CAFARNAO MERAVIGLIAO

Ieri, su Il Sole 24 ore, recensione assai negativa a firma di Giovanni Pacchiano de L’anno luce di Giuseppe Genna, dove si fan le pulci a qualche inesattezza Tipo:

“[…](converrà tuttavia rammentare, al proposito, all’autore e ai redattori del libro che il nome della mitica e magnifica Annette Stroyberg si scrive con la y e non con la i, come qui appare”.

 In particolare, però, Pacchiano insiste sullo stile di Genna. Citazione:

“[…] quanto a noi, per il resto, abbiamo provato non “beanza”, ma molta noia. Perché Genna vorrebbe coinvolgere, ma enfatizza con solennità: a parte i nudi accadimenti della trama, tutto è declamato, rivelato, sensazioni, meditazioni. Un esempio del suo stile: “Chi qui giunge compulsa gli archivi dell’orgia, il cafarnao dei rifiuti” (sta parlando, l’autore, di Milano)”.

Esperimento. Prendiamo la frase incriminata:

“Chi qui giunge compulsa gli archivi dell’orgia, il cafarnao dei rifiuti”

Si trova effettivamente ne L’anno luce, pag. 208

Ma prima la frase si trovava qui:

"compulsa gli archivi dell’orgia, il cafarnao dei rifiuti”

Ovvero: W. Benjamin, I passages di Parigi

Ma, in origine, era qui:

“Esamina gli archivi della dissolutezza, il cafarnao dei rifiuti”.

C.Baudelaire, I paradisi artificiali

Ops.

55 pensieri su “CAFARNAO MERAVIGLIAO

  1. ” “Me Myself and I” became a Top 40 pop hit in the U.S. (number one R&B), while the album reached number 24 (number one R&B) and went gold. With all of the acclaim came some unwanted attention, most notably in the form of a lawsuit by the Turtles. De La Soul had sampled the Turtles’ “You Showed Me” and layered it with a French lesson on a track on 3 Feet High called “Transmitting Live from Mars,” without getting the permission of the ’60s pop group. The Turtles won the case and the decision not only had substantial impact on De La Soul, but on rap in general. Following the suit, all samples had to be legally cleared before an album could be released. Not only did this have the end result of rap reverting back to instrumentation, thereby altering how the artists worked, it also meant that several albums in the pipeline had to be delayed in order for samples to clear.”
    Ci manca solo qualcuno che si metta a fare le pulci ai “samples letterari” per rendere ancora + triste di quello che è il ns italico panorama….
    Giuseppe, il tuo libro e bellissimo, vai così!!!

  2. Primo: il libro di Genna è un gran libro. Un’amica l’ha paragonato a “Teorema” di Pasolini: non ho competenze sufficienti per recensire nulla, ma io l’ho trovato straordinario. Secondo: non so se Pacchiano sia al corrente dell’esistenza del cut-up, forse gli sono sfuggiti gli ultimi 55 anni di narrativa.

  3. fantastico che chi è andato a fare le pulci è stato pizzicato: pacchiano accusa gg di essere impreciso e invece LUI accusa Baudelaire di scrivere male. Buah!!!

  4. Mah, io l’ho letto, e ho trovato che sia il peggior libro firmato da Genna (con Teorema di Pasolini non ci azzecca ‘na mazza – e piantiamola di rompere sempre i coglioni a Pasolini, a tirarlo in ballo per farlo ballare a ogni costo, quando non ce n’è davvero motivo). Non me l’aspettavo un fiasco così, ma forse sì. Molto meglio quando scriveva thriller.
    Saludos
    g.i.

  5. divertente, sono le recensioni dei critici di oggi, secondo me pacchiano ha prima copia-incollato in word e poi attivato il correttore automatico :-).
    E poi, secondo me, pacchiano gira anche nei blog, qui si chiama a volte crusca a volte de mauro, a volte severus a volte altri nick, ma che fanno sempre i correttori automatici, a volte c’azzeccano, alle volte sbarellano, ma sempre noiosi sono;-)

  6. Io non ho idea se Giovanni Pacchiano sia al corrente di ciò che è accaduto nella storia della letteratura del Novecento da 42esimo parallelo di John Dos Passos in poi. Ho i miei dubbi.
    Io ho la netta impressione che le pulci a Giuseppe siano una pessima tendenza, e da lettore la cosa inizia ad annoiarmi.

