Per cominciare, aderite e firmate qui.
Quindi: ricevo e pubblico subito da Wu Ming.
Invitiamo tutti quanti a leggere e diffondere l’editoriale di Valerio Evangelisti pubblicato oggi su Carmilla:
http://www.carmillaonline.com/archives/2007/11/002437.html
Intanto diciamo due parole anche noi.
Atmosfera da pogrom. Nel 1997 accadde qualcosa di molto simile con gli Albanesi – se non peggio, perché in quel caso non c’era nemmeno un omicidio con stupro a fare da detonatore, soltanto disperati che fuggivano in massa da un futuro di merda.
Siamo andati a ripescare gli articoli di allora: governo Prodi, Veltroni vicepremier, fiumi di inchiostro sul popolo di sinistra che si scopre razzista e tutto sommato non diverso dall’elettorato della Lega Nord, un decreto xenofobo varato su pressione del centrodestra e condannato dalla comunità internazionale (in quel caso la possibilità, per la nostra Marina, di bloccare navi albanesi anche fuori dalle acque territoriali italiane), infine una strage (terribile, più di cento albanesi morti annegati nel canale d’Otranto, quasi certamente speronati da una nave italiana, caso immediatamente insabbiato e rimosso dalla coscienza collettiva).
***
La sovrapposizione totale tra Rom e cittadini della Romania è un processo di “identificazione” che lascerebbe attoniti, se qualcosa fosse ancora in grado di attonarci.
I Rom non sono tutti rumeni e non tutti i cittadini rumeni sono Rom. I Rom in Romania sono il 2,46% della popolazione. Il nome “Romania” deriva dalla storia delle conquiste imperiali romane, mentre il termine “rom” nella lingua romané (lingua di ceppo indo-ariano) significa “uomo”, anzi, più precisamente significa “marito” (e “romni” significa “moglie”). Esistono individui di etnia Rom in quasi tutti i paesi dell’Europa sud-orientale, e molti vivono anche in altri continenti.
L’identificazione surrettizia tra etnia e cittadinanza (oramai accettata anche “a sinistra”) emana sempre un fetore nazista: gli ebrei non potevano essere tedeschi, polacchi, russi, italiani… erano ebrei e basta, quindi “allogeni”, e il corpo sociale andava depurato da quella tossina. E una nazione che tollera un gran numero di allogeni non può che essere allogena essa stessa.
Peccato che in Romania gli unici veri “allogeni” siano i padroni italiani che hanno chiuso baracca e burattini in Italia per andar là a sfruttare una manodopera sottopagata e priva di diritti. Categoria di cui si è fatto rappresentante, poche settimane fa, il demagogo Beppe Grillo.
***
Sulla base di cosa, poi? Del fatto che i Rom/rumeni sono delinquenti, stupratori, assassini che hanno valicato i “sacri confini” della Patria e oggi seminano il terrore.
Peccato che stupro e ginocidio (= assassinio di donne) siano una specialità molto italiana. Secondo dati ISTAT del 2005, nel 20,2% dei casi denunciati (che a loro volta sono solo il 43% dei casi segnalati) lo stupratore è il marito della vittima; nel 23,8% il colpevole è un amico; nel 17,4% è il fidanzato; nel 12,3% è un conoscente. Soltanto nel 3,5% dei casi il colpevole è un estraneo.
Lo ripetiamo perché suona vagamente importante: soltanto nel 3,5% dei casi denunciati il colpevole di stupro è un estraneo.
E secondo il Soccorso Violenze Sessuali della Clinica Mangiagalli di Milano, il 50% delle vittime di stupri che avvengono in strada sono donne straniere.
Ma ovviamente fa notizia soltanto il caso (terribile ma sporadico) della donna italiana aggredita dallo straniero, dal barbaro, dall’allogeno.
Quanto agli omicidi, poco tempo fa il Procuratore di Verona Guido Papalia ha dichiarato: “Oramai uccide più la famiglia che la mafia.”
In Italia i carnefici delle donne sono sei volte su dieci italiani, italianissimi, e agiscono tra le mura domestiche, con armi da fuoco o coltelli da cucina, strangolando o picchiando a sangue, appiccando il fuoco o annegando nella vasca da bagno.
La media italiana è di 100 uxoricidi all’anno.
Però il problema sono i rumeni.
Che razza di paese è quello dove il Palazzo e la Piazza si scontrano/incontrano/aizzano a vicenda sulla base della stessa condivisa ignoranza, senza pudore, senza rispetto, obnubilati da un razzismo e provincialismo ottuso, che fa sembrare Peppone e Don Camillo due illuminati cosmopoliti?
