Questa mattina sul quotidiano Stefano Bartezzaghi tira le orecchie alla blogosfera per la sua aggressività. Quasi contemporaneamente, dai blog arrivano un paio di segnalazioni che vanno in tutt’altra direzione.
Jacopo De Michelis riporta una segnalazione di Blogs4biz su quanto avviene in America, dove i blog hanno recentemente determinato il successo di almeno due libri. Il primo è Freakonomics, lanciato con “una campagna pubblicitaria che ha coinvolto una fetta importante di blogosphere. L’idea dell’editore William Morrow di mandare ai blogger più famosi le copie del libro in anteprima, ha riscosso un grande successo. Siamo sulle 34000 copie vendute”.
Sempre Blogs4biz riporta un’altra vicenda: “Lo scorso 9 maggio la Wizard Academy Press ha messo in vendita on line il volume “Call To Action: Secret Formulas to Improve Online Results” e ha semplicemente chiesto ai blogger di citarlo. Il risultato è stato strabiliante: le vendite sono salite alle stelle subito dopo che Seth Godin ne ha postato un’entusiastica recensione sul suo blog. Ora “Call To Action” rischia di essere “the first book to become a national bestseller without nationwide bookstore distribution”.
Poi. Giuseppe Granieri cita un intervento di Mauro Novelli sull’ultimo numero di Letture dedicato alla critica letteraria. Stralcio:
“In conclusione, serrate le imposte, resta uno spiffero: l’aria nuova dei passaparola che in Internet si incrociano nelle decine di blog di matrice letteraria, in genere modellati da un guru, scrittore egli stesso o critico, attorno al quale si raccolgono eterogenee comunità di appassionati. Il fenomeno, positivo e stimolante, merita attenzione, per quanto nei salotti virtuali spesso aleggino supponenza, invidia e frustrazione, compensate dagli incensi bruciati a maggior gloria degli autori di riferimento. Nei paraggi, si aggiunga, prosperano i siti di vendita telematica (come www.ibs.it o www.bol.com), nei quali i lettori possono esprimere giudizi e voti, magari spericolati, al di fuori dei tipici condizionamenti che imbrigliano gli addetti ai lavori. Ne deriva una media di gradimento, per lo più espressa tramite le fatidiche stellette, in grado di orientare gli acquirenti potenziali. Rudimentale quanto si vuole, questa sorta di democrazia critica diretta va conquistando un’importanza che sarebbe miope trascurare, come fanno quanti se la sbrigano deridendo le ingenuità e il pressappochismo serpeggianti nelle palestre amatoriali. Intanto, negli Stati Uniti il leader mondiale del settore, Amazon, deve buona parte del suo appeal all’implacabile muta di “lettori sciolti” che lo percorre, alcuni dei quali hanno ormai sufficiente credibilità e seguito per essere contattati dagli uffici stampa prima ancora dei professionisti.”
Infine, l’aggressività non è del tutto negabile. Però…
Stefano Bartezzaghi chi sarebbe?, quel sedicente scrittore allievo di Eco che scrive (se quello è scrivere) dei libretti e articoletti sull’enigmistica quando fuori ci sono gli tsunami?
Se io fossi un editore e vedessi Bartezzaghi varcare la soglia della mia redazione chiamerei l’esercito.
“s’è mica capito, neanche tra i blogger professionisti che ormai si tirano certe piste di link su link su link che manco Sodoma e Gomorra…” io noto che i giochini della critica e dei blogger professionisti sono IDENTICI, ma proprio tali e quali… secondo me, oltre tutto, certi giochini, continuo a chiamarli giochini, ma un sociologo o uno psicologo avrebbero certamente fior fiore di nomenclature adatte da spendervi… dicevo, certi giochini si ripropongono anche nella cerchia delle nostre amicizie analogiche. Come? Se la tizia X decanta il libro A e la tizia X ha un ottimo ascendente su Z,Y e K quest’ultime probabilmente proveranno a leggere l’opera decantata da X, questo nonostante W, tipo serioso e poco avulso a condividere ed esternare le sue impressioni abbia letto ed apprezzato infinitamente il libro di un certo H, ora se il libro A è una mezza menata o appena sufficente , nessuno avrà a contestare pubblicamente il libro A per via dell’ascendente di X su Z, Y e K, mentre putroppo sia X che Z,Y e K perderanno l’occasione di leggere l’ottima opera di H perchè W non ha avuto la forza o la voglia di promuoverla… mal di testa?
