E’ cominciata sabato pomeriggio: una discussione via mail fra un gruppo di amici scrittori, allarmati dalla deriva razzista che attraversa l’Italia. La discussione è diventata una proposta: redigere un testo, da condividere con altri. “Il triangolo nero” è nato così, ed è stato elaborato da Alessandro Bertante, Gianni Biondillo, Girolamo De Michele, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Helena Janeczek, la sottoscritta Loredana Lipperini, Monica Mazzitelli, Marco Philopat, Alberto Prunetti, Marco Rovelli, Stefania Scateni, Antonio Scurati, Beppe Sebaste, Lello Voce e il collettivo Wu Ming nella sua totalità.
A questo gruppo si sono presto aggiunti altri nomi che hanno deciso di aderire all’appello. Tra questi Gad Lerner, Erri De Luca, Bernardo Bertolucci, Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Moni Ovadia, Nanni Balestrini, Franca Rame, Stefano Tassinari, Marcello Flores, Andrea Bajani, Lisa Ginzburg, Lanfranco Caminiti, Ugo Riccarelli, Enrico Brizzi, Marco Mancassola, Simona Vinci, Raul Montanari, Giulio Mozzi, Andrea Porporati, Sandro Veronesi e moltissimi altri che si sono aggiunti nelle ore successive.
Il testo è qui sotto: vi invito a diffonderlo sui vostri blog. Per aderire e firmare: QUI.
Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori, artisti e intellettuali contro la violenza su rom, rumeni e donne
La storia recente di questo paese è un susseguirsi di campagne d’allarme, sempre più ravvicinate e avvolte di frastuono. Le campane suonano a martello, le parole dei demagoghi appiccano incendi, una nazione coi nervi a fior di pelle risponde a ogni stimolo creando “emergenze” e additando capri espiatori.
Una donna è stata violentata e uccisa a Roma. L’omicida è sicuramente un uomo, forse un rumeno. Rumena è la donna che, sdraiandosi in strada per fermare un autobus che non rallentava, ha cercato di salvare quella vita. L’odioso crimine scuote l’Italia, il gesto di altruismo viene rimosso.
Il giorno precedente, sempre a Roma, una donna rumena è stata violentata e ridotta in fin di vita da un uomo. Due vittime con pari dignità? No: della seconda non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali; della prima si deve sapere che è italiana, e che l’assassino non è un uomo, ma un rumeno o un rom.
Tre giorni dopo, sempre a Roma, squadristi incappucciati attaccano con spranghe e coltelli alcuni rumeni all’uscita di un supermercato, ferendone quattro. Nessun cronista accanto al letto di quei feriti, che rimangono senza nome, senza storia, senza umanità. Delle loro condizioni, nulla è più dato sapere.
Su queste vicende si scatena un’allucinata criminalizzazione di massa. Colpevole uno, colpevoli tutti. Le forze dell’ordine sgomberano la baraccopoli in cui viveva il presunto assassino. Duecento persone, tra cui donne e bambini, sono gettate in mezzo a una strada.
E poi? Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rumeni sono rom, tutti i rom sono ladri e assassini, tutti i ladri e gli assassini devono essere espulsi dall’Italia. Politici vecchi e nuovi, di destra e di sinistra gareggiano a chi urla più forte, denunciando l’emergenza. Emergenza che, scorrendo i dati contenuti nel Rapporto sulla Criminalità (1993-2006), non esiste: omicidi e reati sono, oggi, ai livelli più bassi dell’ultimo ventennio, mentre sono in forte crescita i reati commessi tra le pareti domestiche o per ragioni passionali. Il rapporto Eures-Ansa 2005, L’omicidio volontario in Italia e l’indagine Istat 2007 dicono che un omicidio su quattro avviene in casa; sette volte su dieci la vittima è una donna; più di un terzo delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, e il responsabile di aggressione fisica o stupro è sette volte su dieci il marito o il compagno: la famiglia uccide più della mafia, le strade sono spesso molto meno a rischio-stupro delle camere da letto.
Nell’estate 2006 quando Hina, ventenne pakistana, venne sgozzata dal padre e dai parenti, politici e media si impegnarono in un parallelo fra culture. Affermavano che quella occidentale, e italiana in particolare, era felicemente evoluta per quanto riguarda i diritti delle donne. Falso: la violenza contro le donne non è un retaggio bestiale di culture altre, ma cresce e fiorisce nella nostra, ogni giorno, nella costruzione e nella moltiplicazione di un modello femminile che privilegia l’aspetto fisico e la disponibilità sessuale spacciandoli come conquista. Di contro, come testimonia il recentissimo rapporto del World Economic Forum sul Gender Gap, per quanto riguarda la parità femminile nel lavoro, nella salute, nelle aspettative di vita, nell’influenza politica, l’Italia è 84esima. Ultima dell’Unione Europea. La Romania è al 47esimo posto.
Se questi sono i fatti, cosa sta succedendo?
Succede che è più facile agitare uno spauracchio collettivo (oggi i rumeni, ieri i musulmani, prima ancora gli albanesi) piuttosto che impegnarsi nelle vere cause del panico e dell’insicurezza sociali causati dai processi di globalizzazione.
Succede che è più facile, e paga prima e meglio sul piano del consenso viscerale, gridare al lupo e chiedere espulsioni, piuttosto che attuare le direttive europee (come la 43/2000) sul diritto all’assistenza sanitaria, al lavoro e all’alloggio dei migranti; che è più facile mandare le ruspe a privare esseri umani delle proprie misere case, piuttosto che andare nei luoghi di lavoro a combattere il lavoro nero.
Succede che sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno.
Sfruttamento nei cantieri, dove ogni giorno un operaio rumeno è vittima di un omicidio bianco.
Sfruttamento sulle strade, dove trentamila donne rumene costrette a prostituirsi, metà delle quali minorenni, sono cedute dalla malavita organizzata a italianissimi clienti (ogni anno nove milioni di uomini italiani comprano un coito da schiave straniere, forma di violenza sessuale che è sotto gli occhi di tutti ma pochi vogliono vedere).
Sfruttamento in Romania, dove imprenditori italiani – dopo aver “delocalizzato” e creato disoccupazione in Italia – pagano salari da fame ai lavoratori.
Succede che troppi ministri, sindaci e giullari divenuti capipopolo giocano agli apprendisti stregoni per avere quarti d’ora di popolarità. Non si chiedono cosa avverrà domani, quando gli odii rimasti sul terreno continueranno a fermentare, avvelenando le radici della nostra convivenza e solleticando quel microfascismo che è dentro di noi e ci fa desiderare il potere e ammirare i potenti. Un microfascismo che si esprime con parole e gesti rancorosi, mentre già echeggiano, nemmeno tanto distanti, il calpestio di scarponi militari e la voce delle armi da fuoco.