  7. Dissento anch’io da Iannozzi. Profondamente. E sono d’accordo con Ivan: “le pulci a Genna” è diventato uno dei più antipatici vezzi del conformismo in rete.

  8. Dissentite pure. E’ giusto anche dissentire. Ma non è una stupida questione di far le pulci a qualcuno.
    Ma per conformista non mi ci far passare: questo lavoro del Genna è il poco che è, quasi rasenta il puro niente.
    Decisamente grande resta Evangelisti con il “Collare di Fuoco” – sono a metà del libro.
    Saludos
    g.i.

  9. Anche Pacchiano va ai pacchi (il resto del cognome lo si tace per educazione, che qui siamo in un posto educato). Del resto, se oggi fosse vivo ed esordiente Proust, l’uomo dei Pacchi ne censurerebbe lo stile e gli idiotismi (non che Genna sia Proust, e ci mancherebbe anche questo). Me lo vedo lì, catastale, il vecchio Pacchiano a cui rubano i ricordi di quella Saint-Tropez dove lui non fu ma Annette Stroyberg sì. Il peggio, dunque, è passato. Resta qualcosa che va oltre il peggio: un redattore capo di un inserto culturale che non riconosce Benjamin (e vabbè), ma neanche Baudelaire! Ne ha beccate due in una! Genna non ha meriti in questo, solamente demeriti: citare i PASSAGES è demodé e inutile al giorno d’oggi, e questo lo qualifica in quanto autore, mentre dequalifica in assoluto Pacchiano in quanto censore giornalistico o, come diceva azzeccandola qualcuno, bee-jockey…

  10. Oppongo tutta la mia autorevolezza (sono lettore schizzinosissimo):-) al pacchiano giudizio apparso nel Sole24ore. Il libro di Genna è strabliante. La mia recensione è leggibile nel mio blog (scorrendo indietro) o anche in quello di Genna stesso. Che un libro piaccia ad alcuni moltissimo, ad altri per niente è comunque buon segno.

  11. Seguo il thread e vorrei stare alla larga dalle battute, ma porre un tema che piuttosto fa tristezza. Non è che a Pacchiano il libro di Genna non piace perché Pacchiano è vecchio? non so quanti anni abbia, e non lo seguo con continuità, ma mi pare che la letteratura che gli piace sia una letteratura vecchia, appiattita su canoni che oggi sembrano saltati irrimediabilmente. Sul libro di Genna ho letto su TuttoLibri sabato su La Stampa la recensione di Pent, e lì il discorso era complesso, non è bello o non è bello, ma una considerazione molto organizzata sullo scenario dell’oggi e sulle scritture che tentano e sperimentano, senza per questo uscire dalla leggibilità. Pent rievoca Houellebecq e infatti si è visto come è stato trattato dalla critica italiana l’ultimo romanzo del francese. Ho letto sia Houellebecq sia Genna e mi pare che la questione non sia affatto un giudizio di gusto e nemmeno di stile, ma addirittura di modi in cui oggi si può narrare l’oggi. Pacchiano poi ha i suoi vezzi da correttore di bozze (non è la prima volta che lo fa) e l’atteggiamento mi sembra oggettivamente indegno di un critico che però Pacchiano non è, perché fino a prova contraria è un semplice giornalista. Inoltre il tempo ci dirà se il libro di Genna resta o meno, mentre sono sicuro che Pacchiano passa e fra qualche anno chi se ne ricorda?
    Su Benjamin e Baudelaire comunque penso che Pacchiano abbia pestato la cacca più grossa degli ultimi anni.
    CLAUDIO B.

  12. E’sana vecchia abitudine che qualche critico proprio non vuole perdere. Sempre a proposito di Genna, un paio di anni fa un recensore di Panorama col ditino alzato e il sopracciglio inarcato stroncò Giuseppe per l’uso della parola “fosfeni” in un capitolo di Grande Madre Rossa.
    Trattavasi naturalmente di Zanzotto (non pervenuto allo sbeffeggiato estensore del pezzo panoramico).

  13. Pacchiano aveva stroncato anche Pincio mi sembra, addirittura parlando della presentazione del suo libro a Roma dove c’erano poche persone. Se questa è una recensione. Meno male che non si è mai occupato dei Wu Ming o di De Michele, mentre ha stroncato malignamente Piperno, perché era stato lanciato da D’Orrico, che ha più potere del Pacchiano. Questa è la situazione.
    Quanto a Tiziano Scarpa, fa bene a intervenire, anche se con un nickname: con lui Pacchiano è stato sempre ingiustamente feroce.