E’ l’Italia. Non c’è modo di definirlo. Questo posto è unico al mondo e non regge paragoni, fa categoria a sé, ogni aggettivo è inadatto, superato dalla notizia di domani.
E nel frattempo?
Aspettiamo la strage?
Va bene, purché sia Democratica.
AIUTO ! Tommy è perfettamente d’accordo con me…dove ho sbagliato ?
Dài Tommy si fa per ridere, lo vuoi un aforisma tutto per te ? Molti nemici molto onore..
Nautilus, per chi non ha vissuto certi eventi, è impossibile capire.
Negli anni 50, improvvisamente, fatto unico nella storia dell’umanità, tutti i posti pubblici, vennero occupati dagli 8 milioni di “Tengo famiglia”.
Una recente inchiesta di Repubblica, sul caso Speciale e la Finanza, rivelava quello che al Nord tutti sanno, tranne gli intellettuali: la Guarda di Finanza è una società chiusa all’esterno, governata da un clan di famiglie meridionali che si assegnano e spartiscono i posti per generazioni e generazioni. Lo stesso ovviamente avviene per tutti gli altri corpi dello Stato. Questa mostruosità ha tolto fiducia nello Stato nei cittadini del Nord, che ormai si sentono ospiti, estranei, sopportati.
Ospiti, estranei, sopportati sono tutti i cittadini che vivono sulla propria pelle l’ottusità borghese – questa sì – di coloro che vorrebbero conservare i propri piccoli privilegi, che vorrebbero che le proprie strade e le proprie città fossero decontaminate dai meridionali,dagli immigrati, da tutti gli “alieni” che le rendono meno decorative e che insidiano il perbenismo delle oneste e operose famiglie del nord.
Se tutto il popolo di Grillo è come Tommy, c’è da rabbrividire.
“Meglio assassino che borghese”. Junger
Per Jean Valjean,
tieni presente che la diligenza, il rispetto delle regole, l’onestà, la laboriosità, la pulizia delle strade, il decoro borghese, favoriscono e facilitano la vita ai poveri. Laddove la borghesia non si sviluppa o è distrutta, si torna alla barbarie.
Nella Romania comunista di Ceausescu gli uomini furono trasformati in oggetti: Chi osava scioperare veniva appeso ai lampioni. E non dimenticar quello che ha detto il presidente rumeno” Tutti i delinquenti rumeni vogliono venire in Italia perchè sanno che nessuno mai li punirà”. ciao T
Al di là della citazione a effetto, mi pare che voi i poveri vogliate solo toglierli dalla vostra vista e dalle vostre panchine.
Tommy,i meridionali emigrarono in massa verso i grandi poli industriali malvolentieri(inventando una vera cultura della nostalgia di casa).Per quanto concerne l’invasione delle associazioni a delinquere di stampo mafioso mi piacerebbe che il malcontento che Grillo,la lega e le forze di destra cavalcano si incanalasse in maniera che tutte queste energie sprecate in improperi rancorosi inutili(e forse pericolosi)procedano a combatterlo con denuncie o altri mezzi “idonei”.L’idea di prendersela indiscriminatamente con la gran massa dei diseredati non può che trovarci ostili
p.s. non so quanto possa essere pertinente,ma questi giorni ho visto il questionario che un amico deve compilare per ottenere il visto studio-lavoro per la civilissima australia.Da mettersi le mani nei capelli(roba che manco li Nazi)
Leggendo certe cose su Theo Van Gogh e pensando al fratello di Vincent ho vacillato sulla tastiera. Che cacchio c’entra il dottor Mengele? Insomma traviato dalla passione per l’arte non ricordavo il regista ucciso pochi anni fa e faticavo a capire. Allora ho fatto un giro su Wikipedia e ho dato un’occhiata all’altro nome affiancato a quello di Theo, Pim Fortuyn. E’ vero, si dichiarava antirazzista. Però è vero anche che fu capolista di un partito di destra e ne fondò uno a suo nome, ancora più a destra, e che oltre a dichiararsi non razzista si dichiarava fermamente nazionalista, ostile all’Islam e contrario all’immigrazione non europea. Serve altro?
Beh, evviva Theodore e Vincent Van Gogh!
lucio
per Jean Valjean, stai dialogando, telematicamente, con un povero. E nessuno vuole eliminarmi. Ripeto che l’etica, il buon comportamento, il guidare da sobri, non berciare nel telefonino in luogo pubblico, la gentilezza, il non far del male a esseri più deboli, non rubare, non fumare laddove sia vietato, non incendiare i bidoni della spazzatura etc. sono comportamenti utili in particolar modo ai poveri. E t’assicuro, prima della meridionalizzazione, il Nord, per i poveri, era l’Eden.