Succede che si sta sperimentando la costruzione del nemico assoluto, come con ebrei e rom sotto il nazi-fascismo, come con gli armeni in Turchia nel 1915, come con serbi, croati e bosniaci, reciprocamente, nell’ex-Jugoslavia negli anni Novanta, in nome di una politica che promette sicurezza in cambio della rinuncia ai principi di libertà, dignità e civiltà; che rende indistinguibili responsabilità individuali e collettive, effetti e cause, mali e rimedi; che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti.
Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom.
E non sembra che l’ultima tappa, per ora, di una prolungata guerra contro i poveri.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere indifferenti. Non ci appartengono il silenzio, la rinuncia al diritto di critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione.
Delitti individuali non giustificano castighi collettivi.
Essere rumeni o rom non è una forma di “concorso morale”.
Non esistono razze, men che meno razze colpevoli o innocenti.
Nessun popolo è illegale.
Adesioni aggiornate alle 02.00 di giovedì 15 novembre 2007Proposto da: Alessandro Bertante, Gianni Biondillo, Girolamo De Michele, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Helena Janeczek, Loredana Lipperini, Monica Mazzitelli, Marco Philopat, Alberto Prunetti, Marco Rovelli, Stefania Scateni, Antonio Scurati, Beppe Sebaste, Lello Voce, Wu Ming.
Primi firmatari: Fulvio Abbate – Maria Pia Ammirati – Manuela Arata – Bruno Arpaia – Articolo 21 – Rossano Astremo – Andrea Bajani – Nanni Balestrini – Guido Barbujani – Ivano Bariani – Giuliana Benvenuti – Silvio Bernelli – Stefania Bertola – Bernardo Bertolucci – Sergio Bianchi – Ginevra Bompiani – Carlo Bordini – Laura Bosio – Botto&Bruno – Silvia Bre – Enrico Brizzi – Luca Briasco – Elisabetta Bucciarelli – Franco Buffoni – Errico Buonanno – Lanfranco Caminiti – Rossana Campo – Maria Teresa Carbone – Massimo Carlotto- Lia Celi – Maria Corbi – Stefano Corradino – Mauro Covacich – Erri De Luca – Derive Approdi – Donatella Diamanti – Jacopo De Michelis – Filippo Del Corno – Mario Desiati – Igino Domanin – Tecla Dozio – Nino D’Attis – Francesco Forlani – Enzo Fileno Carabba – Ferdinando Faraò – Marcello Flores – Marcello Fois- – Barbara Garlaschelli – Enrico Ghezzi – Tommaso Giartosio – Lisa Ginzburg – Roberto Grassilli – Andrea Inglese – Franz Krauspenhaar – Kai Zen – Nicola Lagioia – Gad Lerner – Giancarlo Liviano – Claudio Lolli – Carlo Lucarelli – Marco Mancassola – Gianfranco Manfredi – Luca Masali – Sandro Mezzadra – Giulio Milani – Raul Montanari – Giuseppe Montesano – Elena Mora – Gianluca Morozzi – Giulio Mozzi – Moni Ovadia – Enrico Palandri – Chiara Palazzolo – Melissa Panarello – Valeria Parrella – Anna Pavignano – Lorenzo Pavolini – Giuseppe Pederiali – Sergio Pent – Santo Piazzese – Tommaso Pincio – Gabriella Piroli – Guglielmo Pispisa – Leonardo Pelo – Gabriele Polo – Andrea Porporati – Alberto Prunetti – Laura Pugno – Serge Quadruppani – Christian Raimo – Veronica Raimo – Franca Rame – Enrico Remmert – Marco Revelli – Ugo Riccarelli – Anna Ruchat – Roberto Saviano – Sbancor – Clara Sereni – Gian Paolo Serino – Nicoletta Sipos – Piero Sorrentino – Antonio Spaziani – Carola Susani – Stefano Tassinari – Annamaria Testa – Laura Toscano – Emanuele Trevi – Filippo Tuena – Raf Valvola Scelsi – Francesco Trento – Nicoletta Vallorani – Paolo Vari – Giorgio Vasta – Grazia Verasani – Sandro Veronesi – Marco Vichi – Roberto Vignoli – Simona Vinci – Yo Yo Mundi
Aderiscono: Silvia Acquistapace – Armando Adolgiso – Enzo Aggazio – Valerio Aiolli – Fiora Aiazzi – Loredana Aiello – Cristina Ali Farah – Max Amato – Cris Amico – Cinzia Ardigò -Roberto Armani -Paolo Arosio – Monia Azzalini – Eva Banchelli – Barbara Barni – Adriano Barone -Daniela Basilico- Simona Baldanzi – Barbara Balzarotti – Remo Bassini – Elisabeth Baumgartner – Sandro Bellassai – Gigi Bellavita – Francesca Bonelli – Violetta Bellocchio – Paola Bensi – Alessandro Beretta – Alberto Bertini – Donatella Bertoncini – Marco Bettini – Paolo Bianchi – Nicoletta Billi – Valter Binaghi – Enrico Blasi -Augusto Bonato – Emanuele Bonati – Valentina Bosetti – Nadia Bovino – Giovanni Bozzo – Anna Bressanin – Annarita Briganti – Luciano Brogi – Gianluca Bucci – Manuela Buccino – Giusi Buondonno – Leonardo Butelli – Domenico Cacapardo – Daniele Caluri – Nives Camisa – Maurizia Cappello – Paolo Capuzzo – Luigi Capecchi -Alessandro Capra – Carlo Carabba – Enrico Caria – Valentina Carnelutti – Eleonora Carpanelli – Guido Castaman – Silvia Castoldi – Ettore Calvello- Francesco Campanoni – Ernesto Castiglioni – Fabrizio Centofanti – Paola Chiavon – Marcello Cimino – Paolo Cingolani – Anselmo Cioffi – Beatrice Cioni – Francesca Corona – Stefano Corradino – Marina Crescenti – Vittorio Cartoni – Marcello D’Alessandra – Cristina D’Annunzio – Gabriele Dadati – Manuela Dall’Acqua – Paola D’Apollonio – Antonella De Luca – Patrizia Debicke van der Noot – Lello Dell’Ariccia – Paolo Delpino – Valentina Demelas- Chiara Desiderio – Prisca Destro- Francesco Di Bartolo – Chiara Dionisi – Martina Donati – Bruna Durante – Arturo Fabra- Marina Fabbri – Franco Fallabrino – Graziella Farina – Giulia Fazzi – Giorgia Fazzini – Raffaele Ferrara – David Fiesoli – Claudia Finetti – Maurizio Forte -Lissa Franco – Gabriella Fuschini – Daniela Gamba – Pupa Garriba – Walter Giordani – Viorica Guerri – Maria Nene Garotta – Luisa Gasbarri – Massimiliano Gaspari – Catia Gasparri – Valentina Gebbia – Lucyna Gebert- Silvana Giannotta -Angelica Grizi -Emiliano Gucci -Lello Gurrado – Francesca Koch – Rossella Kohler – Fabio Introzzi – Maria Rosaria La Morgia – Daniela Lampasona – Federica Landi – Loredana Lauri -Albertina La Rocca – Filippo Lazzarin – Sabina Leoni – Elda Levi – Mattea Lissia – Mariagrazia Lonza – Francesco Lo Piccolo – Giorgio Lulli – Monica Lumachi – Gordiano Lupi – Iseult Mac Call – Luca Maciocca- Giovanna Maiola – Alessandro Maiucchi- Ilaria Malagutti – Manuela Malchiodi – Felicetta Maltese – Emanuele Manco – Federica Manzon – Roger Marchi – Mauro Marcialis – Adele Marini – Gianluca Mascetti – Laura Mascia -Giusy Marzano- Anna Mascia – Mara Mattoscio – Stefano Mauri – Lorenzo Mazzoni – Ugo Mazzotta – Michele Mellara – Michele Meomartino- Camilla Miglio – Paola Miglio – Laura Mincer – Olek Mincer – Mauro Minervino – Roberto Mistretta- Giorgio Morale – Isabella Moroni – Elio Muscarella – Ettore Muscogiuri – Nino Muzzi – Rosario Nasti – No Reply – Giovanni Nuscis – Fabio Pagani – Dida Paggi – Valentina Paggi – Iulia Claudia Panescu – Rafael Pareja – Enrico Pau- Simonetta Pavan – Monica Pavani – Alessandra Pelegatta – Graziella Perin – Bruna Perraro – Seba Pezzani – Alessandro Piva- Serena Polizzi – Massimo Polizzi – Francesca Pollastro – Alessia Polli – Sabrina Poluzzi – Nicola Ponzio – Anna Porcu – Kiki Primatesta – Salvatore Proietti – Maddalena Pugno – Andrea Rapini – Vincent Raynaud -Paolo Reda – Luigi Reitani – Jan Reister- Sergio Rilletti – Mirella Renoldi – Patrizia Riva – Monica Romanò – Alessandro Rossi – Grazia Rossi – Luisa Rossi – Marta Salaroli – Carlo Salvioni – Ida Salvo – Bianca Sangiorgio – Veronica Alessandra Scudella – Maria Serena Sapegno – Simone Sarasso – Dimitri Sardini – Monica Scagnelli – Angela Scarparo – Gabriella Schina – Elvezio Sciallis – Marinella Sciumè – Matteo Severgnini – Michèle Sgro – Carlo Arturo Sigon – Genziana Soffientini – Crio Spagnolo – Mario Spezi – Mila Spicola – Susi Sacchi – Mariagrazia Servidati – Mattia Signorini – Luigia Sorrentino – Stalker/Osservatorio nomade – Claudia Stra’ – Luigi Taccone – Giorgio Tinelli – Veronica Todaro – Eugenio Tornaghi – Umberto Torricelli – Sara Tremolada – Renato Trinca – Nadia Trinei – Roberto Tumminelli -Tonino Urgesi – Sasa Vulicevic – Angela Valente – Roberto Valentini – Maria Luisa Venuta – Selene Verri – Diego Zandel – Salvo Zappulla
Mi permetto di sottolineare che nell’appello, che condivido e sottoscrivo, manca un tassello importante: l’informazione, i media. Il loro ruolo
Tutto l’appello parla dei media, vengono chiamati in causa ad ogni capoverso, più volte esplicitamente (si parla di “giornali”, “media”, “cronisti” etc.) e anche implicitamente (da dove passano le “campagne d’allarme”? Quali sono le “campane che suonano a martello” Chi è responsabile se di una cosa “non si sa nulla” mentre un’altra è “avvolta di frastuono”? Chi concede “quarti d’ora di popolarità” ai demagoghi?).
bravi, era ora. A volte rin-chiusi dietro ai nostri monitor ci sentiamo alieni, estranei in un mondo di pazzi. Grazie. Oggi mi sento meno solo, meno estraneo.
pensando anche alle osservazioni scritte sopra, sembra che siano i media a essere estranei e alieni, e soprattutto rinchiusi nei loro tristi armadi (“fuori dai nostri armadi”, cantava lou reed).
firmato! grazie agli ideatori, ci voleva…e speriamo che riesca a smuovere queste acque, stanno diventando veramente putride…
fino a ieri pensavo che la galassia dei blog fosse una sorta di palestra per il cervello.Grazie a un’iniziativa come questa c’è da pensare che da queste parti possano maturare consapevolezze civili dei tempi migliori.Chitarre risplendono nel buio
Un ruolo importante nella stesura dell’appello lo ha avuto Alberto Prunetti. Nella concitazione di queste ore, nomi appaiono e scompaiono, ma non è per cattiveria, sono sviste dovute allo sforzo organizzativo…
come si fa a firmare, psico-loredana? ^_^
Scusate, solita distrazione, non ho visto QUI.
Doverosa iniziativa, a prescindere dagli illustri firmatari.
Mi succede, oramai da un po’ di tempo di interrogarmi su quali siano i motivi per i quali parlando con amici fraterni del più e del meno, persone con le quali ho condiviso in passato passioni e ideali (e spero di tornare a farlo) li trovo “incattiviti”. E’ l’età….. mi sono detto, sono le esperienze della vita…..e cose di questo genere. Leggendo ora del “microfascismo che è in ognuno di noi” e di “odi che continueranno a fermentare” addirittura mia madre proprio iersera ammetteva con ingenuità e malinconia di essere diventata razzista ma che non poteva condividere il vosto, ora anche mio, appello; ho ritenuto doveroso aderire al documento e a sostenerlo a mia volta, nel mio piccolo… Minchia! Noi 84° posto e rumeni 47°? Ma dove ha sede questo World economic forum in via del governo vecchio??