  14. Non credo. Secondo me a Pacchiano qualunque scrittura innovativa o destabilizzante fa ribbrezzo. E non credo sia il solo. E concordo con Claudio Burgio quando dice che non si tratta di un critico, ma di un giornalista: forse i giornalisti non possono permettersi una blacklist, mentre i critici sì. Dico solo che se tu spari contro Pincio, Genna, Piperno, senza parlare di Colombati, di Mozzi, di Wu Ming, di De Michele, di Evangelisti, alla fine di che cosa ti occupi? Pensi di occuparti di letteratura odierna? E’ solo un parere, eh…

  15. Davide, stavo scherzando, la mia domanda è identica alla tua (“di cosa ti occupi?”). Però, per ipotesi di lavoro, proviamo a fare a meno della questione dello status? Che differenza c’è se a fare il mestiere dello stroncatore sia un giornalista o un critico? Apprezzo molto chi consiglia libri da leggere, un po’ meno chi li sconsiglia (è un atteggiamento sospetto, che senso ha?).

  16. Ecco il popolo della rete che difende il suo beniamino! Pacchiano ha perfettamente ragione, la scrittura del Genna è manieristica e compiaciutissima e va stroncata! Che lo faccia un critico o un giornalista (ma chi lo decide chi è l’uno e chi l’altro?) il risultato non cambia!

  17. A Davide da Davide. Guarda che non ci sono solo gli scrittori stroncati da Pacchiano, in Italia. Anche se nella blogosfera pare proprio di sì. Ma certo a volte andare oltre il proprio terminale è difficile. Poi uno pensa che il mondo sia tutto lì. Sì, certo ce n’è una bella parte. Ma non è tutto lì. Diciamo pure che l’orizzonte letterario del blogger tipo è abbastanza limitato. Già sentir parlare di Piperno è un eccezione. In genere vanno gli scrittori, come si dice aroma: de tendenza. Che in genere sono una fetenzia. Ma anche in questo caso ci sono delle eccezioni. E Genna non mi pare un eccezione.

  18. TU, PER ESEMPIO, CARA LIPPERINI, COME TI DEFINIRESTI, CRITICO O GIORNALISTA, SECONDO LA CAPZIOSA DISTINZIONE TIRATA IN BALLO? E POI: LASCIAMO IN PACE BAUDELAIRE CHE SCRIVEVA NELL’800, MENTRE IL GENNA LA SCRIVE OGGI QUELLA FRASE! C’è UNA CERTA DIFFERENZA.

  19. @fetente: sull’autodefinizione permettimi di tacere perchè l’ho ripetuta fino alla nausea, qui e altrove. Però, ti prego, spiegami la differenza a cui ti riferisci. Non mi pare che oggi Baudelaire non venga apprezzato, anche il suo stile “declamato” appartiene all’Ottocento. O sbaglio?

  20. loredana io non ho nulla contro genna, anzi lo trovo bravissimo (anche se sul suo ultimo libro non posso dire nulla, non avendolo ancora letto) però se metto frasi di altri dentro la mia scrittura diventa lingua mia e viene giudicata (anche la frase di un famoso) dentro la mia lingua, in questa maniera la frase di un mediocre (o anche uno slogan pubblictario) può diventare lingua sublime e quella di un sublime poeta può diventare robaccia. Landolfi è stato uno scrittore che ha fatto grande uso di citazioni nascoste, alcuni racconti sono tutta una citazione, ma il risultato finale è SOLO Landolfi, e giudicando Landolfi (nel bene nel male) nessuno giudica la Achmatova, Gogol, Puskin ecc.
    Ad ogni modo Pacchiani a me sembra un vero mediocre e pure meschino. per stroncare bisogna essere per lo meno intelligenti il doppio, che per parlarne bene ;-).
    georgia

  21. Georgia, di citazioni e cut-up potremmo parlare fino alla nausea. Facciamolo. In questo caso, però, la cosa a mio modo di vedere straordinaria è che sia stata citata quell’unica frase ad esemplificazione dello stile di Genna. Tutto qui.

