi e ne sono vittima.
    besos

  37. Come ho scritto nel mio blog
    le masse diffidano istintivamente di tutto ciò che contravviene alle consolidate categorie del ‘naturale’, del ‘genuino’ e del ‘come si è sempre fatto’. Unfortunately, l’idea di tirar fuori dei robettini dalle pance, congelarli, manipolarli, rimetterli dentro, ha fatto scuotere più di una testa e tenuto alla larga dai seggi molte gambe….:-/

  38. @ riccardo ferrazzi – riccardo, io l’ho abbozzata: è la potenza strisciante della de-responsabilizzazione, quella forza, anzi, quella debolezza che ti solleva. è come una canna, solo che è stata legalizzata. mica l’eroina non si vende più perchè non è di moda. il mondo è bianco e ovattato quando non hai responsabilità, quando non devi scegliere, o meglio, credi di non dover scegliere con gl’altri, quando non sei parte di una comunità. il mondo è di gommapiuma se quello che fai o che non fai non conta.
    poi, se vogliamo parlare del fatto che le donne, chiamate in causa direttamente, vivono come le nonne dei miei nonni, che gli italiani sono ignoranti e non capiscono un cazzo, che fassino pare un morto, che prodi il parroco del paese, che forse fini e alemanno si renderanno conto che gli elettori di AN sono dei protofascisti di merda, che forse la prestigiacomo comincerà a capire che il concetto di femmineo è inconciliabile con l’ideologia di destra, che rutelli, in un paese serio, sarebbe già a scavare buche per poi ricoprirle e che invece è il leader del partito più importante della coalizione di centro sinistra, e che se uno nasce radicale rimane stronzo a vita, e che berlusconi vince senza nemmeno schierarsi…
    beh, parliamone, ma il chi e il come sono diversivi per il pubblico, è il perchè che conta. (JFK – o. stone)

  39. comunque una cosa è stata ampiamente sottovalutata da tutti.Il recente decesso del pontefice ha portato un’onda anomala di religiosità che non ha potuto non influire sull’esito della consultazione referendaria.Persino un superlaico titanico come il sottoscritto qualche brivido l’ha provato quando alle dieci antimeridiane del giorno del funerale di Woitila tutti le imbarcazioni del porto di Cagliari hanno intonato le sirene per un quarto d’ora(il peccato originale,già)

  40. a proposito degli sconfortanti esiti del referendum vorrei esprimere il piu sordo rancore per l indiferrenza ed il non-senso di dignita manisfestata dalle donne che,qualora non lo avessero capito,sono le prime ad essere pesantemente violate da questa legge oscurantista.inoltre mi sento oltraggiata nel mio status di cittadina laica **ripeto laica** da uno stato che forse pensa di essere tornato al medio evo.aggiungo altro..si,invito la chiesa a rimanee nei propri confini.nei millenni dei violazioni ne ha gia perpetrate troppe.chiedere scusa a posteriori non basta.lo fanno i bambibi.in genere.ciao alessia ingargiola.sorry ma non ho una email

  41. mah.. personalmente non riesco a far altro che farmi tatuare sulla fronte il bellissimo anatema di t. labranca:
    PAESE DI MERDA
    Meraviglioso Paese dove precari, disoccupati e distrutti dall’euro alla domenica sentono impellente il bisogno di andare “ammare” a riposarsi delle fatiche di una settimana di presenze sceniche nei cortei e non hanno quindi il tempo per recarsi nei seggi elettorali.
    Possa uno tsunami travolgere tutti voi che di professione fate ormai “l’italiano-al-mare-nei-weekend” a uso dei peggiori tg nazionali.
    Meraviglioso Paese dove “Uomini e Donne” sensuali e intriganti si tatuano e si perforano il corpo reso plastico nelle mille palestre, cercando di imitare le troie televisive e i coglioni calcistici di cui attende sin da settembre con avidità i nuovi calendari nudi. E poi si rivelano bigotti e ipocriti come i diktat d’astensione lanciati dai loro vescovi.
    Possano tutte le campane di tutte le chiese cadere dai loro supporti con una sola possente bronzea nota che soffochi le vostre grida di terrore.
    Meraviglioso Paese che non vuoi la Turchia in Europa, che urli contro l’Islam perché retrogrado e religiosamente fanatico e che oggi hai fatto la prove generali di teocrazia.
    Possa il Signore polverizzarti con la Sua folgore.
    http://www.labran.ca

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