Nel 1986, per 35 giorni, Radio radicale trasmise senza filtri i messaggi che arrivavano nelle sue segreterie telefoniche. Era un’Italia apparentemente sconosciuta: razzista, sessista, omofoba, violenta. La radio finì sotto accusa e poi fu assolta a gennaio del 1994 dal…
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“Un giorno dovrà capire in quale direzione scorre il tempo, se è lineare oppure traccia cerchi rapidi di un hula hoop, se forma degli anelli, si avvolge come la nervatura di una conchiglia, se può prendere la forma di quel…
“Leggere è un atto politico, una questione etica, lo è sempre stata, ma più che mai adesso che i governi sfoderano la violenza contro chi non rientra nella definizione più pura di cittadino e la democrazia liberale è minacciata proprio…
So che si parla tanto, oggi, della morte di Enrico Berlinguer (su Radio Radicale c’è anche questo: qui) ed è giusto così, anche se spesso quando si rimpiange un tempo si rimpiange se stessi in quel tempo, e oggi le…
Da una parte spero sempre che questo sia l’ultimo post per Radio radicale, e lo spero perché mi auguro che la ventilata soluzione si trovi davvero, dall’altra mi dispiace. Perché ogni mattina, quando avvio la ricerca negli archivi, trovo perle…
Questo è il momento in cui tutti parlano, e questo è il momento, credo, in cui bisognerebbe riflettere cosa sia vita, cosa fine vita, cosa il suicidio assistito. Per chi vuole, Radio Radicale aveva una rubrica, Vivere&Morire: qui trovate i…
Nel giorno del compleanno di mia figlia, le regalo da un paio d’anni una poesia di Mariangela Gualtieri. Oggi la regalo anche a voi. Per ricordare, per sperare. Quanto al ricordo, Radio Radicale offre un dibattito sulla nonviolenza come speranza…
Lo sapevate? Il 1 giugno c’è stata una manifestazione. Chi la organizzava? I terremotati, e Terre in Moto Marche. Cosa volevano? Una sola cosa: la ricostruzione, l’unica grande opera possibile. Sono passati quasi tre anni e, no, dei terremotati non…
Bisognerebbe sempre ascoltare i poeti. Non tutti, certo, come è naturale: ma l’idea delle poesie che coprono le svastiche a Fiumicino mi è sembrata la cosa giusta, il gesto resistente, anche se effimero. E perché, poi, i poeti? Riporto un…
Ho smesso di guidare diciannove anni fa. L’ho fatto perché una città come Roma ti impone di scegliere tra la conservazione di un briciolo di serenità e l’automobile. L’ho fatto anche perché ho studiato antropologia, e ricordo una lezione lontana…