  22. Pinco pallino, impara a leggere: io non ho scritto “ribbrezzo” con due “b”, lo ha scritto qualcun altro, ed è un refuso: ginocchia sui ceci, su, flessioni.
    E per il resto, non pretenderai di insegnarmi l’italiano (credo che tu stia toccando qualche colmo di ridicolo).
    X Pinco pallino e fetente: ma credete di non essere riconoscibili? Un lungo rosario di figure di merda…

  23. si certo loredana sono d’accordo con te (non criticavo certo il tuo post: divertentissimo) il ridicolo infatti non è che venga criticata una frase di un personaggio famoso ma … solo quella 😉
    georgia

  24. genna farebbe meglio a lasciar perdere la scrittura. si prenda un po’ di tempo, gentile scrivente, rifletta, vada piano. i suoi libri son proprio scritti male.

  25. Aldo Pironti, lei è l’editore-pugile che fece Don De Lillo quando NESSUNO lo leggeva in Italia? Complimenti, fu un atto di estremo coraggio e il tempo le ha dato ragione!
    Non posso darle ragione su Genna, che secondo me scrive davvero benissimo.
    E’ vero che Pacchiano viene su questo sito sotto mentite spoglie?
    Ivan Roquentin, a chi ti riferivi avendo riconosciuto dei provocatori con pseudonimi bislacchi?

  26. CARA LIPPERINI, OGGI NON SI PUò SCRIVERE PIù COME BAUDEAIRE SENZA ESSERE LEZIOSI (COME LO E’ IL GENNA, E SPESSO)… ROQUENTIN, CHIEDO VENIA, TI AVEVO CONFUSO CON UN ALTRO… DETESTO LA SCIATTERIA DEI BLOG, CAPISCIMI… STO QUI SOLO PER CASO, PERCHé MI CAPITA NELLA VITA DI ROMPERMI I COGLIONI…. E DI ROMPERLI! BYE BYE

  27. Roquentin io penso invece che sia tu, e tanto per non smentirti, a toccare “qualche colmo di ridicolo” – MA COME CAZZO SCRIVI, SUL SERIO? Eppoi stai sempre lì a fare il professore. Se uno dice qualcosa che non ti garba ecco individuato gli agenti del male – ” Pinco pallino e fetente: ma credete di non essere riconoscibili? Un lungo rosario di figure di merda…”: che perla. E chi l’ha detto poi che stroncare è una pratica idiota. Con la tua cultura enciclopedica dovresti sapere che tra gli stroncatori si sono contati fior fiore di scrittori – non solo ctitici o giornalisti: che distinzione miserabile! Chi sarebbero i critici, quelli che la pensano come te? Si dà il caso che io sia un lettore e che tra i tanti peana inneggianti ai vari capolavori, che poi il più delle volte sono delle incommensurabili cazzate – ho appena finito il Buttafuoco – non disdegno gli articoli che ti dicono se un libro fa invece cagare. Si tratta di perreri comunque personali. Ci mancherebbe. Ma le voci fuori dal coro servono a metterti in guardia. Come mi mette in guardia questo tuo roboante nome. O Roquentin: non sarai per caso una calza di seta piena di merda?

  28. Roquentin io penso invece che sia tu, e tanto per non smentirti, a toccare “qualche colmo di ridicolo” – MA COME CAZZO SCRIVI, SUL SERIO? Eppoi stai sempre lì a fare il professore. Se uno dice qualcosa che non ti garba ecco individuato gli agenti del male – ” Pinco pallino e fetente: ma credete di non essere riconoscibili? Un lungo rosario di figure di merda…”: che perla. E chi l’ha detto poi che stroncare è una pratica idiota. Con la tua cultura enciclopedica dovresti sapere che tra gli stroncatori si sono contati fior fiore di scrittori – non solo ctitici o giornalisti: che distinzione miserabile! Chi sarebbero i critici, quelli che la pensano come te? Si dà il caso che io sia un lettore e che tra i tanti peana inneggianti ai vari capolavori, che poi il più delle volte sono delle incommensurabili cazzate – ho appena finito per es il Buttafuoco – non disdegno gli articoli che ti dicono se un libro fa invece cagare. Si tratta di pareri comunque personali. Ci mancherebbe. Ma le voci fuori dal coro servono a metterti in guardia. Come mi mette in guardia questo tuo roboante nome. O Roquentin: non sarai per caso una calza di seta piena di merda?