Questa del “rumeno” è una moda lanciata dalla casta dei giornalisti per non parlare della giunta militare liberticida, la mafia, se non in qualche trafiletto. Ma ora, archiviati i rumeni, ordinano di parlare di una certa Meredith e dei suoi crimini.
Permettimi un altra citazione aborrita dalla casta degli intellettuali: “Senza la libertà in materia economica non è mai esistita in passato la libertà personale e politica”. F. A. von Hayek
Per Lucio, scusa ma andava ucciso dunque? Confermi tutti gli stereotipi sull’arroganza, la permalosità, la prepotenza, la cattiveria, l’inciviltà di voi meridionali. L’Europa prima della meridionalizzazione non era l’Arabia proprio perchè, come diceva Voltaire: “Non condivido nulla di quello che dici ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa esprimerti liberamente”.
Oh, ma che originalità! 😀
Il consiglio bibliografico di cui sopra è utile anche per capire la recentissima – e strumentalissima – adozione dell’Illuminismo (in funzione euro-identitaria e per affermare una supremazia dell’Occidente bianco) da parte della destra più reazionaria e sciovinista, che era contro i Lumi praticamente fino a poche ore fa e nella sostanza – pur citando a sproposito Voltaire, di cui conosce soltanto una frase – lo è ancora.
Ian Buruma, “Assassinio a Amsterdam. I limiti della tolleranza e il caso Theo Van Gogh”, Einaudi, Torino 2007
Invece, per sfatare ogni stupido cliché sull’Illuminismo e andare oltre le citazioni pappagallesche, consiglio:
Robert Darnton, “L’età dell’informazione. Una guida non convenzionale al Settecento”, Adelphi, Milano 2007
ah che orrore… tutto ciò, e discutere della fisicità di una donna poi mentre si parla d’altro… sempre le solite cose, sempre.
per Wu Ming 1, (invito Cinzia a non leggere questo messaggio)
grazie per le segnalazioni, cercherò di leggerli. Ti segnalo, se ne hai la possiblità di guardare la tv libanese Lbc, nella rubrica quotidiana, l’ottimo Muhammad Al Arifi, spiega come picchiare le donne ai futuri mariti:
«Il Signore le ha dotate di corpi delicati, fragili soffici perché loro usano meglio le emozioni del fisico… mentre l’uomo deve per forza usare le mani per riportare la moglie alla disciplina, lei può convincerlo usando le lacrime».
«Bastonarla. Questo è giusto, ma come bastonarla? Innanzitutto niente colpi al volto: Se volete far camminare un cammello o un asino non potete colpirlo in faccia, quel che vale per le bestie deve valere anche per le donne. Fate sempre attenzione perché menare il somaro o la moglie non è la stessa cosa: Un asino comprende solo le botte, ma una donna è, in genere, più sensibile alle emozioni.
La moglie va bastonata per farle capire di esser andata troppo oltre, di aver superato il limite della maschia sopportazione”.
Grazie del suggerimento, ma sospetto che tu ti sia confuso. Tra noi due non sono io ad appoggiare certe cose. L’Arabia Saudita, dove impera la variante più cruda di fanatismo islamico (il wahabismo, che è anche l’ideologia di Al Qaedah) e dove vige la versione più dura della legge islamica, è il principale alleato degli Stati Uniti, quindi più tuo che mio.
Inoltre, torno a ringraziarti, ma non avevo bisogno di quelle informazioni, le avevo già. Io e diverse persone che conosco eravamo contro ogni forma di fanatismo/integralismo religioso molti, molti anni prima dell’11 Settembre. Anni in cui l’Islam radicale (Bin Laden e Talebani compresi) era appoggiato e finanziato a pioggia dagli Stati Uniti in funziona anticomunista e contro i pan-arabismi laici. E poi, i toni dell’idiota libanese che citi non sono molto diversi da quelli di Theo Van Gogh. Entrambi hanno (avevano, nel caso di Theo) una trasmissione televisiva durante la quale vomitare odio per donne, diversi e minoranze.
Troppo comodo condannare il fanatismo altrui e condonare quello che si ha in casa.