Iannox te la ricordi quella bella iniziativa di Scarpa su Nazione Indiana “La lista della spesa” (=segnalazione di opere di artisti italiani dal 2000 in poi con impegno di Scarpa di girare eventuali interviste agli autori?). Ho chiesto sul blog di NI se non fosse possibile riprenderla aggiornata al 2005.
Poi, pensando che esiste un silenzio del cazzo su tanti libri vecchi e nuovi, occorrerebbe fare qualcosa di strutturato benino per farli conoscere (ci pensavo in occasione dell’uscita di “Lo sbrego” di Moresco che è un libro che la critica non prenderà programmaticamente in considerazione pur essendo un libro straordinario. Così come i libri di Cappelli ecc. ecc.).
Sì, a volte si può riuscire a fare un buon passaparola attraverso i blog. In alcuni casi possono più d’una testata cartacea. In Italia si sta capendo solo ora: al solito siamo in ritardo. Stessa cosa dicasi per l’informazione: già si ha paura che i blog possano in qualche modo sostituire il classico quotidiano.
Certo che a me una semplice segnalazione tipo: “é uscito questo”, ecco ne prendo nota e poi me ne dimentico subito. Che significa “é uscito questo e questo e questo”. Faccio prima e meglio a leggere la mia lista della spesa, quella per comprare bietole, cavoli e patate al mercato. Insomma, una segnalazione che non sia accompagnata da recensione per me vale poco, nulla, zero. Così se la segnalazione o recensione mi viene da uno/a il cui nick è Bambi (tanto per fare un esempio), con quale serietà dovrei prenderla? Al massimo dico: speriamo che questo/a Bambi non finisca in tragedia come nel cartone della Disney. Ma in realtà non me ne frega niente.
Allora, tirate le somme, mi fido d’un paio di blog, tre, quattro al massimo, se usano nome vero (e non nick) e fanno recensione vera. Gli altri li scarto sin da subito. Le segnalazioni (terribili quelle che sono tutto una catena di link) neanche mi preoccupo di riderci sopra. Quando non si sa che dire, ecco che ti sparano una catena di sant’antonio di Link. I link, con moderazione, se necessari veramente. Ma non s’è mica capito, neanche tra i blogger professionisti che ormai si tirano certe piste di link su link su link che manco Sodoma e Gomorra messe insieme l’una sull’altra.
Detto tutto.
Saludos
Iannox
Eco nella sua drastica carriera di prof universitario quasi segò Tondelli in semiologia e tenne in palmo di manona Bartezzaghi. Io penso che basti questo piccolo fuggevole e incandescente dato per capire che cosa significa in Italia l’eccellenza.
E con questo chiudo ché non ne vale proprio la pena.
Ha talmente ragione Bartezzaghi, che conviene vada a sfrucugliare Dagospia nei prossimi giorni, ché è probabile che si parli di lui e delle sue amanti.
tu sei incredibile, veramente. sei una forma di follia. giusto ieri citavi un pezzo contro il sistema della comunicazione e oggi ti rallegri che i blog possano avere gli effetti della televisione, promuovendo ad esempio un libro. nessuno si chiede se questi libri valgano qualcosa, nè se il semplice diffondersi di una cosa (la televisione, il cancro, i blog) sia necessariamente un bene e non piuttosto un semplice fatto, che potrebbe anche rivelarsi un errore, una debolezza tragica, e una vergogna. granieri, che è più coerente nella sua illusione, direbbe che televisione e blog non si somigliano, quantomeno perchè la prima è passiva e i secondi attivi; se non fosse che un mezzo, quando produce risultati tutti uguali (centomila blog che ripetono la stessa cosa), non è più attivo. trasmette, ma è una ripetizione. non dice nulla, non è niente di più che una delle tante stazioni della televisione.
Lipperini cita bartezzaghi. Andrea b non entra nel merito ma lo dipinge come *raccomandato da un meschino*.
Se bartezzaghi si fosse firmato bambi forse, in questi commenti, noi anzichè parlare del chi ci saremmo concentrati sul cosa.
Ci sono tanti modi di essere *giardino di infanzia*, e se per una volta provassimo a guardare anche il rovescio della medaglia?