Quando mi ri ferisco ai media é alla politica dei media che cavalcano la cronaca nera. Della serie meglio un ‘Italia noir che un’Italia che si indigna per la politica etc. Insomma dedicherei una riga a questo. Comunque era un suggerimento non una critica
Sinceramente non riesco ad aderire. Vivo la città (Milano, la periferia) normalmente, da perosna normale e da questa normalità vedo (ripeto vedo, non percepisco, non sono i media che non mi influenzano, anche perché “li faccio”) la problematicità della questione ROm che questo appello non risolve. Il problema Rom esiste, esiste per quei Rom che stanno arrivando dalla Romania e che in Romania hanno avuto una storia e un degrado ben precisi.
non si deve generalizzare, ma proprio se si focalizza il prblema si vede che il problema esiste e come.
Si citano i dati in calo della criminalità, ma non si ricordano i dati su chi siano i criminali arrestati. Inoltre: anche l’opera Nomadi ha dati sul comportamento diffuso e sul tasso di illegalità diffusa dei Rom che (testuale sentito con le mie orecchie in un intervista) “non divulghiamo per non aumentare la tensione”: ovvero: non riescono neppure loro a raccapezzarsi.
insomma, si richia di nuovo un appello di giusta coscienza, di buoni principi teorici, ma di errata comprensione della realtà. Di quel che accade veramente. E la politica si fa con la fusione delle due cose.
Mario, se il numero di “criminali” diminuisce, perché dovrebbe esser primario stabilire al suo interno gli spostamenti di percentuali? Lo è da un punto di vista poliziesco o sociologico, certo, come mappatura della devianza: ma è evidente che un certo gruppo sociale si sostituisce, e non si aggiunge, ad uno preesistente. Il punto è: se ieri c’erano 10 loschi figuri nella mia strada ed oggi ce ne sono 8, ma di un colore diverso, com’è che oggi mi fanno più paura? Per il colore della faccia, o perché altri fattori generano uno stato di allarme che scatta alla vista degli 8 figuri? Non è accademia, perché nel secondo caso l’arresto/espulsione/ecc. degli 8 sarà seguito non dalla tranquillità, ma dallo spostamento del sintomo su qualcos’altro: un nuovo oggetto dell’allarme sociale, rispetto al quale sarò ancora più indifeso e timoroso.
“PEROSNA normale” mi sembra un bel refuso.
Concordo con l’appello, che sottraendosi al gioco delle nominations (occuperebbe lo stesso spazio dei firmatari), permette di concentrarsi con più attenzione sul discorso invadente, e sulla sua costruzione mediatica. Grazie
Salud
Ho firmato anch’io, intelligente e doverosa iniziativa. Grazie! agli stimati promotori.
Un’ottima iniziativa! Ho firmato…
Alè Girolamo ! Esempio fulminante e convincente per quel che riguarda l'”allarme sociale”, 8 son meno di 10 e dunque perchè la paura dovrebbe aumentare ? solo in virtù del colore ?
Corollario: ecco come conseguenza la rabbia contro gl’immigrati: se al posto di 10 italiani mi trovo 8 neri, rappresentanti quindi di un gruppo molto esiguo rispetto all’intera popolazione, sarà facile convincermi di due cose: 1) che i neri delinquono moolto di più degli autoctoni e 2) che dando la caccia a loro, fra l’altro così facilmente individuabili, sparirà la delinquenza.
Invece sulla questione di Giuliani, non mi hai convinto. Anzi, è proprio passando un paio d’ore sui siti (interessantissimi) che mi avevi consigliato che ho visto un filmato dimostrante, al di là d’ogni ragionevole dubbio, che Carlo era vicinissimo al Defender quando è stato colpito, gli era praticamente addosso.
Ma questo per me cambia poco, ho sempre dato per scontato che nella foga della guerriglia urbana anche una bravissima persona possa commettere azioni che a mente fredda non contemplerebbe neanche, nessuno in quelle circostanze è in stato normale, e so quel che dico.
Nautilo, in questa immagine è fissato il momento in cui Placanica spara (è un fotogramma di un filmato): come puoi vedere, tra Carlo e il defender c’è spazio, più o meno (a seconda di quanto sfalsa la prospettiva) tanto quanto ne occupa un defender, e carlo ha l’estintore davanti, e non sopra la faccia. Nota anche che se Placanica spara per paura, non spara certo al più vicino o a quello, ipoteticamente, più pericoloso, e sopratutto, nota che il defender NON È bloccato contro il cassonetto, c’è spazio tra il cassonetto e il muso del veicolo. È importante, perché la versione del conducente afferma che il defender non andò via perché bloccato contro il cassonetto.
Voglio aderire. Ci tengo molto. come devo fare? maurizio matrone
Complimenti per l’iniziativa.
Personalmente sono nauseata dalla suerficialità di troppi. Da quanta ignoranza dilaghi in italia, da come sia possibile che certi argomenti così delicati vengano trattati in maniera distorta solo per un tornaconto al potere politico ( e mi riferisco ai dibattiti e interventi televisivi di questi giorni). Siamo tanti burattini nemmeno messi all’asta.
Non valiamo niente finchè non facciamo valere le nostre idee.
La rete è il mezzo.
Ciao Girolamo, nel seguente filmato: http://www.globalproject.info/IMG/asf/secondosparo.asf
che ho trovato sul sito di Lello Voce:Il buio su piazza Alimonda al capitolo “La dinamica” e indicato come “video 07” si vedono, secondo me molto chiaramente, 3 cose:
1) un lampo al lunotto posteriore del defender, che individua il momento dello sparo.
2) l’estintore che rotola accanto alla ruota posteriore sinistra del defender
3) il corpo di Carlo che sullo slancio si abbatte quasi sotto le ruote della camionetta.
Se l’estintore abbandonato dalle mani di Carlo rotola accanto alla ruota vuol dire che lui era abbastanza vicino quando è stato colpito.
Comunque anche il corpo è visibile a ridosso del retro della camionetta, il che conferma quanto detto sopra.
D’altra parte anche Lello Voce commenta:
“Giuliani, per altro verso, è ormai a terra, accanto alla ruota della jeep e al suo inutile estintore, e certo non costituisce più un pericolo..”
segno che ha visto le cose che vedo io.
Lungi da me, penso tu l’abbia capito, voler criminalizzare Carlo Giuliani, ragazzo (cosa che io sono stato nel ’68). La prima cosa che pensai allora fu che sarebbe potuto capitare anche a me nelle stesse circostanze.