Ad ogni modo, sospetto che la tua sia una beffa, “ratfucking”, “black propaganda”. Stai contribuendo a peggiorare ulteriormente l’immagine di Grillo spacciandoti per un suo seguace e scrivendo le più banali fesserie, alcune anche intenzionalmente comiche (il Nord dei “bei tempi” come paradiso dei poveri!) 🙂
Ringrazio il candido Tommy che ci ricorda di come lo strato di merda più recente non tolga nulla a quello sotto, ossia come il razzismo contro gli extracomunitari (anche se non lo sono, ma allora sono rOmeni) non abbia scacciato quello contro i terroni e a questo poi si impasta il maschilismo che sta in tutti i strati.
Il più grande poeta vivente in lingua milanese è Franco Loi. Nato a Genova, di madre emiliana e padre sardo.
Non date retta a Tommy. Non ha senso.
per o zappatore,
sono in parte daccordo con te: la campagna contro i romeni è opera della casta dei media, per stornare l’attenzione dalla mafia. Rileggi su Liberazione di ieri l’intervista al premier rumeni: “Tutti i delinquenti rumeni sognano di venire in Italia perchè sanno che da voi resteranno impuniti”.
Circa il Genocidio del Nord, travolto da 8 milioni di meridionali, e censurato dai media e dai bempensanti, è la verità. Oggi il Nord è morto, spaesato, senza identità.
per Gianni Biondillo, Il tuo esempio conferma che sono solo certi popoli meridionali (calabresi, siciliani, campani, arabi in genere) che con si integrano. Il grande Franco Loi, sardo, genovese, emiliano, è più milanese dei milanesi. E non si vergogna, non nasconde la propria storia.
Ma gli esermpi di perfetta integrazione sono infiniti, per esempio il grande scrittore Castellaneta, pugliese, lui stesso ripeteva sempre: “Purtroppo Milano si è meridionalizzata”, alludendo ovviamente ai calabresi, ai campani e ai siciliani.
Ripeto chi travolte tutto non sono il manipolo di pacifici e simpatici intellettuali meridionali ma gli 8 milioni di sottoproletari presuntuosi, permalosissimi, arroganti, violenti, prepotenti che mandarono all’aria il senso civico, diffusero la paura, imposero il pizzo. Fu una catastrofe, ogni posto pubblico occupato da meridionali.
E’ facile riconoscere gli iintellettuali meridionali che non vogliono integrarsi: parlano male dei posti che li ospita, insegnano come si deve fare, che tutto è sbagliato. Questo per non parlare di mafia, ndrangheta, camorra. Così si spense il Nord. La mela cattiva scaccia la buona. ciao T
rimango allibita… ma davvero c’è gente che parla così ‘anche’ degli italiani? nel 2007? non ho parole e seguirò il tuo consiglio, tommi, eviterò di leggerti: è tempo perso.
Per Cinzia, mi dispiace, ma il medico pietoso fa la piaga purulenta. La verità viene sempre a galla, l’Italia non esiste. O meglio, esiste solo tra le caste al potere: giornali, grandi industriali, banche, università, politica.
Ripeto, siamo la capitale mondiale, l’epicentro, della criminalità. Ti invito a leggere ‘Internazionale’, in una rubrica i giornalisti dei paesi civili giudicano l’Italia. Ma, ripeto ancora una volta, tu non vissuto sulla tua pelle la catastrofe migratoria. ciao T
Tommy, rilassati che ti viene male ai polpastrelli.
Senza la riccheza prodotta dallo sfruttamento della manodopera meridionale l’arcadia settentrionale di cui tu favoleggi sarebbe finita in Svizzera a tirare su muri e pulire parabrezza ai semafori.
Sarebbe finita, oppure sarebbe rimasta: perché negli anni 50 la Lombardia viveva dei redditi prodotti dal lavoro in nero degli italiani nelle valli svizzere.
Meridionalizzazione del nord, la mela cattiva scaccia la buona, il medico pietoso fa la piaga purulenta, la verità viene sempre a galla: in un film sui luoghi comuni il buon Tommy sarebbe campione di incassi. Buona domenica a tutti! PS Girolamo, o forse qualcun altro, date un’occhiata all’orologio del pc qualcosa non quadra nella consecutio degli interventi
…credo che l’orologio del server debba tornare all’ora solare…
Tommy,
Lasciaci a noi terroni il compito di criticare i “meridionali”. Guarda che siamo bravi, fidati. Tu stesso ne hai citati molti, ti hanno fornito molti elementi delle argomentazioni che adduci. Perchè non ti concentri piuttosto sul guardare meglio a quell’Eden perduto, a scavare più a fondo? Così, tanto per esserne proprio sicuro. Come mai, se hai ragione tu, vi siete fatti spazzare via in un batter d’occhio, senza resistere, senza mettere in campo tutto l’innegabile peso di una civiltà tanto superiore? Potrebbe forse entrarci qualcosa l’avidità, l’eterna brama di “sghei”? E della storia dell’emigrazione “dal nord” che interpretazione darne, mi rivolgo a te che sei un luminare, Era voglia di turismo ante litteram, bisogno d’avventura, infantile istinto di fuga pur dal migliore dei mondi possibili?