Ma sì’, Lucis! guardiamolo sì, questo “rovescio della medaglia”! coraggio! 🙂
@ ANDREA B.
Certo, caro Andrea, me ne ricordo. Però c’è anche da dire che segnalare un libro non basta, anzi serve a niente se non c’è dietro almeno una recensione, meglio ancora se c’è almeno uno stralcio di intervista che l’accompagna. Per fare un’intervista occorre che il libro lo si sia letto veramente, altrimenti che cosa gli domandi all’autore? La lista della spesa può servire, ma solo se si conoscono i prodotti.
Di libri di cui non si parlerà mai neanche sui blog, direi tanti. Il perché? Ultimamente ho notato che – dico per mia esperienza – si pensa al blogger (giornalista, please, almeno per me) come a una crocerossina con tanto di segnaletica Caritas appuntata sul petto. Allora, non sono (o non siamo) la Caritas, e non c’ho questa ambizione neanche alla lontana: allora, se gli uffici stampa si sbilanciano a promuovere i libri che stampano, bene, altrimenti non si pensi che il fesso si compra dieci milioni di libri mandando allo scatafascio la famiglia, e poi si faccia pure come Cristo sulla croce con tanto di spugna d’aceto in bocca e sulle sanie. Insomma, se gli editori sono i primi a non promuovere i libri che pubblicano, se pensano sia bene lasciarli in deposito piuttosto che impiegare qualche copia per la promozione, che facciano pure: mi dispiace per gli autori – perché alcuni meritevoli d’esser recensiti, ascoltati -, ma la Caritas non c’è per nessuno. Dicevo, tanti inviano schede in formato pdf, doc, rtf, ecc, e pretendono pure che io faccia recensione su delle “schede”! Ma dico, siamo pazzi o che altro! Con le schede, ci faccio niente: le cestino direttamente, non ci penso neanche a promuore un libro che non ho letto solo perché m’avete invaso la casella di posta di schede e pure di schedine e santini. Ecco, forse è questo uno dei tanti motivi per cui alcuni libri escono ed è come se non fossero mai usciti.
Saludos
Ha talmente ragione Bartezzaghi, che conviene vada a sfrucugliare Dagospia nei prossimi giorni, ché è probabile che si parli di lui e delle sue amanti.
@ LOREDANA
Cara Loredana,
non c’era insinuazione nei miei commenti, non nei tuoi confronti. Sì, ieri hai postato una lista della spesa, diciamo così. Ma da quando frequento il tuo blog, sempre ho notato che le tue liste della spesa sono poi accompagnate da parole critiche.
Io le evito, in ogni caso: sfogliare dei libri non mi basta, non mi rende affatto sicuro del possibile contenuto degli stessi. Ecco perché in nessun caso metto on line delle liste della spesa, per così dire. Ma è il mio modo di lavorare, discutibile forse, ma io credo trasparente e giusto.
Io mi scagliavo contro quei blog che solo postano delle liste della spesa e credono di far critica.
Baci et abbracci
Iannox
sono in disaccordo con le critiche di saltino e in fondo anche con l’idea che uno che si firma bambi sia poco credibile.
le ragioni di un nick possono essere varie e molteplici e non sempre si prestano a una interpretazioni univoche, quindi, sarà una fatica in più, ma se non mi leggo il post non mi sento di giudicare la credibilità del postatore.
con saltino non sono daccordo perchè credo che la logica del blog sia proprio quella di scalzare le gerarchie e gli ascendenti. in più, è proprio l’idea di condividere che fa nascere il blog, quindi se il tuo W è troppo serioso e poco incline a postare qualcosa dovrebbe cercare di vincere la paura e rompere con la logica autoritaria della tradizionale circolazione dell’informazione culturale.
Gente. Calma e sangue freddo, e vedo di rispondere a tutti.
Comincio da Andrea B.: credo di aver già detto, qui, che non tollero gli insulti. Aggiungo, a mia onta, specie nei confronti di Bartezzaghi, cui mi pare tu stia dando perfettamente ragione per quanto riguarda l’aggressività. Quanto a Lo sbrego, se la cosa può interessarti lo sto recensendo io, per il giornale. Rispondo di me stessa, come ho avuto modo di dire altre volte.
