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Questa mattina, tornata da Umbria e Marche, scopro che Meta ha attivato un moderatore automatico per i commenti: in pratica, nasconde automaticamente quello che considera spam. Ma aveva già cominciato a farlo da qualche giorno, nascondendomi quelli dove si parlava, per dire, di fascismo. Ho smanettato un po’ sulle impostazioni senza riuscire a disattivarlo: significa che probabilmente dovrò impiegare un po’ del mio tempo per rendere visibili i commenti nascosti.
Ma come, non sei contenta di avere uno strumento utile per arginare l’odio in rete?
Neanche un po’: più volte, nel tempo, Facebook ha nascosto o addirittura eliminato post che non contenevano violenza o insulti o aggressioni alle persone. Un paio di anni fa, sono stata addirittura bloccata per aver pubblicato un post che “incitava all’odio”: conteneva un’intervista rilasciata da Stephen King nel 1998.
Ora, la sottoscritta è su Internet dal novembre 2004, anno di nascita di Lipperatura. E’ inutile che vi rifaccia la storia di cosa significavano i blog in quegli anni, quando sotto ogni post si aprivano discussioni da decine e spesso centinaia di commenti. Non tutti placidi, non tutti portatori di argomenti. Spesso, portavano invece insulti veri e propri. La stessa cosa è avvenuta, amplificata, con i social: anche oggi, esistono odiatori, spesso anonimi o con profili vuoti, che si scatenano verso questa o quello. Quando, nelle settimane scorse, si è discusso delle famigerate chat di whatsapp e della pratica del call out (indicare un bersaglio da annientare come pratica politica, ma qui le intenzioni si fanno sfumate), non si è sottolineato abbastanza cosa significa esserne stati oggetto (e dal momento che lo sono stata anche io, in quanto persona “monitorata”, so di cosa parlo).
Bene, ma allora non è bello avere un moderatore automatico?
Neanche un po’: perché i criteri li decido io, non Facebook (su cui pure, come so bene, sono ospite volontaria, a cui cedo le mie parole che possono, come si vede, essere manipolate o censurate).
Sono io a decidere se e quando bloccare. Anche perché moderazione automatica significa probabilmente che quando si parla di Gaza, di genocidio, di fascismo, si finisce nei commenti indesiderati.
Perché non lasci i social?, mi chiederete. Perché finché ho la pia illusione di poter fare qualcosa, anche una piccola cosa, con le parole, in un luogo pubblico (anche se di proprietà di un privato), vorrei continuare a farlo.
E perché i troll me li scelgo io, che con alcuni, nel tempo, ho anche fatto amicizia.

LA HAINE

Guardale ste pecore rimbecillite dal sistema, guarda quello con la sua aria da stronzo, tutto bellino col giubbotto di culo di capra, è la razza peggiore! li riconosci? Sono quelli che non muovono un passo sulle scale mobili che si…

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