Credi a me Tommy, siamo tutti bastardi. E’ il nostro lato migliore.
Le comunità pure, originali, non sono mai esistite. E i bei tempi nemmeno.
wm3
Da minoranza, quale mi sento anch’io, mi sono permessa di ricopiare un pezzo dell’editoriale sul blog…….
Per wm3 :
Il fatto che io citi i pochi meridionali che si ribellano alla meridionalizzazione, ti dimostra che non c’è chiusura preconcetta verso i meridionali, il Nord ha sempre accolto, ingenuamente, tutti. Roberto Saviano meriterebbe il Nobel per la letteratura e il premio Pulitzer per il giornalismo. C’è pure un altro giornalista, in Sicilia, che vive blindato. Purtroppo sono mosche bianche, eroi, tutto il resto è barbarie. Questo è il regime militare più violento e corrotto. “O posto fisso”. In tutta la Sicilia non esiste una fabbrichetta di costumi da bagno.
Tu puoi dire tranqullamente “noi meridionali”.
Io non posso più dire “noi settentrionali”.
Questo è il razzismo dei professionisti dell’ antirazzismo, per continuare a piangere e fottere. ciao T
Ma date retta a uno che si firma con una storpiatura anglofona, senza avere l’orgoglio del suo bel nome lombardo?
Appello a tutti i presenti: Non rispondetemi più, Biondillo è gelosissimo, schiuma di rabbia se nessuno lo considera. S’attacca a tutto pur di litigare, perfino al mio nomignolo. Il sangue è cosentin-messinese…scappo, qui mi accoltella…addio T
Per la precisione è casertano-messinese.
Scappo anch’io devo asciugarmi la bocca dalla schiuma.
(ahia! Mi sono punto col coltello serramanico che porto sempre con me…)
TOMMY TORNA ! Chi ci spiegherà cosa vor dì che:
” In tutta la Sicilia non esiste una fabbrichetta di costumi da bagno” !
E soprattutto, COME LO SAI ?
E poi solo grazie a te siamo arrivati a…128 commenti ! Sei una vera star ! Hai ingelosito perfino Biondillo !
Dunque mentre t’aspettiamo ti racconto un apologo (?).
Ero ospite in un immenso ospedale del Nord (Alta Valtellina, più a nord di così), i degenti erano in maggioranza del centro-sud. C’era un infermiere biondo con gli occhi azzurri, incazzato fisso, e ce n’era uno bruno con gli occhi neri, tranquillissimo.
Quello incazzato lo era perchè, da buon leghista, non gli andava giù che le preziose risorse del nord venissero sprecate per curare toscani e lucani e non solo valtellini.
Avevi un bel dirgli che le nostre regioni pagavano, di più, che mandando via noi l’immenso ospedale avrebbe chiuso seduta stante e lui avrebbe perso il posto. Succedesse pure, purchè il posto lo perdesse anche l’infermiere bruno, ch’era venuto su da Napoli e non faceva un cazzo da mane a sera, tranne tenere un aria sfottente verso tutti.
Insomma la situazione infermieri era poco allegra.
Ecco Tommy, questa è tutta la mia esperienza nordica, nel suo piccolo c’è qualcosa di quel che dici te e qualcosa di quel che diciamo noi, mi pare.
Ma che dati hanno dell’immigrazione?
-I Romeni in Italia-
Secondo l’ultimo rapporto sull’immigrazione (quello Caritas) nel 2006 i rumeni in Italia sono 556 mila su un totale di 3,69 milioni di stranieri. Sono pari al 15,1% della popolazione straniera in Italia.
Secondo i dati Istat usciti qualche settimana prima sono 2.938.922, di cui 342 mila sono rumeni. (sarebbero l’11,6% degli stranieri e lo 0.6% dei residenti in Italia). Tra il 2005 e il 2006 il loro numero è raddoppiato. Immaginiamo dopo l’apertura delle frontiere.
Questi rumeni sarebbero quelli regolari. Gli irregolari, appunto perché sono irregolari, non ci è dato sapere quanti siano.