Sulla lista della spesa che riguarda i libri: ieri ne ho appunto postata una, Iannox. Il che non significa che di almeno alcuni dei medesimi non dirò qualcosa in più, quando riuscirò a trovare un minimo di tempo per farlo, e soprattutto per leggerli. Mi sembrava che indicare almeno alcuni titoli che ad una prima sfogliata mi sembrano degni di nota potesse essere cosa utile.
Dhalgren: ieri ho riportato un pezzo di Serino, con cui altre volte mi sono trovata in parziale disaccordo. Mi capita abbastanza spesso di ospitare scritti altrui semplicemente per portarli all’attenzione di chi legge. Nello specifico, poi, ritengo che i blog siano ben diversi dalla televisione, anche nella promozione di un libro, condivido l’illusione di Granieri, e so con questo di farti felice 😀
@ ANDREA C.
Caro Andrea,
il fatto che ci si firmi con un nick non è che renda “invalida” o “invalidante” una recensione. Per quanto mi riguarda, uno può firmarsi pure Bambi o Barbie. Però io dico: è meno credibile. In molti casi del tutto non credibile.
I Wu Ming sappiamo chi sono. Un nick il loro, ma sappiamo chi sono. Invece ci sono blog che si firmano con dei nick e che dicono “questo è un capolavoro”, “questo è invece una schifezza”. Di molti blog “nickkati” non sappiamo assolutamente chi si cela dietro il nick, quindi potrebbero fare le parti, di chi? di libri stampati da amici? Ecco il problema. Ed ecco perché perdono di credibilità davanti ai miei occhi. Per te, per altri, può essere diversamente. Ma se leggo una recensione, vorrei sapere chi l’ha scritta. Ci sono ottimi blog che fanno critica letteraria, e che non hanno bisogno di mascherarsi dietro inutili nickname: e caso strano, sono quelli che hanno veramente da dire oltre che le palle, che si assumono le loro proprie responsabilità per quello che scrivono e diffondono. Un recensione firmata da un “nickname” che non so chi è, o megli che non si sa chi c’è dietro, per me vale poco o niente. Anzi, zero.
Ma te lo dico, per altri può essere diversamente.
Saludos
Iannox
@ dhalgren – trovo che la differenza tra media attivi e passivi sia assolutamente fuorviante. e poi, qualsiasi medium è ripetitivo, macchinico, però è nelle pieghe di queste infinite ripetizioni, nelle oscillazioni degli ingranaggi della macchina che cigola la differenza.
Adesso. però carità, andreb con bartezzaghi un poco ha esagerato anche perchè lui (andreab che dirige una casa editrice non ce lo vedo, per via dei litigi! :-)) . come sempre però la vita (ahia!) si riduce a una questione di “limiti”. con tutto quello che di bello uno/a pensa che sia, la vita, invece.
però dire, “chi? quel signore che mentre fiocca lo tsunami continua imperterrito nell’enigmistica?” era carina.
nel senso che anche, mi piacerebbe che il blog fosse il posto dove poter fare battute. il posto dove non vige la cortigianeria. accademica, o sindacale.
per esempio, ho letto bartezzaghi, “mamma, mamma, quelli dei blog sono aggressivi!”, questo mi pare il tono del pezzetto. e allora, come mamma mi viene da chiedere, chi stefani’?
stefanino: tutti, mamma. dai siti sulla pesca d’altura a quelli letterari.
perchè stefanì che hanno detto? niente mamma. così. perchè l’uomo è ostile, lo dice anche hobbes. sono aggressiva se rispondo: stefanì a mamma va a un po’ a fare le parole crociate! 🙂
Caro AndreaC… “con saltino non sono daccordo perchè credo che la logica del blog sia proprio quella di scalzare le gerarchie e gli ascendenti” ma come puoi leggere tu stesso, ci vuol nulla a “scalzare” i blogger fuori dalle gerarchie e senza ascendente, mi hai risposto solo tu, grazie per l’ingenua ed apprezzabilmente sincera considerazione, te ne sarò grato a lungo.