E’ che preferisco sempre cercare di vedere le cose come sono e non come vorrei che fossero, in questo caso poi non mi dispiace veder Carlo per quello che credo fosse, un ragazzo che lottava contro le ingiustizie e per questo s’era trovato in una situazione disgraziata, pensando magari come si può pensare a vent’anni che l’ingiustizia fosse rappresentata lì, in quel momento, da quei poveri carabinieri terrorizzati.
E magari, pensando a quel che sono stati capaci di fare alla Diaz e a Bolzaneto le cosiddette “forze dell’ordine”, non aveva neanche tutti i torti.
Saluti.
Boh, avevo solo messo l’indirizzo ed è comparsa questa popò di finestra, chiedo scusa..
Nautilo, potremmo andare avanti per ore, perché io vedo cose diverse, e lo stesso vale su molti altri passaggi del G8: credo che entrambi potremmo accordarci sul fatto che non c’è una chiara e distinta verità, e quindi è più che mai urgente una commissione d’inchiesta parlamentare, che non ha il potere di mandare in galera alcuno, ma ha il diritto di cercre una ricostruzione quanto più prossima ad una verità.
Poi, per il resto, siamo sulla stessa lunghezza d’onda, e questo è importante. A proposito, hai firmato?
Maurizio, nell’ultima riga del cappello introduttivo clicca su “QUI”.
vi chiedo cortesemente, se potete e condividete, di partecipare e diffondere.
Grazie
24.11.2007 ore 14:00 – 24.11.2007 ore 00:00
Incontro
Contro la violenza sulle donne
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, l’assemblea di singole donne e di realtà associative femminili, femministe e lesbiche, provenienti da tutta Italia, che si sono riunite in assemblea pubblica domenica 21 ottobre a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, sulla base dell’appello diffuso dal sito http://www.controviolenzadonne.org hanno indetto una
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
SABATO 24 NOVEMBRE 2007–ORE 14–PARTENZA DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA
L’Assemblea ha denunciato le continue violenze e gli assassini che avvengono in contesti familiari da parte di padri, fidanzati, mariti, ex e conoscenti. La violenza contro le donne viene attiribuita alla devianza di singoli, mentre avviene principalmente all’interno del nucleo familiare dove si strutturano i rapporti di potere e di dipendenza.
L’aggresività maschile è stata riconsciuta (dati Onu) come la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne in tutto il mondo. L’Assemblea ha sottolineato come il tema, soprattutto in Italia, continua a essere trattato dai mezzi di informazione come cronaca pura, avallando la tesi che sia qualcosa di ineluttabile, mentre si tratta di un grave arretramento della relazione uomo donna.
L’Assemblea ha richiesto con forza che il tema non venga ricondotto, come si sostiene da più parti, a un problema di sicurezza delle città o di ordine pubblico. La violenza sulle donne non potrà essere sconfitta attraverso scorciatoie legislative e provvedimenti solo di stampo repressivo.
La violenza maschile non conosce differenze di classe, etnia, cultura e religione e senza un reale cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo non può esserci salto di civiltà.
Tutte le donne e le realtà associative presenti all’Assemblea del 21 ottobre hanno unanimemente stabilito di prendere la parola in piazza SABATO 24 NOVEMBRE a Roma per affermare, non come vittime ma come protagoniste, la libertà di decidere delle proprie vite nel pubblico e nel privato, ribadendo l’autodeterminazione e la forza delle pratiche politiche femminili e femministe.
Per firmare l’appello http://www.controviolenzadonne.org
Ho sottoscritto anch’io.
Un po’ in ritardo… ma solo perché sono stato fuori sede per un po’ di giorni.
Saluti a tutti.
Massimo Maugeri
c’è un altro bel post di Grillo (ironica eh) che rimanda a un articolo assai interessante… http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=1861
cascano le braccia.
vi riporto uno dei simpatici commenti tollerati dal comico…
Ma porka vakka…possibile che nn appena saltano fuori questi argomenti si debba sopportare la solita solfa di poveri ipocriti che nn hanno altro da dire oltre a “poverini, dobbiamo fare qlcs x salvarli, ma pensa cm sarebbe se lo facessero a noi..ecc..”…
io so solo una cosa:
qua nn ci vengono di certo i poverini…ma i disgraziati…i delinquenti…
io sono stato in romania e la vita nn è poi cs insopportabile cm crediamo…e nn ditemi che da una lbergo nn si puo’ vedere perchè la city l’ho girata…
loro vengono qui…molestano le nostre donne…vantano più reati di chiunque e si sentono grandi per questo…ci impongono di sottostare alle loro “IMPOSIZIONI” (e ve lo dice un ragazzo che ogni gg ha a che fare cn qst tipi d persone)…e noi nn facciamo nulla???
altro che espulsioni…io propongo la pena di morte…i pògrom…se li meriterebbero!
aiutarli?pensiamo prima a risolvere le nostre di problematiche sociali…come vecchi che nn riescono a campare perchè la pensione finisce in medicinali costosi…
a politici che ci succhiano il sangue…
al monopolio dell’informazione…
alla censura…
e lasciamo morire quelle bestie
Devo dire che Grillo e una bella fetta del “popolo di Grillo” mi fanno sempre più tristezza ogni giorno che passa. Becero razzismo, ignoranza e voglia di linciaggio. Lungi dall’essere “nuovo”, il grillismo è solo l’ennesimo mostro nato nella palude di veleni in cui si macera il paese. Da quest’involuzione senza speranza escono compromesse e sputtanate pure le cause giuste (soprattutto ecologiste) appoggiate da Grillo in passato. Bisogna pur dirlo a chiare lettere, senza farsi intimidire dalle (ogni volta immancabili) ingiurie degli squadristi… E senza paura di perdere lettori tra chi segue il guru. Di certi lettori, uno scrittore può benissimo fare a meno.
Questa degli zingari che rapiscono i bambini è una leggenda d’odio, una bufala plurisecolare che torna in circolo nei periodi di crisi sociale e intensificazione della guerra tra poveri.
L’anno scorso Gad Lerner dedicò tutta una puntata de “L’infedele” al ritorno di questo disgustoso mito, con diversi esperti in studio. Tra i dati che citava e che si possono trovare facilmente anche in rete ve n’era uno semplicissimo:
numero dei casi di sequestri di bambini italiani da parte di zingari stando a polizia e carabinieri = zero.
Zero, perché non esiste una casistica. E non esiste una casistica perché, semplicemente, non succede.
Alcuni dati si trovano qui:
http://italy2.peacelink.org/migranti/articles/art_9585.html
E consiglio il libro che viene citato, “Storie di ordinaria falsità” di Paolo Toselli (BUR 2004).