-Omicidi-
Dal rapporto 2006 sulla Criminalità in Italia: «La quota di stranieri sul totale dei denunciati e degli arrestati per la gran parte dei reati è decisamente più alta rispetto all’incidenza della popolazione straniera nel nostro Paese (bisogna tener presente che in questa seconda quota mancano gli irregolari: questo sbilancia ulteriormente il confronto, ma non ne modifica il senso)».
Leggendo i dati dei WM si vede che gli omicidi commessi da stranieri sono 74, mentre sono, secondo i dati del Viminale, il 32% di 442 (141, quindi). 74 è la percentuale degli irregolari su tutti gli stranieri che hanno commesso un omicidio.
I rumeni sono i primi per gli omicidi volontari consumati.
Hanno fatto il 15,4% degli omicidi commessi da stranieri (in regola con la percentuale della comunità rumena tra gli immigrati in Italia), e il 5,3% sul totale dei denunciati per omicidio, italiani o stranieri che siano (e qui c’è una sproporzione, in quanto i rumeni sono meno dell’1% della popolazione italiana). Se inoltre
Ora, il 15,4% di 141 è 22. Ciò fa 4 assassini su 100.000 rumeni in Italia (considerando il dato più alto relativo alla popolazione rumena. Se utilizzassi il più basso la proporzione aumenterebbe). È il quadruplo di quanto dicono i WM.
-Sugli stupri-
La stessa cosa vale per gli stupri. 62 è la percentuale degli stupri commessi da irregolari sul totale di tutti gli immigrati (regolari + irregolari). Non è il numero di stupri commessi dagli stranieri.
Su 1,15 milioni di violenze sessuali nel 2006, il 39% è commesso da stranieri, il 6,2% è commesso da rumeni (% sul totale degli immigrati, 16,2%). Il 6,2% di 1,15 milioni è 71.300: questo è il numero degli stupri commessi da rumeni (regolari e non regolari). Altro che “una decina di stupratori”.
Cioè, WM1 scrive tutto ciò in base a un calcolo sbagliato perché ha confuso una percentuale con il numero dei casi
Ringrazio Andrea per la correzione, la mia è stata certamente una svista, ma ti faccio notare che sulla questione stupri hai preso una cantonata molto più grossa della mia. secondo i dati che citi 71.000 rumeni avrebbero a proprio carico una denuncia per stupro, e questo riguarderebbe solo le denunce del 2006! Cioè quasi un quinto della popolazione rumena ha commesso stupri nel 2006. E chissà se estendessimo l’indagine al 2005, al 2004… Possibile? Ovviamente no. E infatti Andrea calcola il 6,2% di arrestati rumeni su un totale maestosamente erroneo, perché 1.150.000 NON è il numero dei denunciati per stupro del 2006 (equivarrebbe a un denunciato per stupro ogni quaranta abitanti, non scherziamo, siamo messi male ma non *così* male!), bensì il risultato di un’indagine statistica sulle donne che nel 2006 hanno subito violenza di qualunque genere, compresi “spingere, strattonare, afferrare, storcere un braccio o tirare i capelli” (pag. 134 del rapporto 2006). Invece gli arrestati per violenza sessuale (stupri, tentati stupri, molestie) sono stati 9772 (di cui 3727 stranieri), che sono comunque tantissimi ma non la cifra sesquipedalmente irrealistica su cui ti sei basato tu. Ammetterai che tra un-milione-e-rotti e novemila-e-rotti c’è una bella differenza, la stessa differenza che c’è tra oltre “settantunmila stupratori” e circa seicento (che, se non sbaglio, è il 6,2% di 9772) arrestati o denunciati per tipologie di reato che vanno dallo stupro a più generiche molestie. Insomma, i miei dati erano molto imprecisi e me ne scuso, ma i tuoi erano proprio squinternati, e anche sbandierati in modo irresponsabile. Dire che nel solo 2006 un rumeno su cinque ha commesso uno stupro è affermazione di una pericolosità inimmaginabile, soprattutto in questi giorni, rendiamocene conto.
Per quel che riguarda gli omicidi, per vie diverse non siamo arrivati a una conclusione molto diversa dalla mia. Con 4 rumeni su 100.000 sono arrestati per omicidio, se i numeri fossero quelli dell’ISTAT si tratterebbe di 13,68 arrestati per omicidio. Io avevo detto una decina. Meno di quattro persone in più fanno davvero una gravissima emergenza? Quattordici rumeni arrestati per omicidio in un paese con sessanta milioni di abitanti? Un omicidio commesso da un rumeno ogni quattro milioni e trecentottantacinquemila persone? E’ più o meno come dire un omicidio commesso da un rumeno nel territorio di Veneto + Trentino-Alto Adige.