Lippa, io non ho insultato Bartezzaghi, quello che ho scritto, che lui parla di enigmistica quando fuori c’è uno tsunami è senza nessun galateo una critica nel merito: Bartezzaghi usa lo spazio su un giornale per parlare di giochini ma lo fa in fondo con la veste del letterato, con un’autorità. Secondo me è una persona che fa cose superate e inutili, e citerei l’esempio di Alessandra Buschi che pur essendo amante ed esperta di enigmistica mai scriverebbe roba da lessico e nuvole (ma lei era stata scoperta da Tondelli non da Eco…). E tutto questo spero di poterlo dire se ancora esiste libertà di pensiero. Come dico che il suo attacco ai blogger, il suo rinfacciare l’aggressività non è altro che lo specchio del suo trovarsi alle corde, incapace di affrontare uno spazio dove l’ordine del discorso sta fuori dalla porta. Stesso discorso per quanto riguarda Eco, l’episodio che cito tra l’altro è raccontato da Tondelli stesso in un bellissimo racconto. Se vuoi, ma non faccio nomi, una professoressa luminare di filosofia del linguaggio mi disse molto direttamente che nelle università si impara a leccare e quando sei arrivato ti fai leccare. Oh, poi se vogliamo fare i madamini e le madamine va bene, ci mettiamo d’accordo prima e cerco di essere più politicamente corretto se riesco. Magari tu che poi alla fine non scrivi cose tanto meno terribili delle mie potresti insegnarmi come si infilano stroncature tra le righe.
Per Moresco sono contento che tu lo recensisca. Mi sa che è una cosa che abbiamo in comune se non ho scritto troppe cazzate… Madonna quel finale con le groppe dei cani randagi, le unghie che battono sull’asfalto, che roba eh…
ciao, stai benone e non ti incazzare: essere diretti può essere una forza, essere cicisbei sicuramente non lo è.
@ saltino
tento di mantenere la calma. oggi fioccano le querelle, sarà che nonostante sia venerdì, con la mezza festa di eri, sembra lunedì e in più, chi è qui a scrivere evidentemente non ha fatto ponte, e allora magari è un po incazzato.
bene, scusa la premessa, magari la troverai ingenua, veniamo a noi. evidentemente non è chiaro, dissentire non vuol dire tentare di scalzare, se dico quello che penso lo faccio con l’idea di aprire un dialogo, avrai notato che le mie osservazioni non erano nè ironiche nè accondiscendenti.
ergo, punto primo, i tuoi ringraziamenti puoi tenerli, se hai voglia di approfondire l’argomento parliamone, se sei convinto di quello che affermi allora fine del discorso. punto secondo, insisto, se quello che hai scritto l’avesse scritto qualsiasi altra persona, firmandosi con un nome e cognome che non trovi solo qui, ma anche nelle librerie, avrei risposto allo stesso modo. ancora una volta, sarà una mia ingenua pretesa, ma credo che con molte delle persone che frequentann questo blog sia possibile parlare senza che il fatto che siano autori pubblicati li renda automaticamente autorità.
Finalmente ho letto l’articolo di Bartezzaghi, così posso entrare nel merito di quello che ha scritto oggi (finora parlavo di quello che ha scritto nel passato). Allora Bartezzaghi scrive che “insolenza e sarcasmo costituiscono il sottofondo acustico, il rumore bianco, della rete”
e estende questo giudizio a tutti i blog anche quelli che non conosce usando un “suppongo”. Si tratta evidentemente di un insulto che il giornalista lancia dalla pagina centrale, quella della cultura, di Repubblica. Un insulto generico (nell’accusa e negli accusati) a cui non si può replicare come se si fosse in un blog. Per fortuna, come un boomerang, torna in faccia a chi l’ha lanciato.
“Amazon, deve buona parte del suo appeal all’implacabile muta di “lettori sciolti” che lo percorre, alcuni dei quali hanno ormai sufficiente credibilità e seguito per essere contattati dagli uffici stampa prima ancora dei professionisti.”
Confermo questo dettaglio: anzi, a volte viene contattato anche “chi non lo percorre”
Iannox wrote
il fatto che ci si firmi con un nick non è che renda “invalida” o “invalidante” una recensione. Per quanto mi riguarda, uno può firmarsi pure Bambi o Barbie. Però io dico: è meno credibile. In molti casi del tutto non credibile.
Un recensione firmata da un “nickname” che non so chi è, o megli che non si sa chi c’è dietro, per me vale poco o niente. Anzi, zero.