Ricordiamoci del caso recentissimo (luglio 2007) di Maria Feraru, nomade quasi linciata su una spiaggia siciliana da bagnanti convinti che volesse rapire un bimbo. Fu arrestata, il GIP per fortuna capì che si trattava di un caso di psicosi collettiva e la scarcerò – dopo tre giorni da incubo – con questa motivazione:
“Se lo stesso gesto di piegarsi verso il bambino l’avesse compiuta una qualsiasi altra bagnante, sarebbe stato interpretato come manifestazione di comportamenti tutti leciti. Invece è stato visto come un atto idoneo a configurare un rapimento solo e soltanto perché posto in essere da una zingara”.
http://www.guidasicilia.it/ita/main/news/index.jsp?IDNews=27234
http://news.centrodiascolto.it/nome/FERARU%20MARIA
Infatti prima che arrivassero i rumeni (o gli albanesi, o gli africani a seconda della stagionalità) l’Italia era conosciuta come un paese a zero delinquenza. Per anni non abbiamo neanche capito cosa volesse dire la parola Mafia. Importanti uomini politici si sono presi la briga di rassicurarci in merito. Stupri e altre iolenze sulle donne, mavvia!!! eravamo così fuori da questi problemi da avere tenuto attive sino ad anni non troppo lontani sia ‘il delitto d’onore’ (il tizio che ammazzato la figlia perchè di sentiva disonorato è solo fuori tempo massimo, altrimenti poteva chiedere a una italianissima legge – sino ai primi ’80 del 1900- le attenuanti) che il reato contro la morale anzichè contro la persona.
Abbiamo avuto sentenze esemplari sino a ieri. Quella sull’impossibilità di stupro in caso di jeans la ricordate?
Vi ricordate anche come nei rarissimi casi di stupro la destra e la sinistra si siano schierati dalla parte delle donne? chiamandole addirittura consenzienti? non poteva essere diversamente: gli stupratori erano figli di mammà e papà italiani e le donne a loro non potevano negarsi. Lo dicono persino le riviste che il maschio italiano ‘ lo fa meglio’. In gruppo lo facevano benissimo. In un Paese senza reati ancora meglio.
Certo che ne hanno fatto di casino a destra quando a qualche camerata è scappata la mano e oltre. Sembrava quasi una rivoluzione. Solo che le convenzioni internazionali vietavano che un Paese così intonso potesse patire nella sua credibilità e quindi siamo sempre tornati al classico consenso anche quando qualcuna ci ha lasciato le penne. E’ con stupore crescente che gli italiani osservano la corruzione portata nel proprio Eden dai migranti: proprio non riescono a digerire il fatto che costoro gli rovinino il parquet di sana e civile amministrazione della giustizia facendosi rinchiudere nei CPT , barricandosi nelle baracche, crepando nei cantieri o cercando semplicemente di sopravvivere. Ci sono tra loro anche degli autentici ‘signori’ che non stonerebbero nelle cosche e nelle Mafie (tutte associazioni benmerite e riconosciute dalla Legge), infatti costoro non alloggiano nelle baracche, hanno soldi e belle macchine e facilmente possono comprare un posto nell’Eden Italia. A volte qualche piccolo imbecille sgarra (ve ne sono in tutte le migliori fmiglie) e si pone quasi al livello di quelli che sporcano l’Italia, quelli grossi e in gamba invece riescono di solito a tenere il loro Status e a frequentare gli alberghi a 5 stelle oltre a essere perfettamente inseriti nelle migliori Famiglie di antica stirpe italica.
Ha proprio ragione il tizio che scrive a Grillo. Forse è anche uno tra i pochi che si sono resi conto che il libro di G.A. Stella: L’Orda, quando gli albanesi eravamo noi – riporta nel titolo due refusi, dovrebbe suonare: L’Orda, quando gli albanesi (o rumeni o africani o latinos o alieni) NON eravamo noi.
Se siamo riusci a non vedere la Mafia per anni (molti anche adesso) a considerare la Camorra una commedia di Eduardo e a vivere in una nazione di donne consenzienti allo stupro (e oltre) purchè italico, la correzione di questi stupidi refusi si impone.
Ritorniamo a essere un Paese civile e di corta memoria …..dopo il passaggio dei carri di deportazione, of course.
besos
Ahi, quanti errrori und refusi, sorry e …arrangiatevi come potete 🙂
besos
Avevo lasciato un commento dopo quello di Silvia, ma è finito in moderazione, come succede con la piattaforma wordpress quando in un testo ci sono caratteri “sospetti” (in questo caso un URL con dentro qualche geroglifico)…
Pardon, Cinzia, non Silvia… Fatiche del multitasking.
devo dire la verità… la voglia spesso è quella di richiudersi a riccio, strizzare le palpebre, mettere il cotone idrofilo nelle orecchie… montagne di cotone idrofilo. Si può piangere, dannarsi, disperarsi in qualità di vittime, è giusto; ma come carnefici… no, non c’è nulla che possa aiutare. Allora guardo la mia bimba, che cresce qui e ora, e penso che se stiamo sempre tutti zitti… Incominciò così, ogni cosa sbagliata cominciò così: la gente taceva.
Io nn riesco a capire come si possa scrivere e pensare:
“Devo dire che Grillo e una bella fetta del “popolo di Grillo” mi fanno sempre più tristezza ogni giorno che passa. Becero razzismo, ignoranza e voglia di linciaggio. Lungi dall’essere “nuovo”, il grillismo è solo l’ennesimo mostro nato nella palude di veleni in cui si macera il paese.
Ammetto di nn essere per nulla d’accordo con i metodi di Grillo, ma se dovessi mettere sulla bilancia da una parte lui e dall’altra tutti voi bravissimi scrittori di sinistra italiani che vi siete coalizzati contro Grillo, perchè figli di quell’alta cultura di sinistra che appartiene solo a voi. In eterno continuerete ad additare l’italiano medio che nn prende posizione in questo paese?.. sinceramente nn so quale sia il peso peggiore da sopportare in questo momento.
Personalmente, Sandra, il post di grillo contro i rumeni era e resta indifendibile. Si sta parlando di questo, in questa sede.
Con tutto il rispetto, magari mi sbaglio, ma a me pare che abbiate facilmente estrapolato una frase di Grillo e l’abbiate condannata.