A Biondì, pure te… hai messo in fuga Tommy. Peccato. Io comunque, per educazione rispondo alla sua domanda su Pim Fortuyn “scusa ma andava ucciso dunque?”, risposta “No”.
Però magari se c’era ancora gli potevo chiedere: Tommy, perchè Pim non andava ucciso?
E magari gli avrei potuto chiedere anche perchè ha scritto, rivolgendosi a WM3 “Sono perfino felice che siano morti i miei genitori”.
Gianni, gioco, ti voglio bene.
lucio
A Robbè, ma vogliamo andà a dormì?
Bonanotte.
lucio
Vado a dormire, ma prima volevo dirla in un altro modo.
Correggetemi se sbaglio, ma in base ai calcoli fatti sopra, si evince che nell’anno 2006 A.D. lo 0,000001% degli esseri umani abitanti la penisola italiana è stato (presuntamente, dato che parliamo di arresti/denunce, non di condanne) ucciso da un rumeno.
Su 100 donne che nel 2006 hanno denunciato una violenza sessuale di qualunque gradazione, 94 hanno additato come responsabile un non-rumeno. Di questi 94, 60 erano italiani.
Di che cazzo stiamo parlando?
non so perché ma questo Tommy mi ricorda il Pino che argomentava con pacatezza in un crescendo di comicità involontaria sui meridionali cattivi che hanno occupato e corrotto tutte le polizie d’italia qualche post fa, qui: http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2007/10/18/i-populisti-della-linea-b-reloaded/#comments
giusto per la precisione 🙂
Biondillo, ma sei mezzo messinese, ho capito bene? mio concittadino? fatti abbracciare terronazzo, e se passi da qui chiama
Di questo. Secondo il rapporto Istat pubblicato nel 2007, sei milioni e settecentoquarantatremila, il 31,9% delle donne fra i 16 e i 70 anni, ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Responsabile di aggressione fisica o stupro è nel 70% dei casi il marito o il compagno.
Della provincia, Guglielmo, del paese di Vincenzo Consolo, per capirci.
(non passo da tempo. ma se passo te lo dico)
ma pensa un po’, a S.Agata ci andrò mercoledì per un’udienza (ebbene sì, nel tempo libero faccio l’avvocato). sento già cori di “e sti cazzi”. scusate, chiudo la parente e attendo il tuo passaggio. ciao Gianni.
Cara Loredana, te lo scrivo qui:
perche’ non dici ai caposervizio del giornale se evitano di tirar fuori scemenze come quella che oggi riprende pure il sito secondo cui le tettone sarebbero piu’ intelligenti delle magrette?
Se Watson s’inventa un’idiozia come quella QI dei bianchi superiore a quello dei neri, tutti a dargli addosso. Se Repubblica riprende una scemenza come quella di oggi, al piu’ si sorride.
@WM – Grazie per la precisazione.
Comunque:
-c’è una differenza tra 600 e qualche decina (così come pure tra i seicento e il settantun mila e passa che avevo calcolato, mea culpa).
-se non mi sbaglio, in questi casi bisognerebbe guardare alla proporzione
rumeni in It : popolazione in It = omicidi fatti da rumeni : omicidi in It
E qui c’è una disproporzione.
Rumeni in Italia= meno dell’1% della popolazione totale
Omicidi commessi da Rumeni= 5,3% sul totale di denunciati per omicidio
Sul secondo commento, successivo: essendo in Italia si presume che i casini siano fatti al 100% da italiani. Ma quando a quelli fatti da italiani si aggiungono reati fatti da altri, alla gente sorgono dei dubbi.
Ora, a me sembra normale che in una società ci siano crimini. Però, guardando cinicamente a certi numeri, percentuali e proporzioni, questi dubbi vengono alimentati.
Mettendola ancora così, brutalmente, degli individui di una comunità che costituisce meno dell’1% della popolazione sono denunciati per il 5,3% degli omicidi.
Sarò cinico? Sbaglierò ancora qualcosa nell’analisi? ci si nasconde un fenomeno sociale secondo il quale la popolazione è spinta a denunciare per omicidio un rumeno?
Sui calcoli e sui numeri:
è un fatto che i crimini commessi in Italia, anno domini 2006, siano in forte calo rispetto al 1993 (vedi rapporto sulla criminalità già citato da WM1, vedi a p. 38 il commento degli estensori del rapporto stesso).