Iannox,
e io che avevo in mente di scrivere una recensione, anzi una stroncatura. Di cosa? ancora non lo so, ma vedrai che la materia prima la trovo, non manca. Però se mi dici così, che non la prendi sul serio per via del nick. Sigh. Ci rinuncio, ecco. Cattivo.
scusate l’intervallo, da tempo si erano interrotte le puntate della telenovela tra me e Iannox, sto aggiornando gli sviluppi.
scusate e proseguite pure. La discussione è interessante, ma troppo pacata, manca la rabbia del blog, il veleno e l’aggessivita’ (a parte qualche punta di andrea b, ma se non ha fatto il ponte lo si può capire). Suvvia, movimentate un pò che altrimenti non si possono lamentare. Da parte mia la figura dell’oca (elemento momentaneamente trascurato dal Bartezzaghi che rimedierà con apposito articolo) l’ho gia’ fatta.
Besos e ‘notte
Scusate, ma una telenovela, che si realizza nella blog-sfera come la si chiama? Blog-novela?
un pò di pazienza eh, signori. Aiuto Stefano…questi mostrano i canini …no posto non i piccoli cani….AHI
ecco, spettatrix lo sapevo. a giudicare dall’ora in cui hai postato ieri stefanino ce l’aveva con te quando parlava di quelli che postano a ore improbabili ululando tutta la loro rabbia nella blogosfera (che si sa, è una specie di camera insonorizzata).
invece a non aver fatto il ponte sono io. ma a sto punto è una conquista, visto che quando ero in coppia era uno dei motivi di litigio pià freqeunti pontesi-ponteno, essendo io abbastanza non sono stanzial-trasteverina, ma addirittura amacal (da amaca, giusto) trasteverina 🙂 e tu spettatrix, il ponte?
@ SPETTATRICE
Ma Cara, non so come potresti recensire qualcosa di mio, e poi firmarti Bambi o Barbie, tanto più che c’è ben poco da dire o da impallinare, di mio. Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, non trovi anche tu?
Oh! Il solito mio egotismo m’ha portato a pensare che pensassi a me. Ma è chiaro che pensavi di stroncare il libro di qualcuno, magari di uno che ti sta veramente sulle scatole. Io potrei consigliarti dei titoli che potrebbero esser tranquillamente stroncati da Barbie e per cui nessuno farebbe una sola piega. Il fatto è che ci sono così tanti titoli in giro, negli scaffali, che dove becchi beccheresti bene.
Ti confesserò che cominciavo a preoccuparmi per questa nostra blog-novel; già cominciava io a pensare, “vuoi veder che Spettatrice m’ha lasciato”. Ed invece no, era tutta una mia paranoia per fortuna, perché non si possono uccidere così, su due piedi, le blog-novel. Io intanto ho sempre i dischi di Cohen pronti in valigia casomai decidessi di fuggir con me su una remota isoletta cubana. Per sicurezza ho messo anche quei dischi che ti piacciono tanto, quelli di Cat Stevens, e spero proprio che non mi facciano delle storie per via dei dischi una volta che saremo all’aereoporto. Ma noi forse prenderemo una nave, o meglio ancora ci costruiremo una zattera tutta nostra e varcheremo i sigilli di Magellano e andremo oltre, verso il Mondo Nuovo incuranti delle Sirene e dei possibili mostri lovecraftiani che si dovessero presentare a noi.
Allora, mia Cara, t’aspetto: sarò vestito da marinaio. Non faticherai a riconoscermi. Quando vedrai la mia Gamba di Legno e l’Uncino, allora quello sarò proprio io. ;-D
Besos
Iannox
@ SPETTATRICE
No, davvero! Anche tu, anche tu ami quel pazzo – un po’ cafoncello – di Neil Young? Ma certo, certo che ce li ho i suoi dischi. Are you passionate, my Darling?
Vero la gamba di legno era tua. Ma nel frattempo, ne ho acquistata una anch’io, o meglio sono stato sbalzato fra Melville e Melissa P. e l’ho persa la gamba, ma solo quella. Una storia tragica, ma non troppo a dire il vero. Incazzato come una balena, faccio al cassiere: “E’ mai possibile che tra i classici Melville e Melissa P… ma siamo usciti di… di vagina?” E quello – che non c’ha affatto il senso dell’umorismo – già indispettito perché in mezz’ora m’ero letto tutto l’ultimo della Melissa, ha pensato bene di darmi in pasto a Moby Dick.