Cos’è meglio? aiutare i rumeni e metterli nei centri di accoglienza? nei lager? perchè di lager e filo spinato si tratta..io ne ho uno di centro di accoglienza vicino casa, il sacerdote che se ne occupava è stato arrestato. O è meglio costruire aziende italiane in Romania e coltivare manodopera sottopagata e fottersi i soldi della comunità europea per farlo? ..e io che ho mille idee e nn ho una lira e sono disoccupata e me ne devo andare all’estero per lavorare? come può un paese profondamente razzista che sta affondando aiutare qualcun altro?
No, guarda, Sandra, nessuno ha estrapolato *una frase*. Da svariati mesi a questa parte su rom, rumeni, cinesi e cazzi vari Grillo ha scritto idiozie disinformate e malevole, e soprattutto ha praticamente sub-appaltato il suo blog a razzisti e fascisti di varia natura. Le sue posizioni sui rom sono state criticate e denunciate da gruppi antirazzisti, associazioni di volontariato e persone che si occupano con competenza di migranti, diritti e integrazione sociale. E quanto al “costruire aziende italiane in Romania e coltivare manodopera sottopagata”, forse ti è sfuggito che proprio a questo genere di fauna, l’imprenditore italiano razzista che delocalizza in Romania, Grillo ha concesso acriticamente la sua visibilissima tribuna, poche settimane fa, scatenando una vandea di commenti e in qualche modo “sdoganando” definitivamente il razzismo presso il suo “popolo”. Grillo ha responsabilità enormi per il clima che si è creato. Io lo metto al medesimo livello di Calderoli e Borghezio. Se vai al post di Lipperatura “Razzismo e ginocidio”, tra i commenti ne trovi uno mio (sabato 10 Novembre 2007 alle 7:02 pm) in cui commento un po’ di recenti prese di posizione del guru su questi temi.
E già che ci sono, qualche link:
Gad Lerner sul più grave dei post razzisti di Grillo:
http://gadlerner.net/?p=45
Dal sito Melting Pot, protesta contro Grillo:
http://www.meltingpot.org/articolo11235.html
Contro Grillo dal blog “Zingarate”:
http://snipurl.com/1tvfd
Fulvio Vassallo contro il razzismo di Grillo:
http://snipurl.com/1tvfa
Sergio Baratto contro il razzismo di Grillo:
http://www.ilprimoamore.com/testo_586.html
“vi siete coalizzati contro Grillo, perchè figli di quell’alta cultura di sinistra che appartiene solo a voi.”
Io non contendo a Grillo quella che tu chiami “cultura di sinistra”. Anzi, mi piacerebbe ne avesse almeno un pochettino. Il problema è che man mano che passano i giorni Grillo si sta dimostrando tutt’altro. Affermarlo in modo chiaro è oggi molto impopolare, sul mio indirizzo gmail stanno già arrivando insulti e minacce di morte, ma chissenefrega? Io non prendo posizioni in base a calcoli e tatticismi, dico quello che mi sembra giusto, in base a quello che vedo e approfondisco. Grillo sta maneggiando problemi complessi come se fossero randelli, li sventola in aria senza preoccuparsi di chi colpirà. Su ogni argomento trova il capro espiatorio più facile da dare in pasto a una folla rabbiosa e incattivita. Questo non mi piace, mi allarma, e sento di avere il dovere civico di farlo notare. Anche perché temo andrà sempre peggio.
Certo che ho firmato G., è troppo importante il significato complessivo dell’appello, ma ci tengo a espungere le seguenti frasi:
“la famiglia uccide più della mafia, le strade sono spesso molto meno a rischio-stupro delle camere da letto.”
” piuttosto che attuare le direttive europee (come la 43/2000) sul diritto all’assistenza sanitaria, al lavoro e all’alloggio dei migranti..”
che non condivido neanche un po’, trovandole demagogiche.
Chissà perchè la demagogia di sinistra mi è più insopportabile di quella di destra, probabilmente perchè da loro me l’aspetto, da noi no.
Grazie Wu Ming 1 ho letto tutto e con molto interesse.
Mi hai fatto approfondire e riflettere.
Sono semplicemente una ragazza che ha perso per strada le sue certezze.
In questo periodo sto frequentando delle lezioni all’università, che si tratti di relazioni internazionali, che si tratti di scienza politica. i professori sono concordi,si stanno battendo per farci capire quanto sia totalmente sbagliata questa lotta di Grillo.
Io lotto contro il razzismo da quando sono nata e scendo in piazza senza bandiere.
Quello che mi fa male è la tv e sono i giornali. Fa male vedere come un fatto di cronaca venga gonfiato, quanto se ne generalizzi, quanto ci si indigni cercando di far indignare il pubblico a casa o il lettore che poi finisce per farsi giustizia da se. In Italia c’è gente che dà fuoco ai campi rom, gente che li ammazzerebbe come fossereo bestie. E’ questo che mi preoccupa. Per questo a volte penso che in italia non dovrebbero proprio entrarci ma solo per il loro bene.
A volte proprio per questo può sembrare bella in tutto il marciume italiano una persona che riesce a smuovere le masse..capisci?
e ti dò ragione al 100% quando scrivi di rabbia e cattiveria, infatti condanno totalmente i suoi modi.
Complimenti Wu ming mi hai fatto riflettere.
Capisco benissimo, Sandra, diversi miei amici sono andati al V-Day per mancanza di alternative visibili (e alcuni oggi sono disgustati dalle posizioni di Grillo su rom etc.), e una persona che stimo molto è attiva nel meet-up di Grillo della mia città d’origine. La sua scelta mi lascia a dir poco perplesso, e spero che col tempo si creerà una divergenza tra Grillo come guru e i meet-up come occasioni di confronto e iniziativa, perché di gente volonterosa e ben disposta lì dentro ce n’era e ce n’è… Anche se mi chiedo come mai non prendano una posizione netta su certe affermazioni e campagne d’odio. Forse sono travolti dall’imbarazzo…
contenta che Sandra si sia ravveduta!
volevo solo chiarire che io non sono un’intellettuale di sinistra; scrivo romanzi e racconti. Punto. Ma ho una coscienza e ho paura e sono una brava persona. So che non è di moda essere brave persone, se appena dici Brav… ti linciano come buonista e qualunquista. e sono stata iscritta nel blog di Grillo, ci ho creduto. Ma adesso… sono buona mica scema! Ci sono diritti e doveri che non possono nè devono cambiare, il primo è la mutua assistenza! Tutti buoni a piangere per monaci e darfur e… purché siano all’altro capo del mondo! quando le cose ci toccano è diverso, all’improvviso non abbiano più nulla da donare. Troppo triste. Vorrei che a scuola togliessero I promessi sposi e obbligassero i ragazzi a leggere la storia della Morante. Si sta perdendo il senso di ciò che è successo, si sta perdendo il senso… la misura… l’etica…il buon gusto…la civiltà. Ok, basta. Scusate e grazie ancora a Loredana e wu ming… mi sento meno sola.