Il problema è, mi sembra, capire come mai 600 omicidi oggi sono percepiti come un’emergenza quando nel 1993 erano più di 1000. Ovvero: quali sono le cause reali del panico, dell’insicurezza, della tristezza, del bisogno di rassicurazione e di sicurezza che si esprime in modo fittizio, o surrettizio, o indotto dietro l'”emergenza criminalità”. Perché, banalmente: se agisco sulla causa sconda (la percezione del pericolo), questa mi si ripresenterà in altro modo (oggi i rom-eni, ieri gli albanesi, domani chissà chi); se agisco sulla causa prima, ho più probabilità di inquadrare nel giusto modo cause ed efferri reali della seconda. La seconda cosa, una volta, aveva a che fare con la politica.
efferri=effetti
“Degli individui di una comunità che costituisce meno dell’1% della popolazione sono denunciati per il 5,3% degli omicidi.”
Non c’è nulla di clamoroso in questa percentuale, niente che possa far gridare all’emergenza.
Se una parte consistente di una comunità sta in fondo alla scala sociale, spesso ridotta a vivere in baracche a causa dell’inerzia delle istituzioni e del sospetto dei padroni di casa, e se intorno a questa comunità cresce ostilità che esclude anziché integrare, è ovvio che si creino dinamiche criminogene e che alcuni delinquenti se ne approfittino. Ribadisco, stiamo parlando di un numero complessivo di omicidi davvero molto basso, uno ogni tot milioni di abitanti.
Tra l’altro stiamo parlando di un reato in drastico calo da anni. L’unica parte del paese dove gli omicidi, anziché diminuire, sono aumentati nel periodo 2003-2006 è la Campania. E sono quasi tutti omicidi commessi da autoctoni, non da migranti.
‘sti teroni! 😉
Sì, in effetti è innegabile che Tommy = Pino 🙂
Ma perché firmarsi “Tommy” se ci si chiama Giuseppe?
Oppure: perché firmarsi “Pino” se ci si chiama Tommaso?
Boh.
e se si chiamasse Carmelo e fosse uno di seconda generazione pentito? si sa, i più accaniti nella lotta antifumo sono gli ex fumatori 😉
Che si firmò in altre occasioni, qui e su NI “Ermino Boso”, “Gustavo Cattaneo degli Eczema del Cinque Dicembre” e “Pio ezema dei cinque dicembre”. Uno che non ha le idee chiarissime, insomma. 😀
TOMMY REAGISCI ! Di’ qualcosa di leghista !
Non puoi fuggire così, sennò si capisce com’è che i meridionali v’hanno mangiato la pappa in capo !
Siccome il placido confronto con WM1 continua su due blog, rispondo anche qui come sull’altro.
@WM1- Nel rapporto si dice anche che la criminalità rumena è in aumento.
Ma dice anche: “La malavita rumena si sta consolidando in modo sempre più preoccupante e verosimilmente tenderà via via ad inserirsi sempre più incisivamente nello scenario criminale nazionale. Ciò, anche in relazione al connesso intenso flusso migratorio degli ultimi tempi, che ha contribuito ad alimentare sacche di marginalità, le quali rappresentano il primo passo verso il coinvolgimento in attività delittuose”.
Capitolo sulla “criminalità rumena” del rapporto dell’Interno.
Qui c’è un problema di esegesi (= di interpretazione), e ancor prima di mancata comprensione della natura di un testo. Il “Rapporto Criminalità” è utilissimo per i dati che contiene, punto, grazie e arrivederci. Il resto è interessante solo ai fini di una critica del testo. Il discorso che circonda i dati va sempre letto in modo da separare il grano dal loglio. Considerazioni – almeno apparentemente “neutre” – si alternano ad argomentazioni e contestualizzazioni pro domo delle forze di polizia (che devono battere cassa) e della committenza (in questo caso il Ministero, per le sue operazioni di immagine *e anche* per battere cassa). Tutto ciò ad uso soprattutto dei cronisti. Questi ultimi hanno bisogno dei cappelli introduttivi, dei riassuntini, di essere “indirizzati” nella lettura dei dati, in modo da estrapolare subito la “tendenza” da spiattellare negli articoli, tendenza ulteriormente semplificata nei titoli e nei catenacci. E’ sempre meglio leggere *prima* i dati e dopo, semmai, le argomentazioni e spiegazioni. Questo sul piano generale. Nel caso specifico del brano che hai riportato, se leggi bene dice che sono le “sacche di marginalità” il “primo passo verso il coinvolgimento in attività delittuose”. Il problema è la marginalità in cui queste persone vengono tenute, non in una loro maggiore propensione a delinquere.