Ecco, vedi come viene bene una stroncatura, netta, praticamente un’amputazione. Impara da me, My Darling. ^____^
Dài, a braccetto sull’isola ci accompagneremo. Ma prima sulla zattera: e speriamo che non affondi causa manovre erotiche in corso. ^___^”’
Besos
Il Tuo Marinaio Iannox
ciao,
no posto, non era l’ora tarda: ho fatto il ponte e a quell’ora ero arzilla, ma chissà perchè un pò incazzata con il mondo. Spero che Stefano non me ne voglia, sto facendo ammenda.
Iannox,
scusa che ti salta in mente? la gamba di legno è mia, ti ricordo che già la portavo in una delle nostre prime puntate. L’uncino invece va bene, almeno potremo aprire le sostanziose scatolette durante la traversata.
Quindi la novel continuerà con noi sulla zattera………..ahiiii
ah, hai dimenticato i Simon e Garfunkel, poi con la musica ci siamo quasi,…. forse Neil Young …bhe vede un pò te…
besos
P.S. non pensavo a nessuno in particolare a proposito di stroncature, volevo solomostrare la mia cattiveria allo Stefano.
Iannox,
uhm, come dire, mi ero scordata di avvisare che soffro di mal di mare e ho quasi sempre un mal di testa fisso,….soprattutto la sera….quando si va a letto……
Besos
@ SPETTATRICE
Ma Cara, già n’ero a conoscenza, ragion per cui, prima, sono passato in farmacia per acquistare tonnellate di buone medicine che ti toglieranno, sicuramente, il mal di mare e pure l’emicrania. Se poi non dovessero bastare, be’, ho fatto buona scorta di robuste corde, che all’occorrenza potrei non esitare ad utilizzare nella maniera più efficace, ovvero quella di tenerti immobilizzata. ^____^’’’ Mica vorrai che il mal di testa venga a me causa forzata astinenza? ^____^’’’ Non c’è verso, ‘sto viaggio s’ha da fare, che tu lo voglia o no, s’ha da fare. ;-D E non mi dir che non è possibile, perché adesso ho pure messo su Young Lust degli Aereosmith, quindi… Mia Prode, avanti, si parte.
Besos.
Iannox
P.S.: Mi son vestito come Popeye, spero che l’abitino che mi son scelto ti ecciti. In ogni caso ho anche quello di Bruto, mia Olivia. ;-)))
Iannox Popeye
Niente è più democratico dell’aggressività tant’è che la esportiamo anche chiamandola democratizzazione.
Qualcuno la esprime allo stadio, altri al volante della propria auto, altri ancora sui blog, tutto dipende dal contesto in cui viene repressa e di conseguenza dal suo opposto ovvero quello in cui può essere duplicata.
Il prato su cui passeggiare a piedi nudi o raccogliere fiori di campo, resta comunque sempre molto vasto e focalizzare l’attenzione sulla cacca del cane dell’inurbano cittadino che non l’ha tolta, rischia di amareggiare la passeggiata tra blog.
Io le scavalco e vado avanti.
scusa Iannozzi, ma io so di te soltanto che ti chiami appunto Iannozzi, che è un cognome abbastanza comune tendenzialmente da norcino abruzzese, oltre al fatto che hai un sito di quelli che come lo apri ti esplode una retina e, in questo sito, c’è la foto di un tizio brutto con un crocefisso appeso all’orecchio. Dimenticavo, vedo anche che, come nickname, hai scelto Iannox – cosa che la dice alquanto lunga sulla tua fantasia oltre a sembrare il nome commerciale di un repellente per i bacarozzi. Detto questo: su quali basi una qualsiasi cagata scritta da “Iannox” o da Iannozzi dovrebbe essere più credibile di altra equivalente cagata scritta putacaso da “bambi” o da “cappuccetto rotto”? No perchè vedo che ti piace arrampicarti sugli specchi, ma gli stridii mi feriscono i timpani (e quelli me li vorrei tenere stretti, dopo l’incidente occorso alla retina).
@ BAMBI
Mi chiedi, “su quali basi una qualsiasi cagata… ecc. ecc.” Molto semplicemente non scriverei mai cagate così grandi come le tue, ed è più che sufficiente per la mia credibilità. La tua, be’, quella l’hai già persa da un pezzo, e senza onore, tutta colpa d’un cappuccetto rotto e d’un cacciatore che invece il fucile ce l’aveva che sparava sin troppo bene. A questo punto, credo che ti servirebbe a ben poco avere la retina ancora intatta… Dimenticavi, salutami gli amici al bar, sì, quelli lì, hai capito bene.
per te non Iannox, Iannozzi
…Mentre gli abitanti della zattera si accingono a trascorrere la notte una gigantesca pinna fende le onde e con forza taglia e separa in due parti le assi della base. Il beffardo destino separa i nostri eroi che stupiti e ansiosi si osservano in silenzio mentre le onde li allontanano…..