Caro WM1 ti apprezzo da quando portavi i pantaloni corti ma questa volta non sono d’accordo con te, e voglio spezzare una lancia in favore di Grillo. Perchè anche se è vero che “Grillo ha scritto idiozie disinformate e malevole” ed è vero, e ancora più grave, che ha “subappaltato il suo blog a razzisti e fascisti di varia natura” devo farti notare che questo non accade da svariati mesi, ma da sempre, questo è l’animus di Grillo e del suo blog.
Interessato ai problemi ambientali e incazzato dalle truffe legalizzate dei vari monopolizzatori, quindi attento alle denunce/spettacolo di certe performance del predicatore Grillo, nel 2006 ho iniziato a dare un’occhiata al suo blog, fino a commentare un suo post in cui si scagliava, a casaccio, sul Consiglio Superiore della Magistratura. C’è ancora una traccia, maleodorante, in rete dai primi di luglio ’06. Non ho mai saputo come e perchè, a fianco al mio nome si leggano un paio di pessimi complimenti che sembrano sottoscritti proprio da Grillo, e confesso che fino a qualche mese fa, la cosa mi dava un po’ di fastidio. Da quando, però, Grillo è “sceso in campo” e i suoi fans stanno riconquistando le piazze offrendo a tutti la possibilità di constatare la loro “voglia di razzismo”, le posizioni, o quanto meno i desideri sono più chiari per tutti, e non sento più quel fastidio. Anzi, comincio a pensare che anche quelle due righe più che offendere me denunciano chi le ha scritte. Quanto ai suoi fans, mi è dispiaciuto trovarci la Guzzanti, e in parte Travaglio; però non oso immaginare cosa proporrebbero i grillini senza quella sparuta rappresentanza raziocinante e mi illudo ancora che lo stesso Grillo voglia e riesca ad utilizzare metodi di discussione e di lotta democratici. Buonanotte.
lucio
Hai ragione. Il processo degenerativo è iniziato con l’apertura del blog, il cui rapido successo gli ha dato alla testa. Strumento che peraltro usa in maniera completamente verticale. Non è un blog, è un podio. La sua non è mai stata una conversazione, ma un comizio. Anzi, un incessante sermone savonaroliano. Michelangelo scappò da Firenze quando Savonarola cominciò a bruciare libri e dipinti e incitò a mandare al rogo i sodomiti. Firenze poi si riprese, Michelangelo vi tornò, nessuno lo bruciò vivo e oggi abbiamo la Pietà, la Cappella Sistina, il Mosè etc. Speriamo bene.
Si parla talmente tanto di deriva razzista che si finisce quasi per dimenticare le vittime vere. Nessuno dice che TUTTI gli stranieri sono dei demoni, ma E’ UN DATO DI FATTO che la maggior parte di certi crimini sono commessi da extracomunitari. Allora, non si potrebbe, semplicemente, applicare il principio che CHI COMMETTE UN CRIMINE DEL GENERE DEVE FARSI ALMENO 30 ANNI DI GALERA e non diventare un divo come Ametovich che ha falciato la vita di 4 ragazzini e ora sguazzerà tra soldi e set di moda?
E poi: perchè gli altri paesi europei hanno fissato quote limitate di accesso mentre da noi entrano tutti indiscriminatamente? E non parlo di paesi con governi di destra: il comunista Zapatero è molto più “duro” con l’immigrazione, così come lo è stato Blair.
Ieri un bambino rom è morto a Bologna nell’incendio della sua baracca. E’ terribile, ma i politici di sinistra, mentre per l’omicidio della Reggiani hanno mostrato una composta indignazione, per questo bambino si sono imbufaliti come pazzi, gridando allo scandalo! Mi pare un atteggiamento vergognoso.
Qui nessuno parla di deportazioni o amenità varie. Si parla solo di mandare via gli elementi che portano criminalità e degrado, ed è possibilissimo individuarli ed espellerli, se solo i politici si muovessero in tal senso e se le nostre (pessime) forze dell’ordine si dessero da fare.
Vi invito tutti a mettervi nei panni di chi ha avuto una moglie/sorella/fidanzata vittima di tali atrocità.
Se ne siete capaci.
Sinceramente, Fabrizio, non mi sembra che si possa parlare di “composta indignazione” dopo l’omicidio di Tor di Quinto: che, semmai, è stato preso a pretesto per innescare una campagna di criminalizzazione a tinte foschissime. Così fosche che, anche se continuiamo a ripetere e ripostare i dati sulla criminalità, non vengono percepiti.
-“Si parla talmente tanto di deriva razzista che si finisce quasi per dimenticare le vittime vere”
1) Vittima è chiunque venga perseguitato o subisca ingiustizie.
-“Nessuno dice che TUTTI gli stranieri sono dei demoni, ma E’ UN DATO DI FATTO che la maggior parte di certi crimini sono commessi da extracomunitari”
2) quale dato di fatto di grazia? elencali, dimostrali questi dati di fatto, nn scrivere per luoghi comuni.
-“Allora, non si potrebbe, semplicemente, applicare il principio che CHI COMMETTE UN CRIMINE DEL GENERE DEVE FARSI ALMENO 30 ANNI DI GALERA”
3)quale crimine? uno a caso? la legge? che già in Italia è un’utopia, la costruiamo sulla somma dei pensieri razzisti dell’italiano medio..mi sembra giusto.
-“Vi invito tutti a mettervi nei panni di chi ha avuto una moglie/sorella/fidanzata vittima di tali atrocità.
4) mi ci metto nei panni di chiunque abbia subito tale atrocità, qualunque sia il suo colore di pelle o la sua lingua o la sua ricchezzà e povertà. Il dolore nn assume più valore se sei italiano.
Fabrizio, per cortesia, mi potresti indicare quali crimini sono commessi “per la maggior parte da extracomunitari”? Visto che lo poni come “dato di fatto”, sicuramente sarai andato a documentarti prima di scrivere…
Fabrizio ci invita a metterci nei panni “di chi ha avuto moglie/sorella ecc”, perchè non invitare a metterci direttamente nei panni delle vittime ? Forse giustizia deve farla solo il maschio ?
Tra l’altro nella maggior parte dei casi in cui viene uccisa una moglie/sorella/fidanzata, è colpevole il marito/fratello/fidanzato, ehm…