  29. sono solo a metà de “l’anno luce”, e fin qui mi sembra un deciso passo avanti rispetto ai thriller. ad esempio “grande madre rossa” era un thriller mediocre, dove i passaggi migliori erano proprio quelli inutili alla progressione della storia.
    la “pagina” di giuseppe genna continua a non piacermi, soprattutto per l’assoluta mancanza di ironia, ma non trovo affatto che scriva male. non credo che si debba confondere lo stile con la bravura nello scrivere.
    ci sono altri aspetti. gg scrive per motivi seri e tenta sempre cose difficili. spesso, come in suor jo – ma le colpe sono da dividere con squizzato – non gli riescono. questo non toglie che sia uno dei pochi scrittori italiani realmente contemporanei

  30. @ Aldo: “genna farebbe meglio a lasciar perdere la scrittura.”
    Ma non fai prima a non comprare il libro? Qualcuno ti obbliga? Si può leggere Genna in pace senza sottostare alla pervicace dittatura dell’idiozia?
    @ Davide Ranzini: mi riferivo ai cavallerizzi del “puro nome” o segaioli del nordest, una confraternita di inetti che impegna il tempo a diffondere il verbo di una letteratura con la “L” maiuscola, il batacchio bene in vista e le dimensioni del cervello indirettamente proporzionali alle dimensioni del batacchio: ma di certo mi sbaglio. Se sei di passaggio potresti non cogliere la metafora.
    @ bislacco: “PERCHé mai SAREBBE RIDICOLO INSEGNARTI L’ITALIANO, CARO ROQUENTIN, CHE SEI, MANZONI?”
    No, caro bislacco: perché me lo si vorrebbe insegnare sulla base di un refuso che non ho commesso. Ma se insisti io accetto lezioni di italiano da pinco pallino e ricambio con lezioni di logica: a te, a pinco pallino e al prossimo Boezio di passaggio. Siete assolutamente splendidi, ma non vi state accanendo un po’ troppo? Facciamo “pistola all’alba”?
    @ Marco: io non ho mai preteso di dare lezioni a nessuno, se non nell’ultima frase (leggi su). “Chi sarebbero i critici, quelli che la pensano come te?”
    Dammi la mail e te lo scrivo, nessun problema, te l’assicuro. Scusa, ma dal tempo di una vecchia polemica con Tiziano Scarpa sugli pseudonimi, proseguita con un dilagare di cazzate nella mia mail, pretendo almeno un “indirizzo attivo” per prenderti sul serio: non dico un nome. Sono un po’ sospettoso, sii comprensivo.
    “Con la tua cultura enciclopedica dovresti sapere che tra gli stroncatori si sono contati fior fiore di scrittori – non solo ctitici o giornalisti: che distinzione miserabile!”
    Cotanti fior fiore di scrittori? Non per essere pignolo, ma (visto che mi si vuole insegnare l’italiano) perché hai concordato “cotanti” con il genitivo, per dirla alla latina? Sono qui per imparare da te, vedi?
    Quali sono le voci fuori dal coro?
    “Come mi mette in guardia questo tuo roboante nome.”
    Sono inoffensivo.
    “O Roquentin: non sarai per caso una calza di seta piena di merda?”
    Io credo che la distribuzione di insulti da parte di anonimi sia un fenomeno fastidioso ma alla fin fine tollerabile. Ritengo anche che questo argomento possa darti fastidio: in caso lo sostituisco con un altro.

  31. Oddio Roquentin, e per farci rileggere quanto sei noioso ti svegli all’alba! o magari sei uno che tira tardi. Attento però che poi i tuoi studenti potrebbero lamentarsi della tua perdita di smalto. Ma ne hai mai avuto poi? E poi con questa tua mania di correggere, è meglio che dormi, ti riposi così ti concentri meglio e spari un po’ meno cazzate. Bella, a proposito quella del “genitivo per dirla alla latina”(sic): ma sei colto sul serio! Dov’è che insegni in qualche istituto magistrale? solo attento prima di correggere dovresti almeno leggere. Io ho scritto contati non cotanti; ma magari per te fa lo stesso. E poi ancora con questa storia di chiedere le generalità sui blog: che ti cambierebbe sapere la mia mail? scrivi su un blog ehi, insieme a decine di sconosciuti, non stai interrogando dalla tua cattedruccia dell’istituto magistrale dopo aver fatto l’appello. Spari le tue solite cazzate e se qualcuno te lo fa notare gli chiedi la mail per rispondergli. Ma dai bello, prova a entrare nell’era che vivi onostante il nome che hai.

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