Certo il frangente non è dei migliori: riusciranno a incontrarsi prima dell’arrivo a destinazione? riuscirà ella e far fronte a mal di testa e mare e illo a notti in bianco e sospirose…. se voi tutti riuscirete a sopravvivere forse lo saprete in qualche prossima puntata, mò vado che oggi ho camminato, riso e cazzeggiato abbastanza
besos
P.s.: Iannox non fare l’aggressivo che tanto non ci crede nessuno. Molla là propositi di violenza e passa oltre anche alle schermaglie con Bambi altrimenti quì salta fuori il fantasma di Stefano a redarguire. Le notti solitarie sull’oceano, si sa, sono pregne di problemi … non ti distrarre.
Ma cara Spettatrice,
anche se un evento simile si dovesse verificare, temo per te che non ci divideremo affatto, perché oggi le zattere son ben più robuste rispetto a un tempo. E difatti, la nostra è praticamente “una corazzata” che neanche un siluro atomico potrebbe buttar giù o anche solo intaccare. Quindi vedi, non c’è problema: sulla zattera – ma è riduttivo dirla così – insieme resteremo e a destinazione arriveremo.
Sono un uomo di mondo, e non saranno questi inconvenienti probabili a separar quello che è già stato deciso come nostro destino. ^__^ Non ti preoccupare, i dischi li porto tutti e anche le medicine per i tuoi mali, e ci aggiungo anche un po’ di ottimo blues, quello di Gary Moore.
“Babe, I’m a man on the prowl an’ I just wanna be low down trash”, said Freddie Mercury.
Oh, Bambi, quale Bambi? Già me la son dimenticata – anche se non è vero perché io uso legarmi tutto al dito, anzi all’uncino, per poi graffiare al momento giusto, anche i fantasmi. In fondo io facevo un discorso, forse cattivello, ma un discorso. Lei, la Bambi, m’ha attaccato sul personale, e ciò non va affatto bene. Anche se sul personale potrei pure passarci sopra, perché in fondo me ne frega niente. Comunque.
Preparati per il viaggio: le valigie son pronte. Non vorrai mica che ti venga a prendere a casa pure col taxi? E vabbe’, facciamo pure ‘sto sforzo. ;-D
Besos
Iannox
“Blogosfera chiama Bartezzaghi risponde”
Chiamato in causa da più parti per un duro giudizio sulla blogosfera espresso sul quotidiano La Repubblica, Stefano Bartezzaghi difende la sua posizione in un’intervista rilasciata a Blogs4Biz.
http://www.blogs4biz.info/index.php?title=blogosfera_chiama_bartezzaghi_risponde&more=1&c=1&tb=1&pb=1
Un saluto
Risentimento e aggressività (e il loro rovescio, il leccaculismo) sono molto più diffusi nel mondo reale che Bartezzaghi frequenta, quello della merda e del galateo, solo che lui non lo può dire e non vuole nemmeno.
Per finire, tanti saluti a Bartezzaghi con la speranza di imbattermi il meno possibile in cose scritte da lui.
Andrea, e adesso basta. Ti posso assicurare che Bartezzaghi è persona molto, ma molto più degna e seria di altre che vestono i panni degli incorrotti.
Lippa, sono stufo di dare le medaglie al meno peggio. Ne ho tre e le dò ai primi tre che per arrivare primi devono usare anche solo i 400 caratteri spazi compresi che un grande quotidiano gli mette a disposizione per scrivere cose di valore, anche esponendosi personalmente. Se Bartezzaghi un giorno deciderà di farlo sarò il primo a dirgli bravo, ma per ora della sua legoland si fa tranquillamente a meno.
Sono un utopista?, e chi se ne frega.
ps Tra poche ore sarò alla presentazione parmigiana di Gianni Biondillo. Sai Lippa che non l’ho mai visto, solo mail e cellulare. Ecco, Biondillo, sarà perché è architetto, però le cose, le case non le costruisce con i Lego…